Progetto IRENE - Test ipersonico con la galleria Scirocco del CIRA

Ho qualche vaga ipotesi su chi possa avere contribuito alle illustrazioni del sito.

Voglio anche segnalarvi che ieri, 26 maggio, il Direttore Generale della IAF (International Astronautical Federation) Philippe Willekens nell’ambito dei lavori di preparazione dello IAC 2012 (International Astronautical Congress) che si terrà a Napoli, ha avuto modo di visitare il CIRA e di poter visionare il Dimostratore di IRENE presentato dal Team di progettazione.

http://aerospaziocampania.technapoli.it/wps/wcm/connect/aerospaziocampania/ita/homenews/notizie/iac+2012+con+la+visita+del+direttore+iaf+a+napoli+comincia+la+volata?stile=f21e29804e87d44f8cff8ef40ab40081/stile1.css?MOD=AJPERES&CACHEID=f21e29804e87d44f8cff8ef40ab40081

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Anche se in realtà quelle non erano “illustrazioni per il sito” quanto immagini riprese dal Design Report… :sunglasses:

In allegato un’immagine dell’incontro di ieri con Willekens avvenuto presso l’impianto PWT “SCIROCCO” del CIRA.

Da sinistra a destra: F. De Filippis (CIRA), F. Punzo (ALI), G. De Chiara (Telespazio), G. Squame (ALI). P. Willekens (IAF), E. Bassano (Telespazio), P. Dell’Aversana (ASTRO)


bella la lampada, presa da IKEA?

scusa peppe, mi è scappata… :facepunch:

mmm… bisognerebbe chiedere al CIRA… :wink:

La notizia dell’incontro tra Willekens ed il Team IRENE ripresa anche dal sito del CIRA (con qualche foto in più…):

http://www.cira.it/it/comunicazione/news/willekens-iaf-al-cira

Complimenti a te Peppe a tutto il team per l’ottima riuscita del test! Sono un pò in ritardo ma non ho avuto modo di seguire l’evolversi del post.
Mi sto chiedendo se l’acronimo di IRENE sia opera tua … vista la grande esperienza in tale campo :slight_smile:

Ebbene si, dato che il sottoscritto ha un’autentica passione per la creazione di acronimi, anche quello di IRENE è opera mia… :flushed:

C’ho preso …

C’ho preso … hai lasciato il segno ancora una volta! :clap:

Grazie per la stima e l’affetto… :smile:

casualmente ho collegato questa capsula con un progetto del 60, totalmente diverso e con diverso scopo…

è ciò mi fa sorgere la domanda, una versione di irene diopportune dimensioni potrebbe eser impiegata come una sorta di capsula di rientro di emergenza?

nel progetto del 60 si ipotizzava di dotare l’astronauta di una pistola capace di pruzzare una schiuma che avrebbe formato un bozzolo tutt’intono all’astronauta.
questa schiuma avrebbe dovuto svolgere la funzione di scudo termico, dopochè, l’astronauta superata l’atmosfera, si sarebbe liberato del bozzolo e avrebbe aperto il paracadute ( tutto ciò indossando sempre la tuta spaziale e lo zaino ).

allo stesso modo le piccole dimensioni di irene, mi fanno pensare che potrebbe esser un ottima soluzione per le emergenze.

un cilindro monoposto per rientrare a terra!

Il progetto a cui fai riferimento è il cosidetto MOOSE (Man Out Of Space Easiest) elaborato dalla General Electric nel corso dei primi anni '60 del secolo scorso. Ulteriori informazioni in merito sono disponibili presso Wikipedia:

http://en.wikipedia.org/wiki/MOOSE

Per quanto riguarda IRENE c’è da dire che non è stata pensata per un impiego del genere, anche se ciò non toglie che la sua tecnologia possa essere eventualmente riutilizzata in tal senso. La capsula IRENE è stata concepita per recuperare dal LEO piccoli payload in maniera semplice ed economica, il suo profilo di rientro è balistico “puro” il che implica tempi rapidi di attraversamento degli strati superiori dell’atmosfera terrestre ma anche un elevato carico in termini di “g”.

Se questo non crea particolari problemi a carichi utili non abitati certamente non renderebbe “confortevole” il rientro ad un essere umano (sia pure nei limiti del tollerabile).

In ogni caso voglio segnalare che Mark Wade, nel suo sito, dedica un’intera sezione a tutti i sistemi di salvataggio dall’orbita bassa finora concepiti, per chi voglia approfondire l’argomento:

http://www.astronautix.com/fam/rescue.htm

Dipende sempre dalla situazione di partenza. Per esempio sulla ISS hanno sempre a disposizione le Soyuz con cui sono andati su, che permettono di prendersela calma dopo l’undocking, ed eventualmente riapprocciare alla stazione in caso si “cambi idea”. Quindi una capsula di questo tipo non avrebbe molto senso…

Di contro, in una situazione tipo lo Shuttle, nel caso in cui il TPS venga irrimediabilmente danneggiato al lancio, 7 capsule piccole e leggere a bordo potrebbero fare comodo

io le vedrei utili anche su iss, non si può mai sapere che tipo di inconveniente possa accadere e non è detto che tutte le soyuz siano adoperabili.

credo che prima o poi una soluzione del genere dovrà esser considerata, magari per la prossima stazione, specie se dovesse capitare un grosso inconveniente all’iss che ne dimostri l’effettiva necessità.

intanto starei a vedere come si comporterà come modulo di rientro per piccoli carichi.

solo una domanda: avendo un rientro ad alto numero di g non comporta una perdità di operatività? cioè, non si potrà caricare qualsiasi cosa, ma ci si potrà limitare alle solo cose che resitono al rientro.

Nessuna perdita di operatività, si fa semplicemente in modo che i payload previsti siano progettati (e collaudati) in maniera tale da sopportare il carico previsto sia al lancio che al rientro. In tal modo il valore di accelerazione al rientro di IRENE diviene un “requisito” per coloro che devono progettare ed integrare il payload al suo interno.

Ma questo fa parte di un normale processo di design in ambito spaziale…

questo è chiaro, io piuttosto mi riferivo ai risultati degli esperimenti.
non è detto che tutto sia cosi resistente ( che so, per esempio un cristallo realizzato in assenza di gravità o una pianta fatta crescere nello spazio, un wafer di silicio sottile come un capello… ).

bisognerà invertarsi dei super cuscini! :slight_smile:

Non più di tanto, basti pensare che l’ambiente microgravitazionale e le condizioni di lancio e rientro previste per IRENE sono molto simili a quelle della capsula russa Foton utilizzata anche dell’ESA per una vasta gamma di esperimenti in orbita che vanno dalla Fisica dei Fluidi alle Scienze della Vita.

http://www.spaceflight.esa.int/users/index.cfm?act=default.page&level=11&page=2121