Alcune considerazioni di Musk sul progetto Starlink: è un’impresa tecnica ed economica incredibilmente difficile, ma se non fallirà, il costo per gli utenti finali migliorerà di anno in anno.
Alla domanda se ci sarà una IPO (Initial Public Offer), ovvero la valutazione iniziale data dalla borsa sull’azienda che si quota, Musk ha risposto che solo se Starlink garantirà un flusso economico positivo allora la farà.
Spera infine che SpaceX sia la prima azienda a non fallire nell’ambito della creazione di una costellazione.
Affermazione decisamente fuori luogo.
Nonostante io abito in Brianza ho una connessione pessima a causa della distanza, 1.3Km dall’armadio, e probabilmente dal rame. L’upload va a malapena a 0,5Mbit.
Vorrei vedere te a lavorare da casa in videoconferenza con quella banda. Lasciamo perdere Netflix alla sera…
Non ho visibilità di BTS Eolo e per prendere il 4G ho dovuto mettere un ripetitore sul tetto.
Non vedo l’ora di poter pagare 99 euro al mese per una connessione che mi permetterà (finalmente) di poter usare decentemente internet sia per lavoro che per svago.
Se aspetto il piano BUL FTTH, il mio comune in area bianca è, per ora, pianificato per fine 2022 (ma tanto lo sposteranno ancora come hanno già fatto 4 volte)…
Leggevo in giro che i prezzi per una connessione internet sono più alti negli USA rispetto all’Italia, e che questo è un prezzo “americano”, con le conseguenze che porta.
Per quanto riguarda il prezzo è sicuramente alto ma si tratta sempre di costi/benefici.
Certamente se fossi in un’area servita da FTTH non avrei di certo pensato a Starlink ma, dovendo, immagino come te, risolvere un grave problema di connessione, attualmente è l’unica soluzione che vedo all’orizzonte
E,aggiungo, spero che a Roma stiano seriamente valutando di investire in starlink piuttosto che spendere quantità enormi di denaro per coprire in fibra aree dove, quando arriverà, probabilmente sarà superflua o superata per le esigenze di cui si parlava sopra. Voglio dire, qui da me l’hanno portata l’anno scorso, scavando ovunque per due anni, con danni grandi alle strade. Sono fortunato ad avere comunque un ripetitore 4g vicino e vado con connessione cellulare senza problemi con buona banda. Pochi km più su nella valle non hanno queste fortune e più si sale più la gente vive in gruppetti di case dove portare la fibra vuol dire fare magari 2 km per 5 persone che adesso ci stanno e tra 5 anni magari non più.
Se le prestazioni saranno veramente almeno pari ad un 4g credo che investire in connessioni terrestri in zone difficili sia un suicidio economico
Una domanda che mi faccio da un po’, non conoscendo la normativa…
Immagino che Spacex dovrà chiedere l’autorizzazione per poter offrire questo servizio, in Italia come in ogni altro paese…
Ma se mi procurassi antenna, modem, e ovviamente l’account (che ne so, atteaverso un amico americano), potrei piazzarmi l’antenna sul balcone e navigare, in barba alle autorità?
O, piú semplicemente, un americano potrebbe portarsi in Italia tutto l’ambaradan e usare Starlink direttamente qui, navigando con la sua utenza americana?
Personalmente penso esattamente il contrario.
Le telecomunicazioni sono un asset strategico per il Paese, che non può dipendere da un’impresa privata, specie di un paese extracomunitario, specie se monopolio di fatto.
È fantastico avere la possibilità di avere questa opzione, ma non come scelta di Stato.
Non so risponderti ma potrebbero applicare del geofencing lato Starlink per evitare le transumanze, i prezzi in giro per il mondo saranno differenti quindi devono averci pensato, almeno per la fase di esercizio.
Il regolatore dovrebbe mirare ad avere piu’ canali possibili. Quindi anche Starlink, ma non certo solo Starlink. Possibilmente anche la rete su fibra va portata ovunque, dove e’ possibile/ragionevole.
Le telecomunicazioni sono un settore strategico.
Se l’obiettivo e’ quello di piu’ di un fornitore, e piu’ media, per un accesso multimodale e ridondante alla rete, in un certo senso si fa esattamente quello che la Nasa fa per i fornitori di capacita’ di lancio in orbita.
Starlink, e la rete dati satellitare, e’ una nuova modalita’ di connessione, che puo’ funzionare in circostanze in cui altre modalita’ sono meno competitive. Pur nella breve vita di Starlink si e’ gia’ visto come in caso di disastri naturali l’apporto puo’ essere preziosissimo e aggiunge resilienza al sistema e puo’ potenzialmente salvare vite.
Non dimentichiamo che internet e arpanet sono nati proprio a questo scopo: creare una rete ridondante in grado di funzionare anche in caso di attacco nucleare.
Un bravo CIO deve preoccuparsi di avere connettivita’ ridondata, e a questo scopo una connettivita’ aggiuntiva via satellite puo’ essere desiderabile anche quando i costi non sono competitivi. O viceversa se e dove la connettivita’ terrestre costa di piu’/performa peggio, meglio comunque avere anche un canale terrestre.
Anzi, se ci avete fatto caso alcuni importanti operatori stanno proponendo contratti per connettivita’ domestica su fibra che puo’ andare in failover su 4G. Quindi il proncipio e’ valido non solo per militari, telecom e aziende, ma anche per gli utenti domestici finali.
Sono d’accordo. Qui non si parla in generale, mi riferisco al portare la fibra in posti dove, fibra o non fibra, la gente non vuole più vivere. Se è vero (come è vero) che la connettività è necessaria al mantenimento dell’appetibilità dei luoghi, non è sufficiente. Non credo che appoggiarsi ad un privato per coprire aree rurali, o montane, che possono comunque, in emergenza, appoggiarsi all’infrastruttura esistente già ora, ponga il fianco a niente di particolare.
Mi parlassi di città sarei d’accordo in toto, in questo caso non la vedo una questione critica.
Senza dimenticare, comunque, la questione huawei. Chi ci dice che tutti gli apparati di rete che sono stati progettati e costruiti all’estero non possano in nessun caso di essere messi fuori uso da remoto, o di poter avere comportamenti “non corretti” coi pacchetti? Come dicevamo in un’altra discussione, non si tratta di togliere i servizi google.
Come non essere d’accordo, la ridondanza della connessione deve essere strategica per un Paese industrializzato che guarda al futuro.
Sono stato in Islanda e là la fibra ottica arriva ovunque ci sia una capanna, perché ci hanno pensato anni fa e ne hanno fatto un piano strategico Statale. Starlink sarà anche per loro un ottimo backup ad alta velocità.
La classe politica in Italia purtroppo non è ancora riuscita a fare un piano strategico per le connessioni, OpenFiber era un’ottima occasione con i bandi BUL ma purtroppo gli obiettivi raggiunti sono davvero microscopici rispetto a quanto dovevano fare. Ora si parla anche di interrompere la progettazione FTTH nelle aree bianche e passare una più economica e semplice WiFi per recuperare il tempo perso. Come al solito il progetto era ottimo e la realizzazione pessima… e a livello Statale nessuno dice nulla.
Per tornare in topic sicuramente per commercializzare Starlink in Italia ci vorrà una licenza, speriamo che non si incastrino nella nostra assurda burocrazia.
La comodità poi di avere una connessione “portatile” ad alta velocità penso che per il nostro Paese, fatto di piccoli paesi, zone rurali e montane sia ottimo. Anche a livello di “pubblico” per creare hotspot WiFi sia una soluzione ad oggi incredibile.
Se leggete su Reddit, nelle zone montane di Stati Uniti e Canada, l’arrivo di Starlink, seppure in beta, ha portato una vera rivoluzione nelle connessioni che in quelle zone erano a livello di 1Mbit.
paragonare l’Islanda con l’Italia non è propriamente “corretto” dal punto di vista del numero di “capanne” , dell’antropizzazione e dell’orografia dei percorsi che la fibra deve percorrere.