Stavo per citarlo io anche se e’ una analisi ormai vecchiotta.
A mio modo di vedere, ed e’ uno dei motivi per cui scriverei che SS e’ un design molto “plastico”, una possibile evoluzione interessante e’ una SS che faccia da secondo stadio riutilizzabile, sulla quale poi possa essere integrato un carico separato, che sia capsula/veicolo abitato (a questo punto con LES ovviamente moolto piu’ grossa della dragon) ma anche fairing + payload esterno. In pratica SS e’ come se fosse il secondo stadio dell’F9 pero’ riutilizzabile al 100%.
Va contro a tutta la filosofia SS, ma questo approccio avrebbe almeno in teoria dei vantaggi:
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Uno, ovviamente, e’ il LES che da sicurezza al lancio ma come dice Tim Dodd forse questo e’ il meno
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Un altro e’ che l’equipaggio rientra e atterra con un veicolo diverso, con scudo termico tradizionale sostituibile e che atterra in modo tradizionale ottimizzato per la sicurezza, con paracadute su mare o terra ferma o… ebbene si… potrebbe pure essere alato. Sono rientro e atterraggio che impensieriscono di piu’ perche’ poco collaudati e oggettivamente con pochi margini di errore e progetto.
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Un altro vantaggio e’ l’ottimizzazione del fattore di utilizzo dei mezzi. La SS secondo stadio non dovrebbe seguire il veicolo orbitale nella sua missione che puo’ durare mesi o anni. Una SS secondo stadio puro potrebbe volare piu’ volte al mese, ottimizzando l’investimento
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Poi ci sono i vantaggi di meccanica orbitale. In teoria si potrebbe aumentare volume e massa del carico. Ad esempio sganciare i fairing appena usciti dall’atmosfera permette di non accellerarli inutilmente alla velocita’ orbitale rispetto a una cargo bay riutilizzabile legata al veicolo.
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Poi ci sono i vantaggi di fare manovre orbitali con un mezzo piu’ leggero e che contiene solo quello che serve in orbita. L’impulso complessivo per portare 50 persone a L1 o, perche’ no, al rendez vous con un Mars Cycler costituito da un cluster di SS modificate si riduce notevolmente. Ovviamente poi servono lander separati ma ottimizzati per lo scopo.
Probabilmente per EM la proposta di frazionare carico e secondo stadio SS (non nuova) e’ un sacrilegio, ed e’ ovvio che pur restando riutilizzabile al 100% tre pezzi invece ai 2 rispetto di una SS semplice e monolitica ma affidabile farebbero salire la complessita’ se non i costi di esercizio e soprattutto di progetto. E farebbe salire i tempi mentre EM ha una fretta fottuta e vuol vedere una citta’ su Marte nella sua vita. Per cui e’ giusto provare con il design semplice di una SS generalista. La SS specializzata come secondo stadio potrebbe essere un contingency se si scopre che nonostante le ottimizzazioni la probabilita’ di fallimento del recupero di SS e’ simile a quella dei booster F9, del tutto inaccettabile per un veicolo abitato.
SS come e’ oggi e’ molto piu’ simile allo Shuttle di quello che sembri come filosofia perche’ tiene insieme con l’equipaggio i motori “di potenza e potenzialmente esplosivi” utilizzati al lancio, i serbatoi, superfici aerodinamiche di grosse dimensioni e tanta roba inutile per la missione una volta nello spazio. Una capsula separata si distacca da questa filosofia, frazionando di piu’ gli stadi e specializzando di piu’ i veicoli per ogni fase.
La differenza e’ che il design dello Shuttle impediva qualunque tweak e poteva fare solo superficie-LEO e stop. SS invece e’ tweakabile a volonta’, puo’ essere tanker, shuttle, lander, modulo di stazione spaziale, veicolo abitato orbitale e, anche, secondo stadio “puro”. Per gli amanti del Lego spaziale e’ una pacchia. Staremo a vedere quanti di questi tweak verranno implementati.