Leggevo su una rivista l’intervista a uno degli ingegneri del programma Apollo: dice che all’epoca il budget era praticamente illimitato; allora, mi chiedo, perche’ è stato cosi’ difficile andare sulla Luna? Voglio dire, perche’ ci si è dovuti “arrangiare” con una mini-capsula tipo scatola di sardine con pareti spesse quanto quelle di una lattina? Immagino che fosse per una questione di peso… ma perche’ non si poteva costruire un razzo piu’ potente? Quali erano i limiti tecnologici dell’epoca?
In teoria, con un budegt illimitato, non ci dovrebbe essere il classico incubo dell’ingegnere: il compromesso soldi/tecnologia!
Rispetto ai vettori di oggi, che potenza aveva il saturno5?
ciò dimostra che non è solo questione di budget, fattore fondamentale sicuramente; ma se tutti gli studi, esperimenti, lanci di prova dimostrarono che quella era la soluzione tecnologica ottimale per l’ epoca, tenendo presente che quando bisogna lanciare uomini nello spazio le cose sono un pò più complicate, allora vuol dire che oltre non era possibile spingersi.
Purtroppo negli anni 50 e nei 70 il suo modo di pensare e di agire non si materializzò in astronavi sulla rampa di lancio.
Per dare corpo ai progetti del grande scienziato ci sarebbe stato bisogno di un adeguato budget,di sostegno politico e del favore di un opinione pubblica formata dai contribuenti.
Tutte condizioni che si verificarono soltanto negli anni 60.
E questo risponde in parte alla domanda del thread:“Perche’ è cosi’ difficile andare sulla Luna”?
Non è “difficile”,è che finora non c’è stata la volontà politica.
Si gettano bilioni di dollari in guerre sconsiderate e controproducenti (Vietnam,Iraq) e si lesina sui fondi per il programma manned della NASA.
Se si fosse voluto avremmo potuto tornare sulla luna già negli anni 90 con un sistema basato sulla Shuttle e sulla tecnologia derivata dall’Apollo. http://www.astronautix.com/craft/luntpost.htm http://spsm5910-denver.wikispaces.com/file/view/LEV_presentation_1Dec07v8_mlg-1.ppt
Ognuno è figlio del suo tempo,della cultura che lo ha espresso,delle circostanze in cui si è trovato ad operare.
P.S.
Il tempo c’era;in quarant’anni si sarebbe potuto realizzare un programma passo dopo passo che oggi vedrebbe navette per il LEO,stazione permanente in posizione utile per raggiungere la luna,traghetti lunari,ed un avamposto semipermanente sul nostro satellite.
Non è mancato il tempo,sono mancati per volontà politica adeguati finanziamenti.
Ed oggi,forse mancano anche i soldi.
Non sono molto d’accordo con questa affermazione. Durante la guerra Von Braun, cittadino tedesco, lavorò per sviluppare un sistema d’arma per supportare la sua nazione in guerra, dopo che il suo paese fu azzerato militarmente e politicamente, andò a lavorare per gli USA, dove arrivò più come prigioniero che come profugo…
Il termine “osannato” può essere riferito alle sue competenze scientifiche, che non credo siano in discussione, nessuno ha mai preteso di considerarlo un paladino della libertà o dei diritti civili.
Certo,questo si.
Diciamo che si è preferito credere che fosse un patriota “costretto” dagli eventi a realizzare armi per poter un giorno utilizzare quegli studi per un programma spaziale pacifico.
Certo,Von Braun non era Madre Teresa di Calcutta,
ma probabilmente alla fine da uomo inteligente anche lui si sarà reso conto di quanto balordi e criminali fosseri i nazisti.
Non so cosa pensava realmente dei Nazisti quando lavorava al progetto delle V2 ma non è detto che gli fossero simpatici, non dimentichiamoci che molti tedeschi non avevano molta simpatia per i nazisti (pensate all’opposizione al nazismo da parte di non pochi ufficili della Wehrmacht, opposizione che portò al famoso tentativo di colpo di stato (Operazione Valchiria) per uccidere Hitler e rovesciare il regime)
E non dimentichiamoci che anche i vari Archimede e Leo da Vinci si ingegnarono per costruire (anche) armi per i loro padroni, eppure non vengono considerati come Von Braun
Forse fa differenza costruire un arma che puo’ uccidere pochi o tanti uomini contemporaneamente? Secondo me no.
Durante la seconda guerra mondiale sono morte circa 60 milioni di persone, nella Germania nazista poi, tra persecuzioni politiche e razziali, fronti di guerra in tutta Europa, e un bombardamento continuo notte e giorno, la vita valeva davvero pochino, per tutti
Archimede è un discorso a parte.
Ierone II il Re di Siracusa ai tempi di Archimede e suo grande amico e committente non era un “tiranno” e non va confuso con Ierone I (o “Gerione” I ) vissuto secoli prima.
Ierone II era Re dei Siracusani e capo della federazione di città legate a Siracusa.
L’assemblea popolare fu mantenuta e gli storici ci dicono che durante il suo lunghissimo e prospero regno seppe mantenere la concordia senza mandare a morte mai nessuno.
Altro particolare è che Ierone II era particolarmente interessato alla tecnologia.
Archimede dunque non fu mai a servizio di un tiranno,ma del capo illuminato di un popolo libero.
Secondo me tutto questo discorso non ha nessun senso…cioè è come dire che se la gente muore sotto i bombardamenti la colpa è degli ingegneri che progettano i bombardieri! Wernher von Braun era un grande Ingegnere, punto è basta, poi come veniva sfruttato il suo lavoro è tutto un altro discorso! chiedo scusa per l’OT…
La colpa non sara’ degli ingegneri che progettano i bombardieri ma secondo me bisognerebbe fare appello anche alla responsabilita’ personale. Se progetto un bombardiere sono indirettamente responsabile dell’uso che ne viene fatto.
E inoltre, se progetto un missile per una dittatura, e so che viene prodotto da prigionieri-schiavi e conosco le loro condizioni di vita e vedo che accanto alla fabbrica c’e’ il forno crematorio per eliminare quelli che “non ce la fanno piu’” e tutto questo mi va bene e non muovo un dito, sono un criminale di guerra.
my 2 cents…