Starlink - La costellazione di satelliti di SpaceX per i servizi Internet

Il circolo polare e’ a 66 gradi di latitudine… Non e’ proprio per tutti.

Per l’Italia farebbe molta differenza una quota di 20.000 km di Molnija rispetto a ai 36.000 della GEO?
I passaggi in perigeo immagino siano troppo veloci per poter essere sfruttati anche aumentando il numero di satelliti sull’orbita

A parte la provocazioni iniziale penso che se mai dovesse avvenire si tratterebbe di una costellazione prettamente europea in cui le orbite possono essere ottimizzate per coprire un territorio in cui i territori più abitati coprono più meridiani che paralleli.

Non conosco nulla di meccanica orbitale e quindi chiedo a chi ne sa più di me: sistemandoli in trenini su orbite polari eliosincrone sfasate di pochi gradi non potrebbe permettere di ridurre il numero di satelliti e coprire l’intero paese (o l’intera Europa?)

[credo sia un off topic, se i moderatori ritengono si può aprire un nuovo tread]

La risposta breve è: no.
Le orbite polari eliosincrone comunque non passano sopra la stessa zona geografica per ogni orbita, semplicemente quando ci ripassano lo fanno alla stessa ora solare locale.

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NASA e SpaceX hanno firmato un accordo a gennaio in merito alla gestione e mitigazione delle collisioni in orbita con i satelliti Starlink.

Dal testo dell’accordo, reperibile qui, si deduce che NASA non opererà alcune manovra correttiva se non verrà prima avvisata da SpaceX, basandosi sul fatto che il sistema di guida autonoma dei satelliti sarà in grado di evitare possibili collisioni con satelliti e altre risore NASA in orbita. Non si specifica però quante volte sia stato finora utilizzato il sistema di manovra da parte dei satelliti.

Tra le varie responsabilità di NASA ci sarà quella di fornire costantemente informazioni dei satelliti in orbita, il coordinamento con il 18° squadrone della PAFB, fornire effemeridi di lungo periodo per la ISS. D’altra parte, SpaceX si impegnerà a fornire almeno tre volte al giorno le effemeridi a NASA e al 18° squadrone, evitare in qualsiasi modo di avere collisioni con la ISS, scegliere orbite di inserimeno almeno 5 km sopra o sotto al perigeo o apogeo della ISS…

L’azienda di Hawthorne sta collaborando anche con esperti dell’agenzia per ridurre ancora di più il problema dell’inquinamento luminoso, applicando le lesson learned nel corso di questi mesi.

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C’è stato un recente panel a cui ha partecipato la presidente e COO di SpaceX Gwynne Shotwell, che ha comunicato l’intenzione di iniziare ad immettere in orbita polare satelliti Starlink a partire da quest’estate. Non ho informazioni su eventuali licenze da richiedere per questo tipo di orbita, dato che quando venne lanciata Transporter-1 (che a bordo aveva 10 Starlink, gli unici attualmente in orbita polare) la FCC aveva respinto le richieste di altri competitor/aziende, che chiedevano un diniego a lanciare, in quanto la licenza non prevedeva quest’orbita. La FCC aveva risposto dicendo che i satelliti erano pochi in numero e che il seppur scarso beneficio che portavano alle regioni polari, non costituiva una violazione. Pochi altri dettagli sono disponibili a questo messaggio e al successivo.

Tornando a Starlink, ha detto che l’azienda non ha una precisa data per l’uscita dalla beta, in quanto sono necessari dei lavori per rendere l’infrastruttura affidabile.

Infine, in merito ai terminali e al loro costo, originariamente 3000$, si ha avuto una riduzione di più del 50%, che continuerà fino a raggiungere la cifra di qualche centinaio di dollari in qualche anno.

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Se ricordo bene, oltre alla questione normativa e i necessari permessi, un vincolo tecnico/economico per i satelliti in orbita polare e’ la disponibilita’ di trasmettitori laser a basso costo, indispensabili per le connessioni dove non possono esserci stazioni di terra.

I trasmettitori laser sui satelliti lanciati con Transporter-1 sono stati prodotti con diseconomie, ma le essenziali metodologie produttive per renderli economici all’epoca non erano ancora disponibili.

Non ho idea se ci sono stati sviluppi in tal senso.

Non cerco la fonte ma ricordo che EM a un certo punto ha detto che le tecniche di produzione sono anche piu’ importanti della messa a punto di prototipi funzionanti, il che e’ vero non solo per i settori in cui operano le sue aziende ma, mi verrebbe da dire, in tutti i settori industriali (ovvio esempio di attualita’: i vaccini).

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Sempre in tema orbita polare, pare che SpaceX voglia lanciare gli Starlink in quest’orbita da Vandenberg e non da Cape, a partire da luglio e con una cadenza di uno per mese.

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Come fanno per l’ ASDS? La nuova “A Shortfall of Gravitas” verra’ dispiegata sul Pacifico?

Me lo sono chiesto anche io. Dubito che sposteranno nuovamente JRTI dalla costa est a quella ovest, anche se ASOG non fosse pronta si potrebbe pensare di effettuare un “redocking” di JRTI.

In alternativa potrebbero lanciare meno satelliti (dato che saranno in orbita polare potrebbero servirne meno) ed effettuare degli RTLS, rendendo superflua l’ASDS.

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Lo scorso 13 marzo è stato siglato un accordo tra Starlink/SpaceX e NASA in cui si afferma che:

Starlink dovrà fornire a NASA i parametri orbitali di ogni lancio almeno 7 giorni prima della partenza e che i satelliti non debbano avvicinarsi a meno di 5 chilometri dalla ISS o qualsiasi altro satellite NASA, durante le prime orbite (quante?).

In caso di allerta di probabile collisione, dovrà essere Starlink a spostare la propria traiettoria, potendo anche fare solo affidamento alle capacità di auto correzione dei satelliti Starlink.

Non si specifica quale sia il limite fino al quale si faccia affidamento sulla “autoguida” degli Starlink, ma comunque viene demandato a Starlink l’obbligo di avvisare NASA in caso di problemi.

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Le conseguenze dei satelliti Starlink nelle osservazioni astronomiche planetarie, in questo caso della Luna:

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C’è stata una possibile collisione collsisione mancata (grazie @amoroso) tra un satellite OneWeb e uno Starlink, con la prima compagnia che ha chiesto a SpaceX di disattivare il sistema di colllsione automatico. La distanza tra i due oggetti è stata di circa 1 chilometro.

C’è stato anche un meeting tra ingegneri delle due aziende.

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Una collisione mancata.

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Piccola nota riguardo a questa storia. Eventi di questo tipo avvengono continuamente. Quando i due oggetti in congiunzione sono entrambi attivi, i due proprietari si devono mettere d’accordo.
Tutta questa storia del meeting tra membri delle aziende e FCC è nata dal fatto che Oneweb ha rilasciato informazioni false e ingannevoli alla stampa che poi ha generato articoli come questi dando per vero tutto ciò che è stato rilasciato da Oneweb:

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Avevo solo letto qualcosa riguardo a questioni di comunicazione col pubblico, mentre sì ricordavo della necessità di coordinazione tra le varie aziende coinvolte nella possibile collisione. Grazie comunque per le precisazioni!

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Una mappa dei gateway di Starlink, che vengono usati per mettere in comunicazione i satelliti in orbita con il core di Starlink:

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La FCC ha approvato la modifica alla costellazione Starlink richiesta da SpaceX:

Con questa modifica ora tutti i gusci orbitali sono stati ridotti da un’altezza che oscillava tra i 1100-1300 km ad un’altitudine che oscilla tra 540-570 km.

Dopo praticamente un anno di “battaglie” dai competitor per impedire la modifica per i più svariati motivi, più o meno leciti, la FCC ha autorizzato la modifica imponendo alcune condizioni, tra cui il non superamento dei 580km in nessun caso degli Starlink (Altitudine dove inizieranno ad esserci i satelliti di Amazon) e la richiesta di effettuare report ogni sei mesi riguardo le congiunzioni in orbita e i satelliti fuori uso.

Ad ogni modo questo abbassamento è una buona notizia sia in termini di detriti spaziali che in termini di osservazioni astronomiche.

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Come aveva detto @Soltasto qualche giorno fa, la FCC ha rilasciato il permesso per sei lanci di Starlink in orbita polare da Vandenberg. Il problema è ora capire quale delle due chiatte verrà spostata: per Gavin sarà OCISLY a muoversi, dal momento che su JRTI sono stati installati dei nuovi motori, più potenti, per permettere uno stazionamento più preciso. Non sarà nemmeno ASOG, che è in fase di completamento e rimarrà sulla costa est, in quanto già dotata dei motori e quindi toppo larga per passare dal Canale di Panama.

Il numero di lanci comunque (sei in altrettanti mesi) potrebbe rendere necessario l’uso di un booster solo, in quanto in 30 giorni riescono a ricondizionarne uno. Vedremo, comunque.

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Riducendo il numero di satelliti per lancio, potrebbero far tornare il booster a Vandenberg?
Magari un paio di lanci in più gli costano meno che spostare mezza flotta nel Pacifico

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