Hai ovviamente ogni diritto di essere in disaccordo con le mie opinioni
Sta di fatto che tempistiche e contratti alla mano SpaceX ha “scollinato” il periodo post Falcon 1, dove era a un passetto dalla bancarotta, perché (bravi loro) ha saputo approfittare del cambio di rotta deciso dalla Casa Bianca che ha voluto inziare a dare un deciso impulso alla nascita di un nuovo mercato di accesso all’orbita bassa, coinvolgendo in maniera sostanziale i privati in modo che dopo un periodo di finanziamento iniziale (assegnato tramite i vari contratti CRS, CCots ecc) i migliori potessero stare in piedi da soli con NASA che avrebbe comprato servizi di trasporto beni ed equipaggio verso la ISS.
In questo contesto infatti già nel 2008 NASA aggiudica a SpaceX un contratto per il trasporto di beni verso la ISS di ben 16 voli a SpaceX (e di 12 voli a Orbital) https://www.nasa.gov/home/hqnews/2008/dec/HQ_C08-069_ISS_Resupply.html quando all’epoca il Falcon 9 non aveva ancora volato, cosa che accadrà oltre 3 anni dopo.
Il paragone con il metodo di finanziamento di Apollo e STS non sta in piedi, davvero, ovviamente secondo me. Prima di tutto parliamo di un contesto storico radicalmente diverso, che rende ogni paragone con la realtà odierna un esercizio di funambolismo. Secondo, a guardare i dettagli, in entrambi i casi (Apollo e STS) per NASA si trattava di far nascere da zero mastodonti tecnologici senza precedenti con lo scopo preciso di rispondere a programmi spaziali esclusivamente (Apollo) o prevalentemente (STS) governativi, obiettivi strategici e peraltro unici per quanto riguarda l’accesso di equipaggi umani allo spazio. Il governo USA, con quei contratti “cost plus”, si è assicurò che i contractor avessero denaro a sufficienza per arrivare al conseguimento dell’obiettivo strategico prefissato, cioè la costruzione del veicolo spaziale insomma, senza andare gambe all’aria nel processo di “inventare” cose straordinarie come il Saturn V e il sistema di lancio STS, e poi ha premiato la parte di profitto con il “plus”. Di fatto NASA con la parte “fissa” dei contratti cost pluis ha “affittato” le capacità di ricerca e produzione di entità private evitando di creare al suo interno tutta l’infrastruttura hardware e di assumere direttamente personale, stipulando contratti con aziende private sul serio, e qundi volte al profitto, non aziende statali come in Russia per esempio (da cui la parte “plus”).
Il rapporto con SpaceX invece si basa come detto sopra su un assunto e un contesto totalmente diversi, dove SpaceX non è il solo attore del mercato ma uno dei beneficiari di questi contratti a costo fisso. Non è stata NASA a chiedere a SpaceX di sviluppare per suo conto il concetto di lanciatore riutilizzabile (che è stata una genialata di SpaceX pro domo sua, che poteva non avvenire affatto infatti Orbital non ha fatto nulla del genere).
SpaceX ha finanziato lo sviluppo di Falcon 9 e di sé stessa con 1,9 miliardi di dollari arrivati dal primo contratto con NASA, senza i quali sarebbe fallita in quanto con un solo volo su quattro del Falcon 1 coronato da successo non avrebbe venduto servizi di lancio a nessuno nel brevissimo periodo, e aveva (dichiarazioni di Musk) praticamente finito il denaro. I soldi sono quindi arrivati da NASA, non è che potevano “arrivare da chiunque” perché quel chiunque non c’era all’orizzonte nemmeno un pò nel 2008.
Che ora SpaceX stia in piedi da sola, che faccia utili, che stia usando la tecnologia sviluppata con fondi dei contratti NASA (cui certamente si sono poi aggiunti i denari di vari investitori privati, ma dopo l’iniezione sostanziale di NASA) per vendere i suoi servizi a terzi fino a prendersi buona parte del mercato USA, è un sicuramente un bene per il settore, ed è di fatto quello cui mirava NASA e l’amministrazione Bush/Obama. Creare cioè un gruppo di aziende in grado di prendersi carico dell’accesso all’orbita bassa sfilandolo dalle inefficienti mani di un ente pubblico, che da monopolista diventa pian piano cliente.
Ora aspettiamo Blue Origin e chissà quali altre novità, senza bisognio di trasformare Elon Musk e SpaceX in entità mitologiche.