Starlink - La costellazione di satelliti di SpaceX per i servizi Internet

3rd shift vuol dire circa dalle 24 alle 8… d’altronde il fuso orario e’ quello che e’.

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Faccio una provocazione un po’ fuori topic: Un sistema starlink di “stato” che copra solo l’Italia, è un’idea fattibile? Costerebbe meno o di più di coprire con la fibra? Di quanti satelliti abbisognerebbe?

Uno spunto di risposta semplificatissimo: se vuoi che i satelliti stiano fermi sopra un posto devi metterli in orbita geostazionaria, quindi sarebbe un sistema completamente diverso con più latenza ecc. Un satellite in orbita bassa fa necessariamente il giro del mondo quindi non avrebbe senso che servisse solo l’Italia.

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Ci sarebbero le Orbita Molnija per limitarsi a uno stato solo, forse l’Italia è troppo bassa, ma per uno stato più a nord potrebbe essere sufficiente distribuire 10-15 satelliti su una singola orbita.

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esiste già da molti anni un sistema basato su satelliti geostazionari, ma è monodirezionale e con banda molto piccola. Data la distanza dei satelliti avere banda alta latenza bassa e bidirezionalità è arduo quando non fisicamente impossibile

Ricordiamo che è anche lo scopo per cui Starlink è nata: satelliti a bassa quota per migliorare latenza e velocità di connessione. Un satellite in quota geostazionaria è a 36000 km dalla superficie, gli Starlink sui 550 (alcuni hanno gusci a 1100).

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Una costellazione satellitare in orbita bassa e’ necessariamente, per motivi tecnici, globale. E’ possibile agendo sull’inclinazione delle orbite ottimizzare la copertura a una certa latitudine… ma non e’ che sia molto selettivo.

Questa e’ una infrastruttura che deve essere globale per forza, sarebbe una iattura se ne facessero tante affollando le orbite e sperperando risorse solo perche’ ciascuno vuole mantenere il controllo.

Peraltro anche in altri campi della tecnologia, e non solo della tecnologia, ci sono oligopoli con pochissimi produttori mondiali.

Anzi, anche l’oligopolio, con piu’ di un produttore e’ una situazione desiderabile ma non garantita.

In molti campi, anche in questo, rischiamo una situazione come la canzone degli ABBA: “The winner takes it all”.

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Appunto dicevo “in orbita bassa” se no non sarebbe stato più “uno starlink”

Se c’è da limitarsi a uno stato solo, va bene un’orbita con perigeo basso, non bassa ovunque.
Il vantaggio di un orbita Molnija è che ha un periodo di 12 ore, quindi ogni due orbite ripassa sullo stesso punto, ma è molto allungata, il perigeo è a qualche centinaio di km. Inoltre è praticamente l’unica orbita terrestre stabile, senza precessione degli apsidi, quindi durante l’anno il punto che sorvola al perigeo non si sposta. La copertura sarebbe molto ridotta, ma per coprire un migliaio di km va bene. Ha dei forti vincoli di inclinazione orbitale, è fattibile solo intorno ai 60-70 gradi di latitudine, nord o sud.

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Il circolo polare e’ a 66 gradi di latitudine… Non e’ proprio per tutti.

Per l’Italia farebbe molta differenza una quota di 20.000 km di Molnija rispetto a ai 36.000 della GEO?
I passaggi in perigeo immagino siano troppo veloci per poter essere sfruttati anche aumentando il numero di satelliti sull’orbita

A parte la provocazioni iniziale penso che se mai dovesse avvenire si tratterebbe di una costellazione prettamente europea in cui le orbite possono essere ottimizzate per coprire un territorio in cui i territori più abitati coprono più meridiani che paralleli.

Non conosco nulla di meccanica orbitale e quindi chiedo a chi ne sa più di me: sistemandoli in trenini su orbite polari eliosincrone sfasate di pochi gradi non potrebbe permettere di ridurre il numero di satelliti e coprire l’intero paese (o l’intera Europa?)

[credo sia un off topic, se i moderatori ritengono si può aprire un nuovo tread]

La risposta breve è: no.
Le orbite polari eliosincrone comunque non passano sopra la stessa zona geografica per ogni orbita, semplicemente quando ci ripassano lo fanno alla stessa ora solare locale.

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NASA e SpaceX hanno firmato un accordo a gennaio in merito alla gestione e mitigazione delle collisioni in orbita con i satelliti Starlink.

Dal testo dell’accordo, reperibile qui, si deduce che NASA non opererà alcune manovra correttiva se non verrà prima avvisata da SpaceX, basandosi sul fatto che il sistema di guida autonoma dei satelliti sarà in grado di evitare possibili collisioni con satelliti e altre risore NASA in orbita. Non si specifica però quante volte sia stato finora utilizzato il sistema di manovra da parte dei satelliti.

Tra le varie responsabilità di NASA ci sarà quella di fornire costantemente informazioni dei satelliti in orbita, il coordinamento con il 18° squadrone della PAFB, fornire effemeridi di lungo periodo per la ISS. D’altra parte, SpaceX si impegnerà a fornire almeno tre volte al giorno le effemeridi a NASA e al 18° squadrone, evitare in qualsiasi modo di avere collisioni con la ISS, scegliere orbite di inserimeno almeno 5 km sopra o sotto al perigeo o apogeo della ISS…

L’azienda di Hawthorne sta collaborando anche con esperti dell’agenzia per ridurre ancora di più il problema dell’inquinamento luminoso, applicando le lesson learned nel corso di questi mesi.

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C’è stato un recente panel a cui ha partecipato la presidente e COO di SpaceX Gwynne Shotwell, che ha comunicato l’intenzione di iniziare ad immettere in orbita polare satelliti Starlink a partire da quest’estate. Non ho informazioni su eventuali licenze da richiedere per questo tipo di orbita, dato che quando venne lanciata Transporter-1 (che a bordo aveva 10 Starlink, gli unici attualmente in orbita polare) la FCC aveva respinto le richieste di altri competitor/aziende, che chiedevano un diniego a lanciare, in quanto la licenza non prevedeva quest’orbita. La FCC aveva risposto dicendo che i satelliti erano pochi in numero e che il seppur scarso beneficio che portavano alle regioni polari, non costituiva una violazione. Pochi altri dettagli sono disponibili a questo messaggio e al successivo.

Tornando a Starlink, ha detto che l’azienda non ha una precisa data per l’uscita dalla beta, in quanto sono necessari dei lavori per rendere l’infrastruttura affidabile.

Infine, in merito ai terminali e al loro costo, originariamente 3000$, si ha avuto una riduzione di più del 50%, che continuerà fino a raggiungere la cifra di qualche centinaio di dollari in qualche anno.

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Se ricordo bene, oltre alla questione normativa e i necessari permessi, un vincolo tecnico/economico per i satelliti in orbita polare e’ la disponibilita’ di trasmettitori laser a basso costo, indispensabili per le connessioni dove non possono esserci stazioni di terra.

I trasmettitori laser sui satelliti lanciati con Transporter-1 sono stati prodotti con diseconomie, ma le essenziali metodologie produttive per renderli economici all’epoca non erano ancora disponibili.

Non ho idea se ci sono stati sviluppi in tal senso.

Non cerco la fonte ma ricordo che EM a un certo punto ha detto che le tecniche di produzione sono anche piu’ importanti della messa a punto di prototipi funzionanti, il che e’ vero non solo per i settori in cui operano le sue aziende ma, mi verrebbe da dire, in tutti i settori industriali (ovvio esempio di attualita’: i vaccini).

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Sempre in tema orbita polare, pare che SpaceX voglia lanciare gli Starlink in quest’orbita da Vandenberg e non da Cape, a partire da luglio e con una cadenza di uno per mese.

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Come fanno per l’ ASDS? La nuova “A Shortfall of Gravitas” verra’ dispiegata sul Pacifico?

Me lo sono chiesto anche io. Dubito che sposteranno nuovamente JRTI dalla costa est a quella ovest, anche se ASOG non fosse pronta si potrebbe pensare di effettuare un “redocking” di JRTI.

In alternativa potrebbero lanciare meno satelliti (dato che saranno in orbita polare potrebbero servirne meno) ed effettuare degli RTLS, rendendo superflua l’ASDS.

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Lo scorso 13 marzo è stato siglato un accordo tra Starlink/SpaceX e NASA in cui si afferma che:

Starlink dovrà fornire a NASA i parametri orbitali di ogni lancio almeno 7 giorni prima della partenza e che i satelliti non debbano avvicinarsi a meno di 5 chilometri dalla ISS o qualsiasi altro satellite NASA, durante le prime orbite (quante?).

In caso di allerta di probabile collisione, dovrà essere Starlink a spostare la propria traiettoria, potendo anche fare solo affidamento alle capacità di auto correzione dei satelliti Starlink.

Non si specifica quale sia il limite fino al quale si faccia affidamento sulla “autoguida” degli Starlink, ma comunque viene demandato a Starlink l’obbligo di avvisare NASA in caso di problemi.

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