Nel 2015 quella risposta ci poteva anche stare. Ora siamo nel 2025, arrotondando sono passati dieci anni.
Dieci anni!
Il tempo vola, ed e’ successo di tutto, cose prevedibili come l’ingrigimento delle basette e cose impevedibili.
Il problema e’ quello che e’ successo nel resto del decennio. Che sintetizzerei in “nulla”, nel senso che i programmi per Arianespace non sono cambiati, come se nulla fosse successo nel contesto. Ed e’ di questo che non riesco a capacitarmi, che adesso non ci siano test, ricerca e sperimentazioni leggermente piu’ avanzate. Non averle e’ una follia adesso, non nel 2015.
Poi le risposte e gli atteggiamenti sono stati sprezzanti, ma sai, se la strategia si rivela corretta si puo’ perdonare se sei un po’ antipatico. Se poi dietro le quinte lavori per portare avanti ricerche senza clamore o la scelta di stare alla finestra e’ razionale, per copiare dalle soluzioni altrui, allora e’ pure da apprezzare la strategia.
Pero’ ricordo un’altra dichiarazione che non cerco che io avevo capito come “se riutilizziamo i lanciatori ne vendiamo di meno” e questa si che non mi era piaciuta. Perche’ i contribuenti pagano per avere il progresso e favorire lo sviluppo di know how autonomomo, non per tenere in piedi i carri a vapore mentre gli altri vanno a benzina.
Pero’ l’arroganza sembra sempre piu’ probabile che sia stata associata a cecita’, l’industria dei lanciatori europea era leader per i lanci commerciali un decennio fa, ed e’ piu’ arretrata di molti altri adesso. Pur avendo un contesto non male e secondo me ingegneri anche migliori degli americani, ma se li imbavagli gli ingegneri o li screditi, soprattutto quelli eccentrici e che pensano fuori dagli schemi, perche’ i politici e i decisori non lo sappiano, devi solo sperare che gli altri vadano ancora piu’ lenti.
Questo pur con tutti i dubbi del caso non siamo sicuri neanche adesso che la riutilizzabilita’ al 100% sia la soluzione piu’ vantaggiosa, magari qualche stadio intermedio spendibile e a basso costo, una cartuccia usa e getta, potrebbe ancora essere la strada migliore, almeno per veicoli non troppo grossi o ancora per qualche anno. Le leggi della fisica sembrano permettere molte altre opzioni, e la storia dimostra che a volte quando le leggi della fisica lo permettono qualcuno riesce a farlo.
Quindi magari 10 anni fa no, ma adesso e’ evidente che questa gestione e questa strategia e’ stata fallimentare. Simpatico o antipatico, il capo che se ne porta il peso e’ lui.
E in fondo non siamo ancora spacciati, vediamo cosa succede con i nuovi lanciatori in fase di messa a punto da parte di altri, che si impari dalle esperienze altrui, con meno strenua e cieca conservazione e piu’ opportunita’ agli outsider (persone e soluzioni) e magari questi 10 anni di ritardo potranno essere recuperati, almeno in parte.