per immobilizare astronauti esagitati

ciao a tutti
secondo voi il conadante dello shuttle è dotato di qualche sistema per immobilizzare eventuali astronauti esagitati, magari in preda ad una crisi di panico?
intendo anarcotici o similari…
che voi sappiate è mai successo che qualche astronauta in passato sia stato un pericolo per gli altri attraverso il suo stato di “non lucidità”?

Non so se il comandante abbia quei mezzi, ma certamente custodisce le chiavi del portello di ingresso dello Shuttle la cui serratura viene sbloccata solo nella fasi di lancio e rientro. Tenere il portello chiuso a chiave durante le fasi di volo orbitale, e dare la chiave in consegna al comandante, è una misura decisa per prevenire gesti inconsulti da parte di astronauti in preda al panico o incontrollabili. Di questo e simili problemi parla – potevate dubitarne? – il libro Riding Rockets di Mike Mullane.

Paolo Amoroso

premesso che anche il comandante è un essere umano e non un robot,
ma se fosse lui a fare un gesto inconsulto come ci si regolerebbe?

be, andrebbero tutti fuori a prendere una boccada d’…

ehm :thinking:

Il capo dell’ufficio selezione astronauti dovrebbe consultare gli annunci economici alla voce “offerte di lavoro”.

Gli astronauti isterici si vedono solo nei film.

Io un lancio con Lisa Nowak non lo farei… :ambulance:
Comunque una volta arrivati sulla ISS c’è anche il posto per quelli che danno di matto: la Progress :stuck_out_tongue_winking_eye:

Sì in effetti è molto comoda… Ci chiudi dentro l’isterica/o di turno e la lasci de-orbitare… :rage:

ho detto “gli astronautI” :rage:

(squallida battuta sessista, vado dietro la lavagna… :disappointed:)

Cmq la cosa secondo me non è banale, particolarmente quando si ragiona su missioni di lunga durata (Marte?).
Finora non è mai capitato che qualcuno desse di matto, però la cosa potrebbe cambiare quando (e soprattutto se) ci saranno missioni da due o tre anni con ritardo di 40 minuti nelle comunicazioni con la terra… e a parer mio questo sarà il problema più difficile da risolvere…

Vedi il capitolo “Part-time Astronauts” di Riding Rockets di Mike Mullane.

Paolo Amoroso

questo libro viene continuamente menzionato ed ormai la curiosità è forte. devo procurarmelo per vedere finalmente cosa c’ è scritto.

Paolo, a forza di citare Riding Rockets mi hai contagiato.
Dovrebbe arrivarmi fra qualche giorno da Amazon. :grin:

Io l’ho appena finito, e mi sono divertito un sacco! E’ pieno di informazioni, raccontate in modo semplice e chiaro.
E’ un libro che ripropone in maniera del tutto originale il fatto che gli astronauti sono sopratutto esseri umani, con pregi e debolezze.
Buona lettura!

Mi avete contagiato… ho piazzato un ordine anche io :smiley:

be questo secondo me è un problema che prima o poi si presenterà, soprattutto in considerazione delle permanenza nello spazio sempre più lunghe. Io penso che dopo tutte le missioni spaziali che ci sono state nella storia, qualche bel litigio o qualcuno che è andato in panico c’è stato, solo che giustamente non lo vogliono rivelare…
magari un giorno a bordo ci saranno astronauti cops con spry a peperoncino, manganello e manette…

Penso che litigi nei programmi Usa non ce ne siano mai stati(almeno nell’epoca delle capsule);la scelta degli equipaggi teneva anche conto della loro compatibilità a livello caratteriale(sono noti i casi di rimaneggiamenti nella rotazione per ovviare a tali problemi),mentre a livello di ansia o paure…le dure selezioni servivano proprio per scremare chi non era idoneo e prevenire tali prospettive…

Penso che lo stesso valga per i programmi sovietici,anche se avevo letto di alcuni problemi in situazioni limite fra cosmonauti ai tempi della Saljut e Mir,soprattutto con certi compagni di viaggio non all’altezza

Un litigio o uno stato di irritabilita’ ci possono stare tutti.
Quello che secondo me e’ del tutto inconcepibile e’ una reazione emotiva talmente estrema da portare ad un crollo psicotico: la selezione e la concorrenza sono tali che se hai la minima attitudine all’isteria in orbita non ci arrivi.
E’ per questo che non sopporto quei film tipo Sunshine con gli astronauti pazzi. Ecco, se volete vedere uno che da di matto, basta che mi parliate bene di Sunshine.
A Vostro rischio e pericolo. :rage: :angry:

Dopo avere letto il capitolo “Part-time Astronauts” di Riding Rockets potresti non esserne del tutto convinto…

Paolo Amoroso

Premesso che il libro non l’ho letto, preciso che io parlo di astronauti veri, ovvero gente che ha fatto un percorso professionale ben preciso.
E’ chiaro che se al fianco di questi si manda su qualcuno che ha bypassato parte del processo di formazione e selezione in virtu’ di nonsisabenecosa, puo’ succedere di tutto.
Pero’, consentimi, caro Paolo, e’ un po’ come dire che le cinture di sicurezza servono solo per chi se le mette… :stuck_out_tongue_winking_eye: :wink: