Starship - Starbase / Boca Chica

Sorvolo del 2 febbraio.

Piazzale di atterraggio con detriti di SN9.

Attendiamo di conoscere le cause. Un motore sembra accendersi sempre bene e funzionare in modo regolare. Può essere un caso ma non credo. Penso piuttosto che facciano affidamento su questo motore per accelerare il veicolo e causare lo spostamento dei propellenti, ma che in condizioni transitorie rimangano problemi. Anche in fase di decelerazione durante la risalita prima dell’hovering sembra almeno da fuori che ci sia qualche tipo di variazione lato fluidi. Fiammate strane, sgasate varie non per mantenimento assetto, pezzi che volano.
Sarebbe interessante capire se il primo motore a riaccendersi è l’ultimo a spegnersi, in pratica quello che rimane spento per meno tempo

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Ci sono 3 cose che non riesco a capire:

  1. Qual è l’emergenza che ha costretto a mettere due razzi sulla rampa nello stesso momento? E’ successo un 'unica volta nella storia dell’astronautica, quando sulla ISS ci sarebbero rimasti secchi se lo shuttle in partenza avesse fallito.
  2. Perchè ostinarsi a fare a manovra a 100 metri da terra invece che a 1000, con un po’ più di margine per recuperare? (certo, se vola via un pezzo di motore hai poco da recuperare…)
  3. Come farebbero le 100 persone a bordo a salvarsi in caso di problemi non all’atterraggio ma al lancio? Non stiamo “tornando indietro” all’epoca shuttle, togliendo di mezzo il launch escape system?

Comunque fare una manovra così veloce a così bassa quota è rischioso anche per un altro motivo: perchè il poco carburante rimasto sballonzola di qua e di là, complicando parecchio il controllo di assetto!

Quando ho visto (su uno dei video di questo thread) una ruspa che cercava di fare a pezzi i resti di SN8 senza troppo successo, mi sono reso conto che questi oggetti sono molto più robusti di quanto sembra a vederli.
Credo che SN10 non abbia subito danni seri

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Nessuna emergenza o necessità, che noi sappiamo, ma forse solo un moto “d’orgoglio” di Musk dopo i battibecchi con FAA, per mostrare fiducia nella riuscita perfetta del volo di SN9.

Per frenare prima serve portarsi appresso più propellente, e soprattutto serve che i Raptor possano funzionare a regime abbastanza ridotto da frenare e non… ridecollare. Probabilmente dato il poco peso di Starship accendendo troppo presto il razzo invertirebbe la marcia prima di toccare terra. Non è detto che questo sia il profilo finale di volo, ovviamente. Siamo al secondo test di una lunga serie.

Starship al decollo sarebbe spinto da SuperHeavy, e quindi non è detto che la parte superiore non si possa staccare in caso di problemi al booster.
Ma qui siamo ancora nella fantascienza, nel senso che questa giustissima domanda al momento non ha risposta e fa parte di tutti quei minuscoli (si fa per dire) dettagli da sistemare in caso di trasporto umano.

Ni, nel senso che all’atterraggio viene usato il propellente di serbatoi più piccoli e appositamente ideati, chiamati header tank. Rileggendo questo topic a partire dai messaggi di dicembre vedrai tutte le spiegazioni del caso.

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Dico la mia.
Al minuto 1:11 del video Spacex si vedono delle fiamme alla base di uno dei raptor.


Credit SpaceX
Stessa cosa al momento della riaccensione alla base del raprtor che non si riaccende, minuto 6:22 .

Credit SpaceX
Non riesco capire se si tratta dello stesso raptor, ma la coincidenza è strana.
Penso che uno dei problemi possa essere la connessione dei raptor, magari troppo sollecitati dalle vibrazioni causate dagli static fire e dal decollo.
Dovrebbero prevedere un sistema di soppressione del rumore…
Ovviamente sono solo mie speculazioni, suffragate da nulla :pensive:

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Scusate se butto li’ il mio scetticismo…
Sono sicuro che prima o poi riusciranno a far atterrare correttamente la SS, con un livello di riuscita equivalente al F9. Ma si arrivera’ mai a livelli di sicurezza tali, per la fase di atterraggio, da trasportare esseri umani? Addirittura tali da farlo diventare un mezzo di trasporto intercontinentale?
Scusate, ma a me sembra una utopia… Se si tratta di atterrare sulla Luna o su Marte, dove non si puo’ fare a meno di un atterraggio con propulsione a razzo, capisco, ma su Terra…

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No, non si può atterrare nemmeno sulla Luna oppure su Marte senza prevedere una fase propulsa.
Sulla Luna è assolutamente mandatoria data l’assenza di atmosfera e su Marte pure data l’atmosfera sottilissima.
Ma nemmeno sulla Terra si può fare a meno dal momento che l’atmosfera, da sola, non riesce a smaltire tutta l’energia cinetica accumulata.
La velocità terminale sarà sempre dell’ordine dei 300 km/h che vanno “smaltiti” con paracadute o con razzi.

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Buongiorno a tutti.
Chiedo una cosa forse banale…
Premesso che è davvero impressionante vedere quanto veloce sia il turn-over dei prototitpi (dei veri bestioni) e quanta potenza sia generata dai motori raptor, ma come mai SpaceX non evidenzia la velocità e l’altitudine via via raggiunta in questi lanci sperimentali (come invece vien fatto per i Falcon 9 e - da Blue Origin, per il New Shepard)? Si tratta di dati tecnici riservati ?

state dicendo la stessa cosa per gli altri pianeti. Comunque concordo con Paky. Personalmente non credo che questo tipo di veicolo riceverà mai l’autorizzazione ad un servizio commerciale terrestre.

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Ti sei risposto da solo, ovviamente si.

grazie… sono proprio ingenuo !!!

Naturalmente si tratta di una tua convinzione, è chiaro che alla SpaceX (non solo Elon Musk) la vedono diversamente. Il fatto che stiamo assistendo ora ad una serie di fallimenti (o per meglio dire di parziali successi) non significa che in futuro non sia possibile guadagnare un’affidabilità tale da mettere esseri umani a bordo.

Se c’è una cosa che mi ha insegnato la Vita in generale e quella lavorativa in particolare è che “mai” è una parola grossa…

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Il rateo di successi degli ultimi 5 anni con gli atterraggi del F9, credo testimonino quanta sicurezza si possa raggiungere con l’atterraggio propulso.
Poi chiaramente la sicurezza al 100% non si avrà mai, come non la si ha con i normali aerei.

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Il problema è la differenza tra l’atterraggio propulso di un lanciatore e quello della navicella stessa.
Con gli attuali standard non capisco come potrà essere certificata per il trasporto umano, e sono curioso se la navicella Starship possa essere sviluppata con la parte del nosecone “separata”, cioè che possa fungere da sistema di fuga allo stesso modo della Dragon.

edit: per intendersi, sono solo supposizione e curiosità, non critiche allo stato attuale di quelli che sono semplici prototipi iniziali

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C’è da dire che per adesso stiamo vedendo una versione davvero base di SS cioè un prototipo che si avvicina solo alla versione cargo, la versione destinata al trasporto potrebbe differire quasi in ogni dettaglio compresa la manovra di atterraggio, mi sembra quindi prematuro bocciarla per il trasporto umano

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I rateo di successi all’atterraggio dei booster F9 sarebbe assolutamente insufficiente per un veicolo abitato, ma anche per un carico pagante sarebbe scarso. Atlas, Soyutz e F9 stesso sono piu’ affidabili di cosi’ per la missione primaria.

Mentre va benissimo per recuperare un bel po’ di volte i booster, ovvero 9 motori su 10 del lanciatore, abbattendo cosi’ i costi.

Ma SS ha altre ambizioni, se si schianta fallisce la missione primaria.

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Sicuramente! È una sensazione “a pelle”. Se ci riuscissero vorrebbe dire che una tecnologia di questo tipo ha raggiunto una affidabilità enorme e che il mercato giustifica modalità e costi rispetto ad un trasporto aereo.
Forse è questo che al momento mi fa essere scettico: tra una settimana di nave o 8 ore di volo c’è stato un balzo enorme che ha sostenuto l’aviazione commerciale. Tra 8 ore di volo e 2 di volo suborbitale?

Beh oddio, adesso non so quali siano le prescrizioni numeriche per ottenere la certificazione … ma nel frattempo a quanti atterraggi perfetti consecutivi siamo ? credo ormai una sessantina … numeri che fino a qualche anno fa avremmo bollato quasi come fantascienza …
Diciamo che perlomeno siamo sulla buona strada.

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Le 8 ore di volo che dici tu non sono uscite esattamente dalla sera alla mattina.
Agli albori del volo umano, diciamo i primi dieci anni dal 1903 al 1913, il decollo e soprattutto l’atterraggio non erano affatto scontati (considerando che si trattava sempre e comunque di voli pilotati). Per non parlare dell’autonomia, i primi aerei stavano in aria poco o nulla.

Ciò che dette un impulso fenomenale allo sviluppo dell’aviazione (anche quella civile) fu la Prima Guerra Mondiale, con l’apparizione dei primi plurimotori (Sikorsky Ilya Muromets in testa).

Ora come ora siamo proprio in quella fase per ciò che concerne lo Starship.
Scordatevi tutto quanto fatto in astronautica finora (non da un punto di vista tecnologico, ovviamente) perché siamo entrati in un territorio nuovo ed inesplorato.
Quanto ci vorrà per rendere davvero sicura, da un punto di vista di voli abitati, la Starship?
Forse gli stessi 10 anni oppure di meno chi lo sa?
Ed i militari avranno un ruolo in questa cosa? Spendo i miei 2 centesimi: ci potete scommettere.

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