Si sa quanto incassano per il supporto alla guerra in Ucraina? E conta come un solo cliente?
Si sa gli utenti business e telecom che tipo di servizio hanno? Sono connessioni a bassa latenza per gestire le reti o per trading e altre attivita’ sensibili al tempo di ping? Quanti sono e quanto pagano?
E i mobili (navi, aerei) incominciano ad incidere?
Dal sito Starlink si legge che un contratto di ROAMING Regionale (quindi per dire caravan o motoroam che gira in italia), paghi 59€/mese.
Se invece vuoi un contratto di ROAMING globale costa 240€/mese
Dal link qui si possono vedere i costi mensili (perchè ci sono anche le priorità) e i costi dell’apparato (che può costare anche 2.873,00€).
(C’era un qualche post su FA che ora non ritrovo…)
Non so quanto ha ottenuto ma quanto ha chiesto:
Musk ha specificato come finora l’operazione sia costata a SpaceX 80 milioni di dollari, prevedendo di sforare i 100 entro fine anno. Nella lettera, l’imprenditore avrebbe inoltre fatto sapere che la spesa complessiva per il 2023 potrebbe attestarsi intorno ai 400 milioni
Forse niente, Musk:
aveva dichiarato di aver cambiato idea sulla questione. ““Non importa, anche se Starlink continua a perdere soldi e altre aziende ricevono miliardi di dollari dei contribuenti, continueremo a finanziare il governo ucraino”, ha scritto sul social.
ArsTechnica da appuntamento alle 14:00 ET (18:00 UTC) dell’11 giugno in livestream su YouTube per una discussione su Starlink e queste domande con Caleb Henry, il direttore della ricerca per Quilty.
non ho capito se in questa versione ci sia un phased array sul satellite che punta al telefono invece di un phased array a terra che punta al satellite
Starlink satellites with the Direct to Cell payload are equipped with innovative new custom silicon, phased array antennas, and advanced software algorithms that overcome these challenges and provide standard LTE service to cell phones on the ground.
Quindi non c’e’ un phased array anche sul telefono ma solo uno piu’ potente e specializzato sul satellite in grado di fornire un normale segnale LTE sulla superficie ricevibile con dispositivi standard?
Magari per gli sviluppi futuri serviranno dispositivi predisposti?
Questa roba e’ comunque rivoluzionaria.
Quoto tutto il testo, non sono sicuro di aver interpretato bene:
Lunedì 8 gennaio, il team Starlink ha inviato e ricevuto con successo i primi messaggi di testo utilizzando lo spettro di rete T-Mobile attraverso uno dei nostri nuovi satelliti Direct to Cell lanciati sei giorni prima. Per collegare i telefoni cellulari ai satelliti è prima necessario superare alcuni importanti ostacoli. Ad esempio, laddove le torri cellulari terrestri sono stazionarie, le reti satellitari si muovono a decine di migliaia di chilometri all’ora rispetto agli utenti sulla Terra. Ciò richiede handover fluidi tra satelliti e la valutazione di fattori come l’effetto Doppler e le latenze, che vanno a ostacolare questo tipo di comunicazione. I telefoni cellulari sono incredibilmente difficili da collegare ai satelliti a centinaia di chilometri di distanza anche per via dello scarso guadagno dell’antenna e della potenza di trasmissione limitata. I satelliti Starlink con payload Direct to Cell sono dotati di innovativi chip personalizzati, antenne ad array e algoritmi software avanzati che ci consentiranno di arginare questi problemi e fornire un servizio LTE standard ai telefoni cellulari a terra. In qualità di leader globale nel lancio e nella produzione di razzi e satelliti, SpaceX ha la possibilità di potenziare rapidamente la nostra rete Direct to Cell. Il piano è quello di lanciare in breve tempo una costellazione composta da centinaia di satelliti per consentire lo scambio di messaggi di testo già nel 2024 e la connettività per messaggi vocali, dati e Internet of Things (IoT) nel 2025.
Meglio che niente, ma ha senso solo per radiotelescopi fisicamente localizzati in una piccola area e che osservano in una precisa direzione, oltre a fornire in tempo reale i dati di puntamento a SpaceX.
Purtroppo non ha senso per i radiotelescopi dotati di array estesi come LOFAR o SKA, che hanno antenne su aree di migliaia di km2 e possono osservare contemporaneamente con più fasci oppure addirittura all-sky.
Un altro punto è che i radioastronomi lamentano non solo l’accecamento dei front-end da parte di emissioni a microonde (quello che si vuole mitigare in questa azione) ma anche l’emissione radio a banda larga dovuta ai sistemi di bordo dei satelliti. Un aspetto proprio di EMC, non normato, e forse sottovalutato.
Vedremo come si comporteranno da questo punto di vista le altre megacostellazioni. Personalmente sono pessimista.
Il fatto che le diverse antenne non vedono quello stesso segnale contemporaneamente non dovrebbe aiutare a ignorarlo? O è questione di accecamento e quindi di perdita del contributo di quell’antenna?
Dipende dal tipo di antenna, dal lobo, da come è elaborato il segnale, dal tipo di osservazione in corso. I radiotelescopi estesi come LOFAR e SKA-low frequency (quello in Australia) lavorano su frequenze basse, dove il problema non è tanto la saturazione dell’ingresso del ricevitore ma il rumore a banda larga emesso dai satelliti. Per gli array a microonde come VLA e simili il problema può essere diverso, ogni antenna ha guadagno e direttività relativamente bassi, e può darsi che più di una antenna per volta venga disturbata da un satellite. Però è proprio questo il caso che può essere risolto dall’accordo tra StarlinK e NRAO.
Il mio pessimismo deriva dalla difficoltà di latri accordi di questo tipo su scala globale, con differenti attori coinvolti (disturbatore e disturbato) nell’ottica di tutte le megacostellazioni in fase di dispiegamento.