Nuovo articolo di Gianmarco Vespia pubblicato su AstronautiNEWS.it
Dal titolo sembra che si siano strappati, leggendo l’articolo è chiaro che si tratta di lacerazioni parziali che probabilmente non avrebbero compromesso la missione
Qualche ora fa è stato fatto un altro test.
In effetti, tornando indietro di qualche ora nel canale YT della diretta ci sono le immagini dello sgancio del pallone che, credo, ha portato il paracadute in quota.
Anche questo test è andato male, anzi peggio!
In Sweden!!! Questi test si fanno in Svezia, Katya.
Anatoly Zak la mette giù un po’ dura;
Hm… forse neanche troppo. Premesso che dobbiamo attendere i dettagli di cosa sia andato storto, il 2020 è davvero dietro l’angolo e un rinvio di 2 anni potrebbe diventare necessario, giocoforza con i necessari allineamenti orbitali…
Uh! Anche ESA sta timidamente diffondendo la notizia.
Sulla possibilitĂ di rinviare la missione.
“We have two remaining test windows. One is in November, the other is in February next year. If those tests are okay then we are on for a flight in July. However, if one of them was to fail, we would not take the risk. Our mission success is the first priority.” […] said Nico Dettmann, human and robotic exploration development projects group leader at Esa.
Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it
Ahia…
Che i problemi possano essere legati alla massa considerevole del pacco da consegnare?
Assolutamente sì! Non è così scontata la tecnologia del paracadute quando si tratta della rarefatta atmosfera marziana e del peso da far atterrare in questa missione.
I paracadute sembrano essersi danneggiati, in entrambi gli ultimi due test, già dalle primissime fasi di estrazione dalle “borse”.
Secondo questo articolo di Ars Technica ci sarebbe stato un altro fallimento oltre ai due noti:
Ma il paracadute è uguale a quello di Schiaparelli?
Anche se nessun l’ha mai ammesso ufficialmente, io sono ancora convinto che la colpa dello schianto sia del paracadute, non del SW o dell’accelerometro, che hanno solo riportato il casino che il paracadute stava causando.
Secondo me si vede chiaramente dalle foto del sito dello schianto, che il paracadute non ha funzionato: basta misurare la distanza tra paracadute e backshell, cioè quanto si sono dispiegati i cavi: la metà di tutti gli altri rover atterrati con successo su Marte.
Ergo, si sarebbe schiantato anche se IMU e SW avessero funzionato perfettamente.
Quello che non capisco è perchè il report finale sulla ricerca della “root cause”…non parla affatto di “root cause”, ma solo di effetti derivati!
Comunque già mettere l’anno di lancio dentro al nome ufficiale di una missione, è segno di scarsa conoscenza delle “faccende spaziali”: quando mai nella storia una missione è stata lanciata nella data prevista inizialmente?!? E ora ci si è messa anche la NASA, con Mars 2020; stiamo tornando indietro invece di progredire?!? Mah.
No, questo è decisamente più grande.
Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it
Hanno tecnologia italiana i paracadute?