[Tecnico] Capsula Crew Dragon esplode durante test a terra dei SuperDraco

ma per un razzo di emergenza come questo è difficile dover gestire propellenti criogenici. Quanto al problema del titanio, il comunicato dice davvero poco. Butto lì un’ipotesi da due cent: la valvola si è rotta per il colpo, e l’accensione è stata provocata da qualcosa esterno alla valvola. In ogni caso, come dice Albyz, c’è a monte una serie di problemi di progetto che hanno permesso l’evento. Il paragone dei buchi nel formaggio è sempre calzante, in questi casi - non c’è una sola fetta.

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Per quanto un errore di progettazione deve essere sempre messo in conto, prima di asserire una cosa del genere bisogna valutare attentamente quali sono gli elementi al contorno.

Dato che le due capsule COTS (Dragon 2 e Starliner) pur non essendo controllate direttamente dalla NASA sono state sviluppate comunque sotto la sue lente d’ingrandimento, giustificata dal discorso della safety degli equipaggi.

E’ vero che le due capsule NON sono NASA, ma è vero pure che gli astronauti della NASA sono destinati a volarci sopra e dunque l’ultima parola in fatto di sicurezza è dell’Agenzia (e non solo visto che nel caso dell’esplosione alla Dragon 2 sono stati chiamati in causa enti come FAA e NSTB).
Dunque la NASA, ed i suoi tecnici, dovrebbero (il condizionale è d’obbligo, non ho prove in merito) aver analizzato i progetti di dettaglio delle due capsule, soprattutto di certi sistemi, con l’occhio acuto della Safety.

Torniamo dunque all’ipotesi di un errore di progettazione, ci può stare certo, ma sarebbe passato poi inosservato ai vari Safety panel group? Onestamente non lo so.

Prendiamo ad esempio un incidente celebre: nel caso dell’Apollo 13 l’esplosione del serbatoio di ossigeno #2, era stata generata da un corto circuito al motore di rimescolamento.
Prendendo la catena di eventi così com’è si potrebbe essere portati a pensare ad un errore di progettazione, mentre (in realtà) si è trattato di un semplice errore di installazione degli heaters termostatici, il che ha provocato una scintilla che nell’atmosfera di O2 puro ha dato luogo ad un’esplosione.

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Senza voler andare troppo off topic, io la sapevo un po’ più complicata di così
https://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/lunar/ap13acc.html

(Premetto che sono convinto che i colleghi di NASA sono una spanna sopra a noialtri)

Non è che siccome l’ha visto NASA allora è sicuro… Soprattutto in una situazione di urgenza per interrompere l’uso delle Soyuz e le pesanti pressioni manageriali e politiche che di sicuro ne conseguono.

Anche NASA in passato ha fatto errori grossi in situazioni sotto pressione politica, che hanno anche portato alla perdita di astronauti :wink:

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Concordo con Buzz, non capisco se l’averci messo il naso più o meno intensamente NASA sia una qualche sorta di assicurazione sulla mancanza di errori di progettazione. In ogni caso mi sembra palesemente un errore di progettazione, un sistema che non è fault tolerant e con conseguenze di questo tipo è comunque un sistema la cui progettazione ha un problema… Anche se ad un livello superiore, sempre seguendo la root cause, il problema fosse sorto per altri motivi (montaggio? Procedura? Manutenzione? Umano?)…

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Sono d’accordo con te sul fatto che la pressione politica subita dalla NASA ha causato vittime in passato.

Premetto che io stesso non escludo un errore di progettazione (non ci credo ma non posso escluderlo solo perché a me non piace), però da qui a vedere come causa un errore di progettazione a tutti i costi, ce ne passa.

Partiamo da ciò che dichiara la SpaceX:
https://www.spacex.com/news/2019/07/15/update-flight-abort-static-fire-anomaly-investigation

e prendiamo per buona l’ipotesi dell’errore di progettazione, dato che il componente incriminato (quale?) ha condotto ad una perdita inaspettata di una goccia di NTO che ha colpito una valvola di non ritorno mandandola in tilt, la vera causa però sembra essere una reazione inaspettata tra NTO e titanio ad alta pressione, mai documentata in precedenza.

Un errore di progettazione presuppone l’aver ignorato (deliberatamente o meno) alcuni aspetti critici, con i materiali ad esempio, o di non aver intrapreso strade di mitigazione del rischio (risk analysis) rispetto a rischi NOTI.

Ecco appunto se il rischio non è noto oppure è imprevedibile e mai documentato, come si può sostenere che si tratta di un “errore” di progettazione?
Se il sistema fosse stato progettato male un evento del genere sarebbe già occorso in passato durante i test a terra dei SuperDraco senza contare il PAD Abort (eseguito con successo).

Sarebbe un errore, quello si, non tenere in conto di quanto successo a partire da ora.

Naturalmente il tutto imho (oltre che basato sulla mia personale esperienza).

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Il rapporto di Space-X dice che si tratta di un processo chimico mai provato prima.
Bene, adesso tutti sappiamo che il titanio reagisce violentemente se in contatto con NTO ad alta pressione. Chi lo sapeva?
Spero che non siano frottole buttate lì magari solo per coprire qualche altra magagna, ma se così fosse ci sarebbero ingegneri e chimici pronti a demolire la tesi, ma non mi pare si siano fatti avanti.

Se la NASA, l’FAA e NSTB non hanno redarguito la Space-X, vuol dire che una cosa simile avrebbe potuto capitare a chiunque. Ora lo sappiamo e vedremo che non si ripeta più. Per fortuna l’incidente è capitato durante un test e non durante una missione operativa. Diamo il tempo a Space-X di rivedere il sistema, lasciamo che anche gli altri facciano tesoro della cosa e auguriamoci di vedere missioni spaziali con passeggeri di successo, grazie ai test a terra.

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chiaro…adesso io da un telefono su un divano non mi sogno neanche di poter dire che è stato quell’errore lì. Prendo spunto da quel che è uscito, ci sta che sia anche una procedura sbagliata. Quel che intendo è che visto che è successo, in qualche modo quel liquido ci è finito. Si tratta di un sistema critico, con conseguenze fatali, per questo dico che un errore di valutazione probabilmente c’è. Sono cose che devono essere a prova di idiota, limitando la possibilità di verificarsi di una cosa del genere sostanzialmente ad una manomissione volontaria, o quasi

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Esatto, il punto discriminante per dare un giudizio oggettivo e’ la conferma, possibilmente da altri soggetti, della reazione titanio-atrazina.

Se questa reazione esiste non penso che si possa parlare di errore di progettazione, quando si fanno veicoli innovativi va messo in conto di incappare in fenomeni mai visti prima. Per fortuna il problema si e’ manifestato durante un test, e non si e’ fatto male nessuno, invece che in un contesto piu’ catastrofico non necessariamente di una Dragon o di un veicolo SpaceX. E’ una scoperta che va a beneficio di tutti. E’ fortuna ma anche onore al merito per aver fatto i test.

Se invece la reazione non esiste direi che resterei piuttosto sconcertato, meglio non dire niente che dire una balla.

Se dovessi citare un precedente storico, meno fortunato e meno rimediabile, ricorderei il de Havilland Comet, un altro veicolo molto molto innovativo. Tante persone sono morte e il produttore e’ finito fuori mercato, ma la scoperta delle rotture per fatica e’ finita da quel momento in tutti i libri di ingegneria e di scienza dei materiali.

Tornando alla Crew Dragon, piuttosto che di errore di progettazione, parlerei di errore nelle specifiche. Come gia’ discusso molte scelte tecniche sono state imposte dal requisito dell’atterraggio retropropulsivo. Senza questo requisito forse si sarebbero potute fare scelte tecniche piu’ conservative e semplici.

Ma non e’ colpa dei progettisti.

Mi stupirei se qualcuno non dira’ che e’ colpa di EM, come del resto sto suggerendo. Beh, questo e’ uno di quei casi in cui puntare molto in alto per ottenere qualcosa di meno ma comunque molto non ha pagato. Pero’ molte altre volte ha pagato, dato che EM, senza troppi eufemismi, sta ridicolizzando il resto dell’industria spaziale per velocita’ di innovazione e costi di sviluppo in rapporto ai risultati, quindi a mio modo di vedere qualche errore ci sta. Come dice il proverbio chi non fa non sbaglia. E comunque la Crew Dragon verosimilmente volera’ e sara’ comunque piu’ sicura di altri veicoli abitati che peraltro avevano anch’essi specifiche non piu’ necessarie che hanno impattato sul design.

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Si tratta sempre di fase di test, dispiace perché si spera sempre che tante persone che lavorano insieme su un progetto riducano il rischio di errori, sviste e sottovalutazioni al punto di raggiungere sempre un “buona la prima”. Non si è fatto male nessuno, un po’ di soldi in più da spendere e un ritardo rispetto a quanto (noi) si era ipotizzato, poco o nulla più

Al di là delle considerazioni tecniche sulla reazione inaspettata, che non sono in grado di commentare nel merito, mi sembra che la scelta di integrare il sistema dei SuperDraco nella capsula si sia rivelata la meno vincente tra le varie innovazioni messe in campo da SpaceX.

Non so quale impatto questa scelta abbia avuto nei tempi e costi di progettazione della capsula, ma allo stato attuale l’atterraggio propulso al suolo rimane una ipotesi di sviluppo piuttosto remota e un escape system a perdere avrebbe probabilmente semplificato di molto il mezzo, a maggior ragione vedendo l’esito di questo test. Certo, col senno di poi è facile.

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Questo, come già scritto da altri, non è un “errore” di progettazione quanto una filosofia operativa.
Sin dagli inizi del progetto Dragon (questo vale anche per la CRS) la SpaceX aveva deciso di tenere “tutto dentro” nell’ottica della massima riutilizzabilità, dunque non solo il sistema propulsivo (Draco per la CRS, Draco e SuperDraco per la V2) quanto tutti i sottosistemi essenziali. Tanto che la SpaceX non parla di “modulo di servizio” quanto di “trunk” per la parte posteriore, la cui funzione è essenzialmente quella di connettere la Dragon con il secondo stadio del Falcon 9 e di ospitare i pannelli solari ed i radiatori (oltre ad eventuali payload non pressurizzati).

A mio avviso questa scelta si è rivelata vincente, basta vedere il successo del Dragon CRS.
Biasimarla per un solo test fallito in base ad una circostanza non prevedibile mi sembra poco.

Quanto ai SuperDraco senz’altro l’ambizione di Elon Musk era quella di usarli come sistema di salvataggio al lancio e sistema propulsivo al rientro. Poi la NASA ci ha ripensato, optando per il più tradizionale ammaraggio con paracadute, e dunque i SuperDraco sono rimasti “solo” per le situazioni di emergenza. A quel punto non valeva la pena di riprogettare l’intera capsula ed anche un sistema di salvataggio a torre (come quello di Orion per intenderci), senza considerare che alla SpaceX il retropensiero di effettuare un test di atterraggio propulso (senza equipaggio ovviamente) potrebbe sempre esserci.

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Nuova data per IFA

Per gli admin: non esiste una pagina per l’ IFA di Crew Dragon

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Anche Teslarati riporta la possibilita’ dell’inflight abort test dopo il 23 Novembre:

Questo significa che il problema che ha generato “l’anomalia” (per così dire) è stato identificato, tracciato e corretto in maniera univoca e definitiva, altrimenti non avrebbero avuto il via libera ad effettuare lo inflight abort così presto.

Booster per IFA incoming!

IFA booster moving from Hawthorne to Cape Canaveral, pic from Perry FL

Ecco Il tweet ufficiale, ci stiamo avvicinando ad IFA!

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continuano i test sulla versione riveduta e corretta dei SuperDraco di Dragon 2 in vista dello Inflight Abort Test

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Sarebbe interessante sapere se questo test è la ripetizione di quello che ha portato all’esplosione.

Questo test è su un solo pod, il test completo dovrebbe avvenire ad inizio novembre

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7 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: [2019-11-14] Test SuperDraco completato con successo