Progetto Orione - razzo a propulsione nucleare

Giusto per avere un quadro completo su questa tipologia di propulsione, volevo ricordare che sul finire degli anni ’70 la British Interplanetary Society recuperò il metodo propulsivo del progetto ORION, ridimensionandolo ad un livello più ragionevole, ed orientandolo esclusivamente verso applicazioni in spazio esterno. Il progetto DÆDALUS fu finalizzato all’invio di una sonda verso la Stella di Barnard (6 anni luce di distanza dalla Terra), con un viaggio della durata di 50 anni ad una velocità di circa l’8% della luce (con ORION massimo 2%). Esso avrebbe dovuto impiegare microdetonazioni nucleari a fusione, ottenute da un isotopo appropriato recuperabile dall’atmosfera del pianeta Giove (!?!) , che la sonda avrebbe incrociato lungo la sua rotta di fuoriuscita dal Sistema Solare.
Ricordo che per innescare una bomba all’idrogeno fino ad oggi è sempre stata usata una bomba a fissione nucleare. Si e’ pensato di sviluppare altri sistemi per innescare la reazione di fusione nucleare, l’idea è quella di produrre “bombe” all’idrogeno tanto piccole da poterne contenere l’esplosione in una camera di reazione e di poterle usare per la propulsione dei razzi. L’idea in effetti è simile a quella del progetto Orion, ma invece di far esplodere bombe a fissione di 5 o 10 kilotoni ogni qualche decina di secondi, le esplosioni a fusione nucleare potrebbero piccole a piacere, e quindi possono essere fatte esplodere con un intervallo di tempo minore, quanto basta per avere una forte velocita’ di scarico dei gas nei razzi di propulsione. Si dovrebbero ottenere cosi alte velocita’ e la possibilita’ di trasportare grandi carichi.
Voglio infine aggiungere che la tecnologia dei laser nella fusione inerziale non è certo l’unico metodo possibile per innescare le microesplosioni delle “pellet” di combustibile da fusione. Metodi molto promettenti potrebbero anche quelli che usano fasci di particelle.
Edward Teller padre della bomba H, uno dei pionieri nel campo della fusione nucleare, credeva fermamente nell’uso della fusione come motore per le navi spaziali, anzi era sicuro che si sarebbe sviluppata prima la tecnologia per usare la fusione nucleare come propulsore per i razzi e poi per produrre energia elettrica.

Notare che il progetto Orion prevedeva dispositivi nucleari di potenza differente, ad esempio per il decollo pensavano di usare testate da 0.1kton, a salire poi man mano che usciva dall’atmosfera terrestre.

Non mi stupirebbe se il dispositivo “Dial-A-Yield”, montato su molte moderne testate nucleari militari per regolarne su vari valori la potenza, sia derivato dal progetto Orion.

Concordo in pieno con quanto scrive l’amico e collega Buran.

Ora che mi ci fai pensare nemmeno io sarei sorpreso…

molto interessante! Al momento la fusione nucleare controllata è raggiungibile in laboratorio (credo proprio con i laser), il problema è che richiede più energia di quanta ne libera. Sai mica se in questa maniera sarebbe possibile innescare un’esplosione nucleare? [Credo di no, perchè alrtimenti lo avrebbero già implementato nelle bombe…]

visto che siamo in tema, http://www.carloslabs.com/node/20
mostra l’ampiezza dei danni delle esplosioni nucleari, da quelle della seconda guerra mondiale alla Tsar’s bomb già citata…

Forse no, il test Greenhouse Item, che fu il primo esempio di iniezione di trizio in una testata nucleare, fu fatto nel 1951, anche se il Dial-A-Yield e’ successivo…

Nulla vieta però che le cose abbiano (in qualche modo) viaggiato in “parallelo”.
Non sarebbe la prima volta che sento parlare di crossover di tecnologie da un programma all’altro (sopratutto considerando che Orion è rimasto classificato per un bel pezzo…).

Sempre a proposito di Orion, voglio segnalare che Scott Lowther (editor della rivista elettronica APR - Aerospace Project Review) ha dedicato parecchi articoli allo sviluppo del progetto, in particolare i seguenti numeri:

http://www.up-ship.com/eAPR/ev1n4.htm
http://www.up-ship.com/eAPR/ev2n2.htm
http://www.up-ship.com/eAPR/ev1n3.htm

Se non ricordo male ultimamente era impegnato nella realizzazione di un volume dedicato all’argomento, il quale dovrebbe uscire nei prossimi mesi.

bello… strangelove mode Ah Ah Ah

Di seguito due immagini interessanti:

La prima si riferisce al concetto introdotto da Buran nel suo post precedente, con i “pellet” nucleari innescati da fasci di raggi laser.
La seconda è una “foto di famiglia” di tutti i vari modelli di Orion ipotizzati dal team di Freeman Dyson e rielaborati in modelli 3D (da qualche disegnatore di buona volontà…).


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il kilo/megatonnellaggio variabile e’ una cosa relativamente facile da fare sulle testate a fusione, ma Orion credo che impiegasse solo testate a fissione

Invece di una serie di bombe H, non sarebbe meno traumatico un reattore a fusione con espulsione di plasma, sulla falsariga della asimoviana pompa Cosmeg?
Nel reattore creo una fusione controllata, questa si autoalimenta e l’elio di risulta viene espulso da un “semplice” ugello magnetico… Penso che questa architettura surclasserebbe anche il nucleare termico!
Bisogna che i francesi di ITER si diano una mossa… dai solo 50 anni!!

Al momento il problema della fusione, a confinamento inerziale o elettromagnetico, è che per ogni MW generato devi portarti dietro una centrale elettrica da 1,5 MW… :frowning: senza contare che il tokamak di ITER pesa 23.000 tonnellate (senza equipaggiamenti di supporto, of course) per 500 MW di potenza stimata (io dico “potenza sperata”).
Quelli di ITER vanno avanti pian piano, il primo plasma è previsto per il 2019. http://www.iter.org/factsfigures
Però ITER ci costa solo 12,8 miliardi di euro, metà della TAV.

Certo che sarebbe meglio… le bombe H già esistono, le fusione nucleare è un po’ là da venire!!!

Che pero’ copre tutto il territorio nazionale, e che in verita’ andrebbe chiamata TAC, dato che piu’ che Alta Velocita’ e’ Alta Capacita’.

Dopo di che bisognerebbe incentivare il trasporto merci su rotaia e tassare quello su gomma.

Con la TAV a regime (e se Ferrovie dello Stato estrae la testa dalla parte terminale dell’apparato digerente e la smette di pensare ai passeggeri e pensa alle merci) chiunque potrebbe farsi recuperare un container in qualunque punto della penisola e vederselo consegnato in qualunque altro punto in meno di 24 ore.

Aspe’… Questo forum non e’ IlMondoDeiTreni…

ed un progetto Orione su rotaia? Un treno sospinto da bombe nucleari… Altro che Galaxy Express

Di quello dovresti parlarne con il Col. Stapp…

La taC la lascierei fuori… Abito vicino Susa e mi sento molto vicino alle popolazioni…
Cionontoglie che ITER sia un’ottima Grande Opera, dovremmo guardare e imparare…

Ma visto che si argomenta su un progetto anni '60, ancora molto futuribile 50 anni dopo, …

La mia idea è appunto fra 50 (o 100) anni, e con un reattore che si alimenti da solo :grin:
Certo montare il reattore in orbita è una faticaccia, ma saraebbe poi montato su una nave realisticamente capace di non spegnere mai dei motori capaci di alcuni MW… Un rimorchiatore capace di andare ovunque nel sistema solare e tornare a casa nel giro di mesi o settimane, non anni.

Mi chiedo che spinta fornisca del plasma (un grammo) di elio, espulso ad una frazione significativa di c , per capire meglio se effettivamente posso portarmi a spasso un motore da (?) 40.000 ton, e quale sarebbe il dimensionamento del serbatoio… :nerd:

Lasciamola pure fuori, ma la penso come te.

F=M*A, diceva Isacco :slight_smile:

Giusto per tornare in topic (ed evitare pericolosi sconfinamenti in campi che esulano dall’attuale discussione) posto alcune immagini tratte dai test condotti a Punta Loma (California) alla fine degli anni '50 del XX secolo con il modello in scala “hot rod” propulso (si fa per dire) a botte di tritolo.


orionhighextest4.jpg