Ciao ragazzi,
mi inserisco in ritardo nella discussione, sperando di far cosa gradita. Sono un nuovo autore e finora non avevo mai scritto nel forum.
Solo un paio di considerazioni.
La prima riguarda la capacità di Musk di attrarre capitali e di finanziare quasi a costo zero la ricerca. Il Falcon 9 e le Dragon sono state quasi interamente finanziate dalla NASA con i programmi CRS (cargo) e CCD (umano) con cui SpaceX ha intascato rispettivamente 1,6 e 2,6 miliardi di dollari alla firma del contratto, a cui vanno aggiunti le manciate di milioni arrivate durante lo sviluppo. Si tratta di cifre enormi, che hanno permesso all’azienda di sviluppare ed evolvere il Falcon 9 (e il FH), in quel momento quasi solo su carta, e di proporli a prezzi “stracciati” rispetto alla concorrenza.
Finita questa fase iniziale ora SpaceX ha il problema di fare cassa e (come è stato giustamente detto) uno delle chiavi sarà la costellazione per la connessione ad internet: in quel caso è una gara a chi arriva prima (oneweb, o3b, i concorrenti sono molti), ma Musk ha tutte le carte in regola per vincere anche questa corsa.
Discorso FH. Personalmente non credo che lo vedremo volare troppo spesso. A mio avviso andrà a competere sopratutto con il Delta IV Heavy, il cui ritiro è già previsto per il 2023, e poco di più. Penso che come razzo pesante con tre core aveva molto senso con le prime versione del F9, molto meno capaci della Block 5, che gestisce anche i payload più pesanti. Insomma, il Block 5 è a mio avviso il vero concorrente del FH.
La più grande capacità del FH è però (come ha ricordato qualcuno) la possibilità di fare missioni in direct-geo, molto ambite dall’NRO e dall’USAF, disposte a pagare molto per queste prestazioni. Al momento riescono solo Atlas V e i Delta IV (in tutte le varianti), che comunque, al massimo, ne fanno un paio all’anno. Difficile pensare che un operatore satellitare abbia così fretta da voler lanciare un suo satellite in direct-geo, sopratutto ora con gli spacecraft elettrici: è possibile e non si può escludere, ma personalmente non penso possa diventare uno standard. Quindi il FH personalmente lo vedo solo in questa piccola nicchia del direct-geo.
Una breve considerazione finale poi sui vettori di oggi. Il riutilizzo del primo stadio ci concentra tutti sulla fase iniziale del volo, sicuramente più appariscente e visibile. In realtà i versi soldi - perchè poi di questo si parla - stanno nella possibilità di creare servizi in orbita. Il Centaur e il DCSS sono di gran lunga superiori al secondo stadio del Falcon per capacità, impulso specifico, riaccensione, e su questa “tradizione” ULA sta lavorando sull’ACES, un upper stage che possiamo considerare una sorta di rimorchiatore spaziale, in grado di rimanere in orbita per mesi.
Avere uno strumento del genere già nello spazio apre scenari impensabili oggi: mining, pulizia dei debris, spola tra la ISS e il DSG.
Insomma tutto questo per dire che credo difficile che SpaceX spazzi via la concorrenza di Boeing (la più grande azienda aerospaziale del mondo) e Lockheed Martin (il più grande contractor della difesa USA, e quindi del pianeta). Sono aziende sicuramente “old Space”, ma non vengono mica - come si dice a Roma - dalla montagna del sapone. Già oggi ULA è concentrata sui lanci governativi/istituzionali, con pochissimi voli commerciali. E’ probabile che rimarrà così anche in futuro, con SpaceX, Blue Origin e Ariane sul commerciale e l’SLS per le grandi missioni di esplorazione spaziale.
Ciao a tutti!