Un aggiornamento.
A Savannah ho avuto modo di parlare con Dwight “Chip” Link (Boeing) e con Dave Williams (JSC) proprio a proposito dello spostamento di Nodo3.
La rotazione di 90 gradi del Nodo è stata effettuata esclusivamente su richiesta del crew office, principalmente per mantenere una configurazione “floor down, ceiling up”. In pratica la motivazione ufficiale è stata il fatto di avere le luci sul soffitto invece che sul muro. Dopo un po’ che insistevo però, Chip mi ha confessato che in realtà la vera motivazione di fondo è proprio che la crew voleva la Cupola in Nadir, in modo da poter guardare la Terra.
Il problema è che questa rilocazione+rotazione necessita una serie di cambiamenti su Nodo1 e sui vestiboli davvero immensa. L’attività per adattare Nodo1 più le varie interfacce sarà la più lunga attività mai effettuata sulla ISS, e richiederà un totale di una settimana di lavoro all’interno per due astronauti e più di una EVA per due astronauti (1 EVA + un paio d’ore in tutto).
In sostanza si dovrà fare un re-routing di tutte le interfacce di O2/N2, del WRS, del loop interno del TCS e della sample line (per il Major Constituent Analyzer). E questa è la partre facile del lavoro.
Per quanto riguarda l’Inter Module Ventilation, lo spostamento di Nodo3 ha fatto un po’ di casino, perchè sballa l’andamento della ventilazione. Per questo motivo, ci sarà bisogno di aggiungere dei condotti di ventilazione per spostare gli attacchi dell’IMV dal Nadir al Port. In più, si dovranno anche spostare le Shut-off Valves dell’IMV. Questo vale sia per i condotti di IMV Supply che Return.
In più, siccome il Nodo3 sarà ruotato di 90 gradi, le connessioni dell’IMV nel vestibolo non saranno lineari come in tuttti gli altri moduli, ma dovranno correre lungo la circonferenza del vestibolo a andare a beccare la connessione del Nodo3 che è ruotata di 90 gradi. Questo comporterà un aumento della lunghezza di queste linee, che potrebbe dare problemi di rumore (hanno dovuto togliere il silencer) e di cadute eccessive di pressione.
All’esterno, il problema più grosso sarà il rerouting del loop dell’ammoniaca, per il quale ci sarà bisogno di un’intera EVA di 2 astronauti. Tra l’altro, l’aggiunta di 5 metri di tubi nel loop, esporrà l’ammoniaca a più carichi termici, per cui ci sarà bisogno di aggiungere delle protezioni. In agigunta, questi tubi dovranno essere coperti con un MDPS sviluppato e costruito ad hoc.
Infine c’è il problema dell’MDPS (Micrometeoroids and Debris Protection System): per risparmiare sul peso, l’MDPS non è stato fatto simmetrico in ogni parte. La parte più esposta è stata fatta più spessa, mentre quella meno esposta è stata assottigliata per risparmiare peso. Ora, siccome ruoteranno il tutto di 90 gradi, bisognerà aggiungere alla struttura esterna e all’hatch radiale delle parti di MDPS (questo lavoro verrà fatto a terra).
In più, per proteggere il meccanismo della porta assiale, si farà un MDPS deployable, che verrà lanciato con Nodo e verrà installato durante un’altra EVA.
Ci sarà da divertirsi insomma…