Interessante (e devo dire anche ricco di dati) articolo a firma di Niccolò Bagno uscito qualche giorno fa su Astrospace:
Imvho uno shift di paradigma del Commercial Crew Program, tutto a favore del committente, è l’avere introdotto contratti a prezzo fisso.
In questa maniera la NASA (che tra l’altro ha rigidi obblighi di accountability) ha un solido controllo del budget e della pianificazione economico-finanziaria: può ottenere e calcolare una riduzione dei costi e al contempo essere certa di non sostenere extracosti se qualcosa non va come pianificato.
Il contratto a prezzo fisso scarica infatti sul fornitore i costi non preventivati. Per esempio, dalla lettura del suo bilancio 2019, sappiamo che Boeing ha sostenuto nell’anno una perdita di 489 milioni di dollari sul programma Starliner (fonte: The Boeing company annual report, pag. 9), ma questi soldini (o soldoni) li ha persi Boeing, non la NASA.
Certamente anche in questo modello all’agenzia rimane il problema del rispetto dei tempi di progetto, ma questo aspetto mi risulta fisiologico nel settore spaziale. Quindi di due problemi, cioè il non rispetto dei costi e il non rispetto dei tempi, almeno il primo è sotto controllo.
per chi non fosse pratico, da : http://www.treccani.it/enciclopedia/accountability_(Dizionario-di-Economia-e-Finanza)/
accountability Responsabilità incondizionata, formale o non, in capo a un soggetto o a un gruppo di soggetti ( accountors ), del risultato conseguito da un’organizzazione (privata o pubblica), sulla base delle proprie capacità, abilità ed etica.
Se non fosse che sia Boeing che SpaceX vivono di fondi statali. Perdono qualcosa di qui, ma i soldi rientrano di là…
Quindi con un rapido calcolo una missione con 4 astronauti viene a costare 220 milioni? Una souyz costa(va) 90 milioni, ma per un posto. Quindi una missione (tipo l’ultima di Parmitano) la Nasa ha pagato 180 milioni (con appunto Parmitano e Morgan) a Roscosmos?
E a questo punto 4 posti sulla Starliner costerebbero 360 milioni… Però!
Non esattamente…
Se riempissero tutti i sette posti della dragon, il costo per seat sarebbe ancor più basso.
Per le missioni NASA, il numero stabilito è quattro astronauti. Quindi credibilmente la cifra è di 220m$ a lancio come dici tu.
Ma se gli astronauti fossero tre, il lancio non costerebbe 165m$ ma qualcosa in più . E se fossero cinque non verrebbe 275m$, ma qualcosa in meno…
Ci sono dei costi fissi che devono essere suddivisi…
Per me è molto interessante anche la sezione dei costi di sviluppo, dall’articolo leggo:
“i costi di sviluppo della Crew Dragon ammontano a 1.7 miliardi di dollari (aggiustando con un apposito indice per l’inflazione). [… ] la Starliner [… ] 2.8 miliardi.”
Differenza notevole! Aggiungiamo anche che lo sviluppo meno costoso alla fine è anche quello che sta finendo la certificazione per primo…
Qualcuno sa anche quali erano i costi di sviluppo stimati a inizio dei dei progetti?
Crew dragon eredita tecnologie dalla versione cargo però anche così insomma, dal punto di vista del cliente i numeri quelli sono.
Comunque , a parer mio, Apollo e Sts non sono confrontabili con gli altri.
Il primo perche’ andava anche e preminentemente oltre LEO, il secondo perche’ aveva una sezione “merci” fuori misura rispetto alle altre capsule!
Per quanto riguarda Boeing non saprei, ma SpaceX è un’azienda matura che ha una posizione preminente nel mercato dei lanciatori grazie all’affidabilità dimostrata dalla sua tecnologia superiore, dai prezzi più bassi del mercato, oltre alla disponibilità di molti lanciatori e alla puntualità nei suoi servizi di lancio.
Il Falcon esiste a prescindere da NASA e grazie principalmente al patrimonio di Elon Musk che ha investito quasi tutto il suo patrimonio in quel tentativo primordiale di raggiungere l’orbita.
Quando successe, quel giorno, era chiaro che il Falcon avrebbe portato profitto e quindi poteva autofinanziarsi gli aggiornamenti che già erano nei pensieri di Musk.
Questo non vuole sminuire o negare l’importanza di avere NASA come partner, anzi, sicuramente ha velocizzato lo sviluppo dell’industria di SpaceX, compreso il Falcon9, ma trovo ingiusto affermare che “SpaceX vive di fondi statali”
La storia si ripete con Starship, è un progetto tecnologicamente ambizioso che avrà bisogno di grandi finanziamenti, e SpaceX lo porterà avanti a prescindere da NASA, infatti SpaceX può contare oltre ai profitti ottenuti dai Falcon, anche di investitori privati:
First reported by CNBC after SpaceX amended an SEC filing on May 26th, the news unsurprisingly fell through the cracks less than 24 hours before the company attempted its inaugural NASA astronaut launch. Initially said to have raised $567 million out of a target of $500 million, CNBC later revised their report on SpaceX’s latest round of funding, instead stating that the company had raised $346 million with a $349.9 million funding round.
As it turns out, the initial report was technically correct aside from its assertion that SpaceX was pursuing a $500M raise. Between two separate funding rounds seeking $250 million and $349.9 million, both opened on February 28th, 2020, SpaceX was able to raise $567 million of the $599.9 million it was hoping for from 27 investors. Based on SEC filings, SpaceX has now raised more than $1.6 billion since the start of 2019, nearly all of which has likely gone towards its expensive Starship and Starlink programs. FonteSpaceX raises more than half a billion dollars for Starship, Starlink programs
Ni… se non ci fosse stato il COTS di NASA non so quando avremo visto volare il Falcon9…
Magari avrebbero raggiunto gli stessi risultati ma, forse, non così presto. My2cent.
Io, con tutto il rispetto, direi proprio no.
Musk stesso non avrebbe difficoltà ad ammettere che il contributo di NASA l’ha salvato. E l’ha fatto tante volte. Per esempio in una intervista di qualche anno fa a “60 Minutes” che viene ripresa in questo articolo:
Nel 2008 Musk era riuscito a lanciare in orbita il Falcun 1. Ma l’aveva fatto all’ultimo tentativo possibile, avendo praticamente finito i soldi (e in quel momento anche Tesla era in difficoltà)
On Dec. 23, 2008, NASA awarded SpaceX a $1.6 billion contract to haul at least 20 metric tons of cargo to the international space station over 12 planned flights.
“NASA called and told us we won a $1.5 billion contract,” Musk says in the interview. “I couldn’t even hold the phone. I just blurted out, ‘I love you guys!’”
“They saved you,” Pelley suggests.
“Yeah, they did.”
“La storia si ripete con Starship”, Ovviamente oggi SpaceX naviga in acque molto migliori. Ma NASA sembra mostrare ancora il suo incoraggiamento con il recente finanziamento ai progetti per l’uso di Starship come lander lunare.
Se Falcon 1 non avesse raggiunto l’orbita, probabilmente non ci sarebbero stati contratti ne statali ne privati, e questo risultato fondamentale è stato raggiunto per la prima volta solo con fondi privati.
L’entusiasmo di Elon è giustificabile considerato che aveva messo tutte le sue speranze di imprenditore in quell’ultimo tentativo, se non riusciva chiudeva.
Quindi un grosso contratto statale ha garantito alla SpaceX una crescita veloce, quel 1,5 miliardo di dollari non è stato regalato ma è stato pagato a fronte di un servizio. Come ho scritto prima non intendo sminuire l’impatto che NASA ha avuto su SpaceX ma una volta che il tuo razzo raggiunge l’orbita puoi fare soldi.
Siamo d’accordo mi sembra…
Imvho lo scenario è questo: stiamo assistendo allo sviluppo di una space economy sempre più articolata in cui esistono diversi segmenti di mercato, tra i quali -ma non solo- i lanciatori. A sua volta quest’ultimo segmento è sottosegmentato (per esempio Rocket Lab è presente in un segmento di mercato differente da SpaceX e ha un business model differente).
In questo scenario è difficile pensare di stare nel segmento dei Falcon 9 senza avere (al momento) come unico cliente la NASA, dopo che il governo USA ha aperto il mercato ai privati. Penso quindi che fosse “nelle cose”, e soprattutto noto a priori, che la NASA avrebbe svolto un ruolo fondamentale nel conto economico di SpaceX.
Non riesco a capire questa discussione.
Esistono aziende aerospaziali che non si basano principalmente su fondi governativi?
Qualunque azienda al mondo che realizzi missili vettori basa il suo business su commesse militari o di amministrazioni pubbliche.
Senza i soldi di NASA e pentagono SpaceX non ce l’avrebbe mai fatta, e non sopravviverebbero nemmeno Lockheed, Northrop, ULA, Aerojet, ecc…
Come non sopravviverebbero Arianespace o Avio in Europa senza i soldi ESA, oppure Energia con Roscosmos.
Sicuramente SpaceX ci contava/sperava ma sia i Falcon 1 che con il Falcon9 hanno lanciato satelliti privati o di altre agenzie governative non USA.
Riuscire a stare sul mercato con pochi lanci all’anno?
Farai meno profitto e la tua industria crescerà più lentamente.
Fino a quando qualcuno non offre i tuoi servizi a prezzo inferiore avrai sempre una fetta di quel mercato.
Possiamo ricominciare questa discussione un milione di volte girando attorno agli stessi punti, ma è un fatto che oggi tutta l’industria aerospaziale non starebbe in piedi senza commesse pubbliche, inclusi senza se e senza ma anche SpaceX.
Gli interventi precedenti, qui sopra, lo spiegano bene.
È importante davvero guardare a tutti i fatti, e riconoscere quanto le commesse pubbliche e i fondi dati per aiutare i progarmmi di R&D siano stati e siano fondamentali per la sopravvivenza di SpaceX.
Questo nulla toglie alle novità positive portate dalla concorrenza tra aziende e dall’ingegnosità dei brillanti ingegneri di SpaceX, ma senza vedere i conti aziendali (non essendo quotata in borsa non li devono rivelare, ergo non sappiamo nulla di concreto) è difficile giudicare.
Eviterei invece sempre di evocare questa aura di “azienda dei miracoli” che non ha riscontro nella realtà.
Non capisco cosa cambia se Spacex ha preso i soldi dalla Nasa, dai militari o da normalissime aziende di telecomunicazioni per classici lanci commerciali.
Chiunque ha dato soldi a Spacex l’ha fatto per convenienza diretta, infatti ora la Nasa può disporre di un sistema di trasporto degli astronauti Usa per la Iss a meno della metà di quanto pagava ai russi.
Nello stesso tempo eviterei di scrivere “Se non fosse che sia Boeing che SpaceX vivono di fondi statali.” che mi sembra ugualmente improprio.