Space Shuttle vs Starship

Provo a chiarire meglio il mio pensiero.

Al momento, tutti i vettori che portano uomini in orbita, hanno un launch escape system. L’unica eccezione sono lo Shuttle (da cui il disastro del Challanger) e StarShip.
Ora, nel caso di una anomalia catastrofica nel SH al lancio, StarShip si potrebbe comportare come un launch escape system? Immagino che non ci siano problemi insormontabili per fare in modo che si sganci e che i motori di SS si accendino in una frazione di secondo. Ma poi, una SS piena di carburante, come la facciamo atterrare?

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Domanda interessante, a questo punto ed a questo livello di dettaglio non è possibile dare risposta…

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Dimenticavo: in pieno oceano atlantico… :sweat_smile:

Immagini che non ci siano problemi a un lancio di sicurezza attraverso una manovra LES?io penso sia pressochè impossibile o quasi far “schizzare” una nave spaziale come lo starship alla velocità con cui il LES avrebbe fatto partire una soyuz o una mercury/apollo …per una questione di dimensioni,peso e forse anche di fisica del veicolo.ma le mie sono solo supposizioni di uno come ripeto sempre “non del settore” però certo è una domanda più che valida la tua …per quanto riguarda l’atterraggio…un volo parabolico by LES non consentirebbe allo starship di riatterrare sui propri “piedini” in un area di sicurezza magari distante(ma non troppo) dal pad di lancio?chiedo,ovviamente.

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Beh, la stampa 3D ad esempio, che all’epoca non esisteva. Oppure non necessariamente tecniche completamente nuove, ma utilizzate per realizzare componenti che prima venivano realizzati in modo diverso. Un esempio che mi viene in mente è l’idroformatura esplosiva, utilizzata da SpaceX nella produzione sia del Merlin che del Raptor, tecnica non certo nuova, visto che veniva utilizzata per la produzione di alcuni componenti del Saturn V, ma non mi risulta che sia stata utilizzata nè per l’F-1 nè per il J-2.
Riguardo al metano, il problema non era tanto nelle leghe impiegate, quanto a problemi di instabilità nella combustione.

Stando a Musk, lui stesso ha scelto di intraprendere la strada del metano dopo aver messo le mani su alcuni studi in proposito condotti dai sovietici.

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Beh, non ricordo i numeri a memoria, ma così ad istinto il TWR e l’inerzia di un bestione del genere potrebbero essere due seri ostacoli.

Qualcuno con più voglia di me ha per caso fatto il conto del delta-v di Starship e se questa fosse, anche solo in linea teorica, capace di fare un volo transoceanico e atterrare in Africa, anche ipotizzando un abort immediatamente dopo al lancio? :sweat_smile: :grimacing:

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Tim Dodd aveva fatto un’analisi del perchè Starship non avrebbe avuto un LES, partendo prima dalle volte che è stato usato in tutta la storia del volo umano e in quelle volte che è servito.

https://m.youtube.com/watch?v=v6lPMFgZU5Q

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Stavo per citarlo io anche se e’ una analisi ormai vecchiotta.

A mio modo di vedere, ed e’ uno dei motivi per cui scriverei che SS e’ un design molto “plastico”, una possibile evoluzione interessante e’ una SS che faccia da secondo stadio riutilizzabile, sulla quale poi possa essere integrato un carico separato, che sia capsula/veicolo abitato (a questo punto con LES ovviamente moolto piu’ grossa della dragon) ma anche fairing + payload esterno. In pratica SS e’ come se fosse il secondo stadio dell’F9 pero’ riutilizzabile al 100%.

Va contro a tutta la filosofia SS, ma questo approccio avrebbe almeno in teoria dei vantaggi:

  • Uno, ovviamente, e’ il LES che da sicurezza al lancio ma come dice Tim Dodd forse questo e’ il meno

  • Un altro e’ che l’equipaggio rientra e atterra con un veicolo diverso, con scudo termico tradizionale sostituibile e che atterra in modo tradizionale ottimizzato per la sicurezza, con paracadute su mare o terra ferma o… ebbene si… potrebbe pure essere alato. Sono rientro e atterraggio che impensieriscono di piu’ perche’ poco collaudati e oggettivamente con pochi margini di errore e progetto.

  • Un altro vantaggio e’ l’ottimizzazione del fattore di utilizzo dei mezzi. La SS secondo stadio non dovrebbe seguire il veicolo orbitale nella sua missione che puo’ durare mesi o anni. Una SS secondo stadio puro potrebbe volare piu’ volte al mese, ottimizzando l’investimento

  • Poi ci sono i vantaggi di meccanica orbitale. In teoria si potrebbe aumentare volume e massa del carico. Ad esempio sganciare i fairing appena usciti dall’atmosfera permette di non accellerarli inutilmente alla velocita’ orbitale rispetto a una cargo bay riutilizzabile legata al veicolo.

  • Poi ci sono i vantaggi di fare manovre orbitali con un mezzo piu’ leggero e che contiene solo quello che serve in orbita. L’impulso complessivo per portare 50 persone a L1 o, perche’ no, al rendez vous con un Mars Cycler costituito da un cluster di SS modificate si riduce notevolmente. Ovviamente poi servono lander separati ma ottimizzati per lo scopo.

Probabilmente per EM la proposta di frazionare carico e secondo stadio SS (non nuova) e’ un sacrilegio, ed e’ ovvio che pur restando riutilizzabile al 100% tre pezzi invece ai 2 rispetto di una SS semplice e monolitica ma affidabile farebbero salire la complessita’ se non i costi di esercizio e soprattutto di progetto. E farebbe salire i tempi mentre EM ha una fretta fottuta e vuol vedere una citta’ su Marte nella sua vita. Per cui e’ giusto provare con il design semplice di una SS generalista. La SS specializzata come secondo stadio potrebbe essere un contingency se si scopre che nonostante le ottimizzazioni la probabilita’ di fallimento del recupero di SS e’ simile a quella dei booster F9, del tutto inaccettabile per un veicolo abitato.

SS come e’ oggi e’ molto piu’ simile allo Shuttle di quello che sembri come filosofia perche’ tiene insieme con l’equipaggio i motori “di potenza e potenzialmente esplosivi” utilizzati al lancio, i serbatoi, superfici aerodinamiche di grosse dimensioni e tanta roba inutile per la missione una volta nello spazio. Una capsula separata si distacca da questa filosofia, frazionando di piu’ gli stadi e specializzando di piu’ i veicoli per ogni fase.

La differenza e’ che il design dello Shuttle impediva qualunque tweak e poteva fare solo superficie-LEO e stop. SS invece e’ tweakabile a volonta’, puo’ essere tanker, shuttle, lander, modulo di stazione spaziale, veicolo abitato orbitale e, anche, secondo stadio “puro”. Per gli amanti del Lego spaziale e’ una pacchia. Staremo a vedere quanti di questi tweak verranno implementati.

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Io avevo capito che il vero scopo di SS fosse esattamente questo, per poter mandare in orbita centinaia di satelliti StarLink a lancio…

Si ma per ora l’idea e’ di mettere circa 400 satelliti Starlink nella cargo bay della SS “monolitica”. Mentre il F9 ha un primo stadio, un secondo stadio e un terzo elemento integrato sul secondo stadio che puo’ essere fairing+carico o capsula.

SS e Shuttle hanno una cago bay integrata, mentre i lanciatori tradizionali hanno un elemento separato per il carico.

L’ipotesi, che verosimilmente non si verifichera’ mai, e’ di mettere un elemento separato per il carico anche su una SS accorciata senza cargo bay al fine di avere alcuni vantaggi che ho provato a elencare… e anche tanti svantaggi. Se si scoprisse che SS nonostante gli sforzi ha il 5% di probabilita’ di schiantarsi all’atterraggio… potrebbe essere l’unico modo per farne una versione abitata.

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10 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Certificazione di Starship al volo umano