Aggiornamento chiusure strada:
- [NUOVO] da 2021-08-05 11:30 a 2021-08-05 14:00
Tutti i dettagli sono disponibili nel post dedicato.
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“Non ha <ancora(?)> i sottotitoli, noo…”
Vabbé, allora chi come me non ha confidenza con l’inglese può trovare la trascrizione dell’audio nell’articolo corrispondente* linkato in descrizione a tutte le YouTuberie di Everydayastronaut e farci cose con Google.Translate…
O magari ascoltarne la lettura della traduzione di M. Edge mentre vedete il video cercando di sincrinizzarli
Io invece scommetto che serviranno per il volo, un po’ come facevano con sn5 e sn6.
Per la pressurizzazione durante il trasporto il booster é attaccato tramite dei tubi flessibili a dei serbatoi.
Sul booster3 abbiamo visto un sistema ad hot gas thrusters come rcs, ma lo stesso Musk ha detto che sarebbe stata una complicazione inutile per il booster4, però, se non mi sbaglio, sul falcon 9 gli rcs sono posizionati in alto e non in basso quindi vedremo…
Anche l’ogiva di S20 è entrata nell’highbay.
Si prevede a breve lo stacking e il montaggio dei raptor.
Dettaglio della sommità dell’ ogiva ricoperta quasi interamente dalle piastrelle termiche.
Il commento di Scott Manley:
Ps: finalmente attivi i sottotitoli al video, seppur la traduzione automatica di YT…
Installati 3 Rvac e 3 Raptor atmosferici su S20, qui a risoluzione originale.
Attività del 3 agosto.
Rollout del primo prototipo di Super Heavy destinato al volo.
L’anno scorso di questi tempi nessun prototipo di Starship si era ancora staccato da terra.
stacking del nosecone in corso
ammetto che mai avrei creduto di vedere starship con scudo termico completo già ad agosto
Visto tutto di un fiato. Come ingegnere trovo di ispirazione e allo stesso tempo confortante che Musk (e il suo team) applichino un approccio così pragmatico che vorrei vedere più spesso usato anche in altri ambiti di lavoro.
Se ti riferisci al campo dell’architettura o dell’ingegneria civile, le cose viaggiano rapidissime.
A me sembra che Musk & Co. abbiano mutuato metodologie da cantieristica moderna per ribaltarle nel campo spaziale.
Faccio un esempio concreto: nel centro di Caserta (dove vivo) il mese scorso è stato abbattuto un vecchio edificio risalente al dopoguerra. Nel giro di un solo mese, hanno ripulito il sito, realizzato una nuova base di fondazione, realizzato il piano terra del nuovo edificio (con tanto di solaio) e stamattina ho visto i pilastri del primo piano già svettare sulla nuova costruzione.
Dunque come vedi in “altri” ambiti si è abituati a ben altre tempistiche.
Il 4 agosto 2020 , SN5 completava con successo il primo hop di 150 metri, segnando un risultato importante.
Adesso Starship e SuperHeavy sono una realtà, e sono quasi ultimati i prototipi S20 e B4, ovvero quelli progettati per effettuare il primo volo orbitale.
E’ passato un anno, ma il programma è in una fase completamente diversa.
Mi ha colpito molto l’approccio sistematico che prevede una sana revisione dei requisiti, fino alla rimozione di alcuni di essi. Non si tratta solo quindi di velocità, ma di una lucida (quasi spietata?) analisi costi benefici. (Il mio campo è l’ingegneria dei sistemi IT e del SW)
E’ possibile che le cose stiamo proprio così, almeno per quello che pare di capire anche a me.
Si potrebbe quasi dire che abbiano massimizzato il famoso aforisma che Clint Eastwood fa dire al suo Gunny Highway “Adattarsi e raggiungere lo scopo!”.
Dunque la flessibilità operativa come valore assoluto (non solo per SS/SH ma anche per F9 e Dragon) dal quale discende una filosofia progettuale a “blocchi modulari” che possono essere disposti, ridisposti ed eventualmente rimossi (entro certi limiti) in corso d’opera.
Una filosofia progettuale “dinamica” rispetto a quella classica “statica”, incarnata dai suoi concorrenti (finanche nella Blue Origin che è pure coeva alla SpaceX) e che potrebbe essere la chiave per comprendere e spiegare i fulminei avanzamenti di Musk & Co. e la situazione apparentemente rallentata di tutti gli altri.
Da questa intervista a braccio, Elon da degli interessanti sviluppi:
Andate a vedere le trascrizione sul sito di Tim Dodd https://everydayastronaut.com/starbase-tour-and-interview-with-elon-musk/
Oltre a questo Elon aveva già commentato che il design delle grid finn è ancora in discussione e che sarebbe utile avere un sistema che possa aumentare il drag al rientro per salvare carburante. Può essere un riferimento agli aerobrake di Blue Origin?
Nel frattempo si stanno pitturando le strutture gialle color nero-Spacex.