Comincia a definirsi anche nei particolari la missione STS-400, quella che tutti sperano di non dover compiere ovvero quella di soccorso alla STS-125 verso Hubble.
A questo compito sarà chiamato l’Endeavour che stazionerà per l’ultima volta sulla rampa 39B, e che sarà chiamato a svolgere in rapida successione STS-326, STS-400 e STS-126.
A causa del limitato periodo di permanenza in orbita, dello shuttle saranno presenti in rampa contemporaneamente entrambi i mezzi, sia quello della missione sia quello di soccorso.
Il lancio di soccorso, se richiesto, avverrà una settimana dopo quello della missione principale, e se non ci sarà bisogno, l’Endeavour verrà portato direttamente dalla 39B alla 39A per la sua missione principale.
La preparazione per questa missione così singolare è stata particolarmente costosa e ha richiesto 2 anni circa di lavoro.
L’equipaggio sarà composto da astronauti che hanno volato di recente, saranno 3 o più probabilmente 4. L’airlock esterno sarà sprovvisto del sistema di aggancio APDS (Androgynous Peripheral Docking System).
Il sistema di soccorso fa affidamento sul sistema di controllo dell’assetto di entrambi gli Shuttle, se si dovesse fare a meno di uno di essi la missione sarebbe molto più difficoltosa.
Il rendez vous sarà condotto dall’Endeavour, avvicinandosi dal basso, e allineandosi a circa 600ft; il seguito della manovrà sarà simile a quella della ISS, con l’Atlantis che prenderà il posto della ISS e l’Endeavour che compirà una manovra di rotazione di 360° per controllare che lo scudo termico sia in ordine.
Una volta compiuto l’avvicinamento finale, che si sta ancora definendo nei particolari, ma che dovrebbe essere molto simile a quello della ISS, le due navette si avvicineranno rivolgendosi entrambi le stive e afferrandosi attraverso i bracci robotici che rimarranno completamente distesi e collegati fra loro come una sorta di lunga asta.
Successivamente ci sarà l’operazione di trasferimento dell’equipaggio dall’Atlantis all’Endeavour attraverso una serie di passeggiate spaziali, che utilizzeranno 4 EMU presenti sull’Atlantis, e 2 sul Endeavour, di queste solo 3 rientreranno a terra sull’Endeavour.
Le EVA verranno compiute solamente dall’equipaggio dell’Atlantis, tre di questi non hanno la statura e la corporatura adatta per effettuare delle EVA, per cui anche il semplice spostamento potrebbe essere difficoltoso, e per questo ci dovranno sempre essere astronauti adatti insieme agli altri.
Questi i passi fondamentali:
3 persone dell’equipaggio della STS-125 si posizioneranno nell’airlock dell’Atlantis e compiranno una EVA per portare sull’Atlantis 2 EMU posizionate nell’airlock dell’Endeavour e per installare un cavo-guida per i trasferimenti, e rientreranno nell’Endeavour, in totale 3 persone trasferite e 2 EMU portate sull’Atlantis.
Successivamente 2 persone e 4 Entry Suit vuote escono dall’airlock dell’Atlantis e 3 EMU vengono poste nell’airlock dell’Endeavour per essere traferite all’altra navetta, le Entry suit vengono poste sull’Endeavour e le 3 EMU sull’Atlantis, e tutti i partecipanti alla EVA rientrano nell’Endeavour.
Il processo verrà ripetuto una terza volta e si concluderà con la rimozione del cavo di trasferimento con un membro dell’equipaggio in attesa nell’airlock in caso di problemi.
Saranno comunque ancora possibili cambiamenti in questa procedura per cercare di ottimizzarla ancora di più, già in questo caso comunque ad entrambi gli equipaggi non sono rischieste particolari capacità ma l’esatto ordine verrà deciso a seconda delle capacità e delle caratteristiche di ognuno rispetto alle EVA.
La durata della missione è di 7 giorni, e le sorti dell’Atlantis non sono ancora chiare, le opzioni sono di tentare un rientro controllato unmanned (forse Vandenberg) oppure una distruzione dell’orbiter in atmosfera.
Come sempre, tipico di ogni persona e situazione, non si pensa al peggio fino a quando non ci si trova coinvolti.
Dato che sono ormai tanti , gli anni di volo dello Shuttle, rimango stupito sul fatto che alla NASA non abbiano mai pensato a studiare una missione di soccorso e provarla direttamente in orbita.
Ora si è studiata questa missione, ma tutto rimane teorico e tutti stanno con le dita incrociate.
Se non praticamente, almeno teoricamente e utilizzando delle simulazioni a terra, avrebbero già dovuta studiarla da anni.
Tutti ci auguriamo che tale missione non debba mai partire, comunque, sarebbe interessante vederla.
Non esiste in rete qualcosa che la descriva in modo approfondito?
Penso sia ancora presto, più di quello che viene pubblicato su nsf penso lo si possa trovare solo su L2… ma non credo ci sia ancora molto in giro semplicemente perchè ci sono ancora molte procedure da affinare.
Se non sbaglio sull’Atlantis ci dovrebbero essere 7 persone, più le 4 dell’Endeavour fanno 11. Un bel po’ di gente per uno shuttle solo. Chissà come hanno disposto i sedili per il rientro
Questa immagine ( fonte PDF NASA-JSC ) illustra l’allestimento del middeck per STS-300, la missione Launch-On-Need a suo tempo prevista per STS-114. Un pallet aggiuntivo porta a 7 i posti disponibili nello scompartimento inferiore, per un totale di 11.
Immagino che per STS-400 sia qualcosa di simile.
Per l’eventuale recupero dell’Atlantis “stranded” devono decidere se preparare un’altra “barra comandi remoti” per tentare il rientro unmanned e se darla in dotazione ad Atlantis stesso o portarla su con Endeavour.
L’alternativa a costruirne un’altra sarebbe di portare a terra quella presente sulla ISS con la STS-124 (Discovery) e riportarcela con STS-126 (proprio Endeavour).
La “barra comandi remoti” (non ricordo dove avevo letto questa definizione) è un cablaggio aggiuntivo lungo circa 8 metri e mezzo composto da oltre 240 metri di filatura ausiliaria e permette a Houston di prendere il controllo completo di uno Shuttle.
Serve appunto per tentare di salvare una navetta danneggiata quando una missione STS-3xx ne recupera l’equipaggio.
Per la STS-114 e STS-121 (la STS-300) non era ancora disponibile e quindi avrebbero lanciato lo Shuttle danneggiato in atmosfera, capovolto e con la stiva aperta perchè potesse distruggersi il più possibile.
Pensare ad uno scenario simile mi viene in mente Star Trek III - Alla ricerca di Spock.
Questo studio, per una missione di soccorso, è nata solo dopo l’incidente del olumbia; prima erano stati studiati solo sistemi di fuga x l’equipaggio e sistemi di ritorno a terra x uno shuttle con avarie particolari ma non gravi.
Sì, in effetti la STS-400 è nata molto recentemente e precisamente con la decisione definitiva dell’esecuzione della STS-125, ultima missione non ISS.
Penso che nei prossimi 10 mesi (sempre che il lancio della missione Hubble rimanga ad Agosto) gli equipaggi avranno modo di fare tutte le simulazioni del caso ed arrivare pronti anche per la missione che, speriamo, non debbano fare.
Le “Launch on Demand missions” sono state studiate dal CAIB per dare più sicurezza al programma Shuttle o per lo meno dare un’uscita d’emergenza agli occupanti di una navetta danneggiata.
Purtroppo il Columbia non avrebbe avuto scampo neanche se avessero visto la rottura nel pannello RCC…
Certo, ma a certe cose bisogna pensarci…
Io non sono un genio, ma mi ero sempre chiesto cosa potessero fare se si giocavano un pezzo di rivestimento e la risposta, tragicamente, me l’ha data proprio il Columbia…
Per esempio una domanda che mi pongo spesso è se hanno una procedura nel caso che al decollo uno dei due SRB non si accenda…
In teoria spengono i Main Engines e fanno fuggire l’equipaggio mentre i bulloni tengono lo Shuttle fermo.
Ma funzionerebbe?
Se avete riferimenti, grazie…
Giusto, ma l’incidente del Columbia è stato quasi 5 anni fa. Quello che intendevo dire è che gli scenari delle missioni LON e di STS-400 sono effettivamente allo studio da anni.
Sicuramente, ma nessuno prima pensava ad un possibile danneggiamento dello scudo in decollo… se si prova a pensare a tutti i tipi di problemi possibili… non si decollerebbe neanche più, con questo non voglio assolutamente dire che non si debbano valutare più situazioni possibili e partire pregando che funzioni, ma pensarle tutte, anche per una certa dose di sicurezza che almeno 100 lanci precedenti non abbiano provocato danni di un certo tipo può portare ad una certa confidenza nel mezzo utilizzato.
Cercherò qualche info, ma presumo che i main engines non vengano neanche accesi, perchè partono dopo l’iniezione dei SRB e probabilmente si lascerebbe “svuotare” il SRB acceso per poi evacuare in un secondo momento… non penso si possa farlo con un SRB acceso a pochissimi metri di distanza.
Scusa, ma è esattamente il contrario…
Prima accendono gli SSME e quando sono oltre il 90% il countdown arriva a zero e accendono gli SRB.
All’OK dell’accensione di tutto, saltano i bulloni.
Le teleferiche di fuga le hanno fatte apposta per fuggire anche con i motori accesi, infatti trasportano l’equipaggio a distanza di sicurezza secondo una traiettoria “coperta”…
Per il resto sinceramente non saprei… bisognerebbe trovare qualche info… appena posso cerco nei due manualoni che ho (quelli presenti anche in sezione download) che magari ci sono anche le procedure d’emergenza al lancio…
Penso non ci sia nessun accenno a tali procedure sul Jenkins nè sui manuali.
Vado a memoria, ma da quello che avevo letto (penso sul solito forum di NSF), non c’è praticamente scampo ad uno scenario del genere. Se non erro i bulloni esplosivi liberano gli SRB una frazione di secondo prima della loro accensione, proprio per non sollecitarli inutilmente, e comunque non penso che sarebbero abbastanza forti da trattenere lo Shuttle a terra. A quel punto una spinta simmetrica di tale portata penso sarebbe incontrollabile, condannando la navetta ed i suoi occupanti.
In effetti sono molto vicini temporalmente, ma l’SRB Holddown Release Command arriva alla conferma di accensione dei razzi.
E’ per quello che mi chiedevo se fosse possibile trattenere a terra lo Shuttle in caso di mancata conferma…
E’ anche da considerare se ogni bullone riesce a tenere almeno un’ottantina di tonnellate.
Certo, una spinta asimmetrica di oltre 1000 tonnellate non è possibile compensarla in nessun modo, ma bisogna considerare che non riuscirebbe ad alzarsi ma solo a rovesciarsi…
I dati di targa dicono:
1270 t di spinta per SRB
180 t per main engine
Il peso al decollo è circa 2000 t quindi mancando un SRB gli SSME si spegnerebbero subito e il peso all’SRB sarebbe 1000 t con un disavanzo di 270 da dividere su 4 bulloni.
Secondo me non è impossibile…
Bisogna solo sbrigarsi a fare fuggire l’equipaggio perchè le 500 t di carburante del razzo si consumano e alleggeriscono il veicolo causando un aumento della trazione sugli agganci…
Questi sono i conti della serva e se qualcuno ha informazioni più precise sono molto curioso…