Palloni aerostatici delle missioni sovietiche venusiane Vega

Come mai i palloni-sonda Vega non erano muniti di fotocamere?Immagino che all’epoca L’URSS non stesse passando un buon periodo economico e forse ,il programma spaziale risentì qualche taglio economico …però mi stupisce ,e mi fa soffrire la cosa che abbiamo (parlo come umanità)mandato su un altro mondo delle sonde atmosferiche che hanno percorso migliaia di km…e che non ci abbiano riportato nessuna suggestiva immagine di un panorama a noi di fatto, sconosciuto…si sa qualcosa di più sulle vega?sappiamo davvero quanti km hanno percorso?magari con precisione che zone del pianeta hanno sorvolato per dire…?grazie

Hai idea di quanto erano grosse le telecamere all’inizio degli anni 80, fatte con tubi a vuoto?

Il primo satellite spia basato su CCD e’ del 1976 e se qualcuno avesse fornito quella tecnologia all’Unione Sovietica gli avrebbero faatto fare la fine dei Rosemberg.

La storia del CCD e’ legata strettamente all’astronautica (e allo spionaggio) non meno di quella dei pannelli fotovoltaici e di altri fall out tecnologici legati allo spazio.

Fatto sta che una fotocamera trasportabile su un pallone cosi’ piccolo semplicemente non penso fosse accessibile ai Russi e forse neanche agli altri, all’epoca.

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Sui palloni delle sonde sovietiche Vega esiste una buona letteratura. Si può naturalmente partire dalla classica Wikipedia per poi approfondire le ricerche, particolarmente in lingua inglese.
Il volume 2 del monumentale lavoro (in lingua inglese) “Robotic Exploration of the Solar System” di @Paolo (Paolo Ulivi) riporta diverse interessanti informazioni aggiuntive, anche sul contesto storico.

Alcuni paper scientifici scritti sull’argomento (dietro paywall, a prezzi ridicolmente alti):

  • Sagdeev, R. Z., et al. , The VEGA Venus balloon experiment, Science , 231, No. 4744, 1407, Mar. 1986.
  • Kremnev, R. S., et al. , VEGA Balloon System and Instrumentation, Science , 231, No. 4744, 1408, Mar. 1986.
  • Sagdeev, R. Z., and V. I. Moroz, Project Vega first stage: missions to Venus, Sov. Astron. Lett., 12, No. 1, Jan.-Feb. 1986.
  • Sagdeev, R. Z., et al. , The VEGA balloon experiments, Sov. Astron. Lett., 12, No. 1, 3, Jan.-Feb. 1986.
  • Kremnev, R. S., et al. , The Vega balloons - A tool for studying atmosphere dynamics on Venus, Sov. Astron. Lett., 12, No. 1, 7, Jan.-Feb. 1986.

Per quanto concerne eventuali immagini, va tenuto presente che le sonde erano figlie del loro tempo. Nei primi anni 80 non era facile miniaturizzare fotocamere digitali (che all’epoca non credo esistessero, per applicazioni spaziali) e ancor meno far stare un apparato simile, con relativa elettronica, su un pallone dal peso contenuto, con alimentazione a batteria e comprensivo di apparato radio capace di inviare direttamente verso la Terra un segnale con banda sufficiente e con un puntamento sufficientemente stabile e direttivo.
Sostanzialmente credo non fosse nelle capacità tecnologiche dell’epoca, e sarebbe una grossa sfida anche oggi.

Un po’ di video amarcord…

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Come giustamente scrive Marco, non è che i russi non abbiano pensato (all’epoca) a raccogliere immagini con i palloni, il punto è che semplicemente non rientravano nella possibilità di carico degli stessi.

Se oggi è possibile installare una microcamera ad alta definizione su Ingenuity (il quale pure ha un carico utile risicato) è perché abbiamo alle spalle 40 anni di sviluppo tecnologico in questo settore, senza contare l’imprevedibile boost di queste tecnologie dovute allo sviluppo degli smartphone negli ultimi 20…

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Ma poi magari all’epoca c’erano già delle microcamere che da sole sarebbero potute essere sollevate dai palloni delle Vega, ma avrebbero necessitato di radio e batterie più potenti (e pesanti) per trasmettere le immagini, rispetto a semplici dati sulla temperatura e sulla pressione (il carico utile del pallone era 5 kg http://www.castfvg.it/zzz/urss/sonde/vega/vega_01.htm). Aggiungendo che l’Unione Sovietica era in crisi economica e che si sarebbe sciolta dopo pochi anni, si può capire il motivo della scelta.

wow,semplicemente fantastico Marco, riferendomi al video da te postato, mi sono sempre domandato ,come hanno fatto a lavorare in un ambiente così ostile queste sonde?anche il carotaggio ad esempio ,portato dal basso verso “l’alto” all’interno del lander,con 95 atmosfere circa di pressione presumo sia tutto estremamente complicato,se non quasi impossibile…sapevi della scarsità della durata di queste missioni per le ragioni sopra citate, tuttavia mi domandavo, questi lander esistono ancora?o l’essere rimasti lì su Venere li ha portati a sciogliersi letteralmente e quindi a scomparire?

ps: so dei rivestimenti, so di tutto, ma è già una grande sfida creare un batiscafo perfettamente funzionante da impiegare nei fondali degli oceani del nostro pianeta, non oso immaginare quindi farne lavorare uno a temperature di 437–467 gradi centigradi…insomma, trovo che sia una delle parti di esplorazione spaziale più affascinanti di sempre quella che riguarda i lander venusiani. Oltretutto…sappiamo come è andata la storia. Però,con le odierne tecnologie (quantomeno a livello di fotocamere,resa dei dati,risoluzione più elevata,ecc) non si è ancora pensato di rimandare delle sonde sul pianeta,o sbaglio? C’è in progetto Venera-D da molti anni, è stato rimandato più volte e non di pochi anni…

C’era questa idea:

molto interessante , specie dove dice: La velocità media del vento su Venere è compresa tra 0,3 e 1,3 m/s, ma considerando l’elevata pressione atmosferica, questa velocità è paragonabile a una burrasca terrestre. Credevo che il flebile vento che soffia sulla superficie di venere non fosse abbastanza forte da rappresentare un fenomeno atmosferico percepibile…considerano che ad alta quota soffia fino a 350km/h…oltretutto non oso bene immaginare come un pallone sonda resista a simili velocità,probabilmente la velocità cambia da strato a strato dell’atmosfera…ma dalle descrizioni che ho letto sul web Venere è stato dipinto come il fondo del nostro oceano…dove tutto rimane immobile…per fare un paragone ecco.

https://en.wikipedia.org/wiki/Zephyr_(rover) su Wiki c’è questa pagina che però illustra un prototipo leggermente diverso: come un carro a vela,sfrutta le correnti presenti sul pianeta per muoversi…ad ogni modo qua si parla di 2039…chissà che per allora sull’altro pianeta,Marte mandare rover non sia diventata una prassi superata dalla presenza umana e da rover pressurizzati :slight_smile:

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Ma anche potendo installare delle videocamere sulle sonde aerostatiche, cosa avrebbero potuto filmare? Venere è sempre avvolto in nuvole densissime…

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A 50km di altitudine forse (ma non so per certo) dovremmo essere sopra dello strato di nuvole.

Comunque sarebbe interessante un aerostato che permette entro certi limiti di regolare l’altitudine magari senza fare uso di consumabili. Questo permetterebbe lo studio dell’atmosfera (e del panorama) a varie quote, oltre che un minimo di controllo selezionando la quota a cui i venti dominanti vanno nella direzione voluta. E’ comunque un tema legato a future missioni ipotetiche, le sonde Vega hanno fatto quello che hanno potuto ed a mio modo di vedere sono state un clamoroso successo anche se poco documentato e poco pubblicizzato.

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condivido su tutto.Poco pubblicizzate e documentate…ma un po’ come tutto dell’epoca sovietica…per ovvie ragioni politiche ,ma oggi si sente la mancanza di questo genere di missione secondo me…diciamo che oggi abbiamo imparato a guardare “più lontano” spingendoci oltre il nostro sistema solare con lo sguardo su esopianeti e colossali strutture cosmiche…lasciando un po’ perdere il nostro quartiere di residenza :slight_smile: penso comunque che se avessero potuto filmare,fotografare le nubi di venere dall’alto forse avremmo potuto scorgere un panorama del genere (casa di lando calrissian a parte)

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