Provo a fare un esempio terrestre: se per guidare un treno ci vuole un ferroviere, quanti ferrovieri ci vogliono per guidare 1000 treni?
Uno potrebbe dire: facciamo i treni automatici così che il ferroviere può stare in una sala di controllo e guidare 10 treni per volta. Giustissimo!
Però c’è un limite. Un controllore di volo può controllare più di un satellite (come succede già nei centri multi-mission o nei centri di controllo delle costellazioni), ma più satelliti hai e più rischi che avvengano due anomalie in parallelo e il controllore non possa risolverle entrambe nei tempi richiesti. E quindi ogni controllore arriva al massimo a 10-15 satelliti, a seconda di quanto è complicato il satellite.
Poi ci devi mettere il lavoro da ops engineer. Faccio di nuovo un esempio terrestre: se per fare la revisione di un auto ci vogliono 4 ore di lavoro di 1 meccanico, quante ore di lavoro ci vogliono per fare la revisione di 1000 auto?
E qui uno può dire: progetta un sistema che ha bisogno di poca manutenzione periodica. Giustissimo!
Però anche qui c’è un limite. E veniamo a quello che ho scritto sopra riguardo alll’affidabilità: l’industria dell’auto ha raggiunto livelli incredibili, e comunque la macchina va controllata ogni due anni. Nello spazio c’è qualcosa di simile, vanno fatte manutenzioni periodiche.
E oltre alla manutenzione, ci devi mettere la flight dynamics: la terra non è rotonda e l’atmosfera non scompare del tutto fino a 2-3 mila km. Un LEO tipicamente fa una manovra ogni una o due settimane per rimanere nella control box. Questa manovra va calcolata, pianificata ed eseguita di volta in volta perché i disturbi non sono deterministici. Se per farlo per un satellite ci vogliono 2 ore di lavoro, quante ore di lavoro ci vogliono per 1000 satelliti?
E fin qui abbiamo parlato solo delle attività preventive, non di quelle correttive. Ed entrano in gioco le anomalie. Il capitolo di mission operations dello SMAD comincia così: engineers expect things to work, operations expect them NOT to work.
E torniamo all’affidabilità e a quello che ho scritto sopra rispondendo a Paolo Amoroso.
E fin qui abbiamo parlato solo della parte spazio. Se ci aggiungiamo il ground segment, il lavoro raddoppia.
Chiudo con una domanda per curiosità: quando hai fatto l’esempio della rete di telefonia, parli per esperienza diretta in prima persona o sono tue assunzioni?
Lo dico perché come ho scritto sopra io sono responsabile anche delle operazioni di un sistema di terra piuttosto simile alla rete internet, anche se molto più piccolo, e le anomalie che richiedono interventi, ricambi, etc sono tante. E usiamo equipaggiamenti standard, Cisco, Dell, HP, etc.
Purtroppo tutti quello che ho scritto sopra viene sempre sottovalutato, e non solo in ambito spaziale, perché è un lavoro intangibile: noi non “produciamo” niente. Se a fine anno mi chiedono quali sono stati i miei risultati, la mia risposta è “abbiamo tenuto tutto il sistema in piedi”. Ma se uno non l’ha mai fatto, non ha la sensibilità di quanto sforzo questo richieda.