Rientro incontrollato di stadi e detriti spaziali

Non si tratta solo di un problema di carico. Oltre che dal carico in più la decisione se aggiungere eventuali sistemi di deorbitazione dipende anche da una valutazione dei costi e dalla complessità di progettazione, costruzione e test, l’analisi dei rischi e dei benefici, ecc.

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Ok, calcoliamogli anche tutto il resto; si può fare una stima?

L’esempio l’ho fatto perché mi sembra di capire che visto che la probabilità che dei detriti cadano su zone abitate è molto bassa, allora non ha senso cercare di eliminare il problema. Cosa che secondo me non ha senso, così come non ha senso fare spallucce ad altri problemi che hanno anch’essi rischi molto minori rispetto ad altri.

Un conto è un rischio di perdita di vite umane e un conto è un rischio di collisione in orbita che però non porterebbero alla perdita di vite umane. Anche se il secondo tipo di rischio è preoccupante a va assolutamente controllato e ridotto, dal mio punto di vista non è paragonabile con il primo.
Inoltre per quanto riguarda i rientri incontrollati dei satelliti delle megacostellazioni, so per certo che i satelliti Starlink in fase di rientro non lasciano detriti che possano raggiungere la terra in quanto bruciano completamente per design. Non ho informazioni riguardo a Oneweb per cui non mi esprimo.

Che serva un sistema moderno, aperto, con delle regole chiare per evitare le collisioni in orbita è chiaro e ne sono un fermo sostenitore. Così come vorrei che tutti i nuovi oggetti più grandi di qualche tonnellata lanciati in orbita (satelliti e stadi di razzi) fossero essere dotati di un kit per deorbitare in caso la propulsione primaria non fosse sufficiente. Tuttalpiù visto che periodicamente gli stadi superiori si disintegrano in orbita (vedi stadi russi e alcuni Centaur americani). Si aggiungerebbero dei costi, certo, ma limitare i detriti in orbita ed evitare piogge di detriti secondo me è più importante. E ripeto, in caso non fosse chiaro, quanto detto sopra dovrebbe valere per tutti, Americani, Cinesi, Russi, Europei, Giapponesi e Indiani.

E hanno torto anche loro!

Ovviamente non è possibile pretendere che si ponga rimedio a ogni singolo errore fatto nel passato, ma è possibile non ripetere gli errori nel presente e nel futuro. La cina ha fatto un sacco di porcherie nel campo aerospaziale in passato (così come buona parte degli altri attori), ma non pretendo che chiedano scusa o che pongano rimedio a ciò che hanno fatto in passato. Pretendo solo che non ripetano quanto fatto in precedenza che non andava bene. E lo ribadisco, se la NASA scegliesse di immettere in orbita il core stage di SLS per mera convenienza economica, chiamerei anche il loro comportamento criminale e li definirei per lo meno incoscienti, così come se la SpaceX decidesse di lanciare una Starship in orbita sapendo già prima di lanciare che non sarebbero in grado di controllarne il rientro.

Sarei d’accordo nel rendere obbligatorio il recupero di satelliti massivi tipo ENVISAT in caso di perdita del controllo, a spesa di chi ha causato la perdita del controllo. Il controllo è stato perso perché si è deciso di estendere la missione oltre alla durata prevista (in termini di manovrabilità, se si perde il payload non importa)? paga l’operatore. Il controllo è stato perso perché il satellite è stato costruito male? Paga il costruttore del satellite. Il controllo è stato perso perché il lanciatore ha danneggiato il satellite? Paga l’azienda che ha lanciato.

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Siamo molto più d’accordo di quello che sembra, e io cerco davvero solo di restare il più oggettivo possibile. :beers:

Su questo punto che ho citato, siamo perfettamente d’accordo.

Per il resto stiamo preparando (@vespiacic a dire il vero :stuck_out_tongue: ) un pezzo di prossima uscita su AstronautiNEWS con cifre e dati concreti su cui ragionare.

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Il modo c’e’, per i primi stadi. Il rientro controllato del booster ottenuto con il suo atterraggio e riutilizzo, non riduce solo i costi, ma anche i rischi e i problemi ecologici.

Almeno quando la traiettoria e’ nominale non viene seminata in giro immondizia spaziale che oltre che costare per produrla, fa danno. Gli incidenti esistono, ma si spera avvengano in una piccola percentuale dei casi.

I cinesi data la posizione dei loro centri spaziali avrebbero una motivazione in piu’ per sviluppare il riutilizzo rispetto a chi lancia sull’oceano.

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Qui c’è un buon articolo scritto da un avvocato che si occupa di temi spaziali, che risponde alle principali domande sulla legislazione attuale.
Quali sono le leggi in merito?
Chi mi ripaga se mi cade sul tetto?

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