Non credo che l’equipaggio abbia il tempo di sconfortarsi. Anzi, inizieranno subito l’addestramento per la sostituzione del nuovo particolare per quella che sarà, dal punto di vista delle EVA, la madre di tutte le missioni shuttle.
E non dimentichiamoci del danno alla comunità scientifica per la mancata installazione della WFC3 e riparazione della ACS. Con tutto il rispetto per la leggendaria WFPC2, con questi strumenti Hubble sarebbe un gradino più in alto
Si ok per il Webb mancano circa 5 anni, ma Hubble continua a funzionare!!! A ritmo ridotto causa i problemi che si sarebbero dovuti risolvere con la missione, ma ancora funziona grazie al Side B di comunicazione! Non è al 100% il vecchietto, ma bello arzillo si!
Ben detto. Dopo la SM4 Hubble avrà molto più di 5 anni di vita. Sono assolutamente certo che continuerà a funzionare anche dopo l’entrata in servizio del JWSP, regalandoci immagini e scoperte sempre più sensazionali.
hai fatto bene a specificare che opera nell’ infrarosso e quindi non si avranno direttamente immagini “fotografiche”. In pratica è dotato di tre strumenti che al contrario di quanto accade su Hubble, non potranno essere accuditi o riparati dagli astronauti dal momento che non esiste ancora un’astronave che possa raggiungere L2, né è prevista un’eventuale manovra per riportare nelle vicinanze della Terra l’osservatorio in caso di avarie per effettuare la manutenzione. Il primo strumento è NIRCam (Near-Infrared Camera) preparata da un gruppo di scienziati dell’Università dell’Arizona. Si tratta dello strumento più importante del telescopio per raccogliere immagini ad una lunghezza d’onda tra 0,6 e 5 micron. Lo strumento è disegnato per poter rilevare i primi oggetti capaci di emettere luce e formatisi dopo il Big Bang. La camera sarà anche dotata di un coronografo che sarà utilizzato per ottenere immagini di dischi di materia come la fascia di Kuiper o di pianeti di grande massa intorno alle stelle più vicine. La camera sarà dotata di un filtro regolabile per cui cambiando colore sarà possibile isolare gli oggetti ripresi. Il secondo strumento è il Near-Infrared Spectrometer (NIRSpec) fornito dall’ESA europea. La sua lunghezza d’onda va da 0,6 a 5 micron. Con esso si potrà stabilire la composizione, la temperatura e altre caratteristiche fisiche degli oggetti celesti. Il NIRSpec avrà l’abilità di ottenere lo spettro simultaneo di cento oggetti in un’area di 9 minuti d’arco. Il terzo strumento, infine, è il Mid-Infrared Instrument realizzato nell’ambito di una collaborazione internazionale guidata dal Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. Esso fornirà immagini e spettroscopie ad una lunghezza d’onda tra 5 e 28 micron. Con questo strumento sarà possibile studiare la creazione dei primi elementi pesanti, la formazione e l’evoluzione delle galassie e le popolazioni di stelle molto vecchie. Inoltre avrà pure la capacità di indagare i primissimi stadi di formazione di stelle e pianeti in regioni del cosmo dove tutta la luce visibile è bloccata dalle polveri e la maggior parte delle emissioni avvengono solo nella lunghezza d’onda del medio-infrarosso. Tutti e tre gli strumenti saranno impacchettati in uno speciale contenitore che formerà il cuore dell’osservatorio. Chiamato Integrated Science Instrument Module (ISIM) fornisce la struttura, il controllo ambientale e elettronico, il trattamento dei dati. Incluso nel sistema c’è anche il sensore di guida fine preparato dall’agenzia spaziale canadese. Mentre l’ottica e gli strumenti dovranno operare alla temperatura di 35 Kelvin i computer saranno inseriti in un ambiente a temperatura più alta (250 Kelvin). Ci sarà poi un sistema a idrogeno solido che servirà a raffreddare i rilevatori del medio-infrarosso sino alla temperatura record di 7 Kelvin.
Il James Webb Space Telescope è capace di raccogliere radiazioni con una lunghezza d’onda variabile da 0,6 a 28 micron anche se è ottimizzato per una regione tra 1 e 5 micron. La sua sensibilità è quattrocento volte superiore a quella dei più potenti osservatori terrestri (Keck Observatory o Gemini) o degli attuali osservatori spaziali all’infrarosso (ISO, Nicmos, Sirtf) mentre la sua risoluzione spaziale è comparabile a quella di Hubble. Lo scopo di “JWST” è dunque quello di scrutare i primi passi della formazione dell’Universo. Ma non solo. Le osservazioni saranno quindi concentrate, come indicato originariamente quando il progetto del nuovo telescopio prese l’avvio, su cinque tematiche: Cosmologia e struttura dell’universo, Origine ed evoluzione delle galassie, Storia della Via Lattea e dei suoi dintorni, Nascita e formazione delle stelle e Origine e evoluzione dei sistemi planetari.
affidabilità e sicurezza dovrebbero essere vicine a quelle di un volo lunare (senza discesa al suolo?)
la convenienza non so, bisognerebbe valutare il costo di un nuovo telescopio (costruzione + invio) e quello di una missione di riparazione (pezzi di ricambio + missione di riparazione) ovviamente valutando anche il periodo di tempo senza telescopio.
Innanzitutto mi chiederei se il Webb sia costruito modularmente per permettere riparazioni in orbita.
Se la risposta fosse no, non dovremmo nemmeno speculare su possibili missioni in L2 perchè non previste.
Come già fatto per le sonde interplanetarie, penso che lo abbiano concepito per essere funzionale ai massimi livelli, ma allo stesso tempo semplice in modo da evitare problemi vari. Comunque sia, se anche dovesse avere dei problemi, penso che i tecnici NASA abbiano stabilito un eventuale piano di intervento; Vuoi tu che sia con astronauti che in automatico come per i rover su Marte.