Space Shuttle vs Starship

assolutamente,condivido. lo spacex starship è letteralmente un suppostone in confronto a quel capolavoro di ingegneria e design che era lo space shuttle!

Penso che sia più corretto dire che lo Space Shuttle è il nonno acciaccato di quel capolavoro di ingegneria e design che è il suppostone. :grinning: :grinning:
Non lasciamoci ingannare dall’aspetto e dalla costruzione naif.
Pensiamo ai motori, al bellyflip, all’atterraggio verticale e a cosa potrà essere per l’esplorazione umana dello spazio, facendo ovviamente le :metal:

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Non posso che quotare in toto il pensiero di @Frred , la Starship non è solo il proiettile di Giulio Verne con un paio di alette appicciate giù ed un paio di canard appiccicati su.
In realtà bisogna guardare oltre al suo aspetto oppure il look (volutamente?) “retrò”.

Si tratta di un veicolo che mette insieme una vasta serie di istanze mai viste prima in un solo oggetto spaziale, per di più destinato al volo abitato.

E’ vero che lo Shuttle al suo apparire fu salutato come “rivoluzionario” ma solo perché quella era un’epoca di rivoluzioni. Lo Shuttle si pone all’apice evolutivo di una serie di design partiti con lo X-1 alla metà degli anni 40 del secolo scorso mentre, da un punto di vista meramente tecnologico, è un “figlio di Apollo”.

Starship, invece, si pone come elemento di assoluta rottura (breakthrough) rispetto a tutto quello visto in passato (se si eccettua la fantascienza) ed anche quello che si vede nel presente se è per questo (SLS docet). A suo modo, ed a dispetto del suo aspetto, è molto (ma molto) più radicale e rivoluzionario dello Shuttle il quale fu il frutto di una serie di compromessi i quali hanno compromesso la sua operatività e sono costati 14 morti.

Questo non vuol dire che Starship sia sicuro al 100% (nessun mezzo umano, spaziale o meno, lo è) quanto che SS è frutto di una serie di scelte nette e precise e che se ci sono stati dei compromessi sono legati intrinsecamente alla natura della tecnologia sviluppata ed impiegata, null’altro.

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Abbi pazienza Freed , ma ho una visione molto poetica, poco scientifica delle navicelle spaziali…sono qui da appassionato e con il feticismo delle statistiche ,date,numeri…la mia conoscenza si limita a dire ah bello!no brutto per gusto personale :rofl:

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la cosa che mi preoccupa e che i morti per due missioni full crew di starship causerebbero 200 morti,non 14. stando alle opinioni super-ottimistiche di Musk di portare in orbita e oltre equipaggi da 100 persone a starship.

È vero, però bisogna assimilare Starship più ad un velivolo di linea che ad veicolo spaziale, per giunta sperimentale come lo Shuttle.
È presto per parlare di affidabilità però c’è anche da dire che con la forsennata fase di testing prima o poi SpaceX sperimenterà tutte le possibili failure e questo potrebbe rappresentare un incremento della safety non indifferente.
Il primo volo dello Shuttle, 40 anni fa, fu letteralmente un salto del buio, persino i russi con clone Buran sperimentano molto più degli americani (con i Bor-4 e 5, AeroBuran e il primo volo automatico).

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Io assumo che SS verra’ utilizzato in versione non abitata per lungo tempo e gia’ cosi’ potrebbe cambiare parecchio le cose. Gli umani li possono mandare su con mezzi piu’ collaudati che gia’ ci sono e ci saranno. Non servono orde di astronauti, almeno all’inizio.

La probabilita’ di incidente si puo’ calcolare, soprattutto se voleranno spesso. Inoltre ci sono tante opzioni di design ancora da definire, non abbiamo la minima idea di come potrebbe essere una SS manned. E’ un progetto molto “plastico”. Penso che non ci saranno motivi per mettere a bordo persone se non e’ sufficientemente sicuro, salvo la fretta che pero’ e’ temperata, speriamo, dalla responsabilita’.

Il motivo per cui le prime missioni Shuttle non potevano essere automatiche/telecomandate e’ una delle cose che non mi sono molto chiare visto che gli USA sono la patria del software e i Sovietici, sia pur qualche anno dopo, ci sono riusciti.

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Il motivo è sempre lo stesso il cosiddetto complesso del “Fantino Spaziale” (Space Jockey) che rappresenta una sorta di “piaga” tutta americana e che si può tranquillamente far discendere dal primo gruppo di astronauti (i magnifici 7 del programma Mercury) i quali essendo piloti collaudatori di esperienza pretesero, ed ottennero il pieno controllo sul proprio mezzo spaziale.

Tutto questo mentre sin dalle capsule Vostok, per i russi, i cosmonauti erano più passeggeri che piloti.
La situazione è proseguita inalterata nei programmi Gemini e Apollo (tanto che entrambi disponevano di un sistema di Rendez-vous automatico ma non di docking che era sempre manuale per dimostrare “quanto è bravo il pilota”).

Lo Shuttle ha sofferto dello stesso effetto, non c’era nessun problema tecnico per non disporre (sin dall’inizio) di capacità di volo automatico, solo che c’era una fortissima opposizione da parte della maggioranza degli astronauti a rinunciare al “fattore umano”,
Risultato: lo Shuttle non ha mai volato in maniera autonoma, nemmeno nelle fasi iniziali e critiche della propria carriera mentre i russi lo hanno fatto in maniera egregia.

La SpaceX, ancora una volta, raccoglie l’eredità dei russi tanto che la Dragon è molto “autonoma” nonostante la NASA si affanni a fare vedere gli astronauti che pigiano bottoni.

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Ci sono anche 50 anni di tecnologia elettronica in piu’ :wink:

Comunque lo sviluppo della SS se vogliamo e’ l’estremo opposto. Produco in serie prototipi, anche approssimativi e li testo subito. Anche se li sfascio piu’ il botto e’ grande piu’ raccolgo dati, tanto non si fa male nessuno.

Piu’ divertimento e meno patemi, non solo per la vita degli astronauti, ma perche’ non devo temere che il fallimento di un lancio significhi il fallimento di tutto il programma o quantomeno una seria battuta d’arresto.

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Non solo, grazie a tutto il circo mediatico sono riusciti a trasformare in spettacolo anche gli insuccessi… :grinning_face_with_smiling_eyes:

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Non sono certo esperto, ma mi chiedo se si possa arrivare veramente a farla diventare affidabile quanto un aereo solamente sul principio dell’atterraggio propulso… Io lo trovo molto piu’ difficile di farla rientrare da un volo orbitale/interplanetario… saro’ scettico io…

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La fase di test a cui mi riferisco non riguarda solo quella relativa all’atterraggio, solo perché al momento siano concentrati su questo aspetto non vuol dire che la SpaceX sia meno attiva per tutte le altre fasi.
È chiaro che viaggiano per fasi ed è altrettanto chiaro che questa metodologia di collaudo sarà estesa a tutte le fasi di volo fino a quando non avranno chiaro tutto l’inviluppo di Spaceship.

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vero ma manca ancora la prova del fuoco che sancirà il via libera allo sviluppo del veicolo finale.
Fino a quel momento stiamo assistendo ad una stupefacente opera di ingegneria che non serve ancora a nulla.

Si chiama fase di sviluppo, può essere più o meno lunga e val per tutti i progetti. Senza di questa la cosiddetta versione definitiva la vedi col binocolo…

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Ditemi se sbaglio
Non solo elettronica: se non fosse per la stampa 3D dei motori non saprebbero sfornarne ed evolvere tante varianti di prova, ne di quelle forme, ne di quella resistenza*

Beneficia anche di progressi in altri campi, no saprei dire quanto per ciascuno (per tacere dell’esperienza NASA); su cui scommetto che si potrebbe trovare in FA miglior narratore di me

(*: dissero, mi pare a TGR Leonardo, che la stessa lamella di turbofan, uguale forma e lega, se stampata venisse più robusta di una pressofusa normale; se solo allora il processo di stampa fosse stato veloce come l’altro le avrebbero già fatte tutte così)

Musk deve tanto a tanta gente, che spesso alla missilistica neanche ci pensava, che gli ha servito tanti nuovi strumenti su un piatto d’argento
Certo che poi uno che si accorgesse che con tutto questo qualcos’altro di nuovo si potesse fare tanto e che effettivamente lo portasse alla prova dei fatti ci voleva e di questo rendo merito a Musk e co.

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Aggiungerei anche che oltre agli evidenti progressi in campo produttivo, anche la scelta del carburante ha influito. Uno dei motivi per cui l’RS-25 era cosi complicato e costoso era perchè il carburante utilizzato era l’idrogeno, notoriamente problematico.
Agli esordi del suo sviluppo, anche il Raptor doveva essere un propulsore hydrolox, salvo poi virare sul metano per una serie di motivi, non ultimo appunto il fatto che l’idrogeno è più complicato da stoccare ed evitare perdite/infiltrazioni.

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E c’è qualcosa negli

che hanno reso la scelta del metano abbordabile ora e non prima?

(Per esempio i due acciai inossidabili con struttura austenitica usati in Starship AISI 301(S) e AISI 304 son noti da… i tempi della progettazione dello shuttle?)

Non capisco esattamente cosa si intenda per “stampa 3D dei motori”…esiste forse un software collegato a un tornio che ricava pezzio di motore da assemblare successivamente, ricavati dal pieno di un blocco di metallo?

per esempio, qui c’è il link ad un articolo della NASA che spiega come la stampa 3D viene utilizzata per la creazione di componenti metallici come gli ugelli dei razzi

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Quest’analisi, a firma di Robert Oler, uscita nel numero di ieri di TSR cade a fagiolo nel mezzo di questa discussione:

https://thespacereview.com/article/4177/1

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