[Tecnico] Capsula Crew Dragon esplode durante test a terra dei SuperDraco

Una sintesi di quello che è noto e non è noto sull’incidente:

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E questo è quello che mi preoccupa di più… la solita loquacità (spesso anche troppo) di Elon è assente. Non vi è stato nemmeno uno straccio di tweet da parte di SpaceX e non credo dipenda dalle Feste Pasquali… :thinking:

Personalmente credo che sia un bene, per un motivo semplice: quanto è successo è gravissimo.

Ssebbene tutto sia studiabile e aggiustabile (basta ricordare la capsula Apollo post Apollo I), qui parliamo di un mezzo abitato e teoricamente riutilizzabile fino a 10 volte che una volta rientrato a terra è esploso in mille pezzi.

Non ne conosciamo cause e circostanze, ma è indubbio che questo evento sia una cricca bella grossa nella fiducia di NASA verso l’affidabilità della capsula.

Meno spiritosaggini arrivano da Elon, meglio è, perché potrebbe solo peggiorare le cose a livello di immagine…

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Forse non mi sono spiegato bene… sono anche io positivamente impressionato dal silenzio di Elon, meno da quello di SpaceX official… Quanto meno due righe le avrei scritte… anche se, lo ammetto, le parole di Bridestine sono state più che sufficienti.
Riflettevo anche sul fatto che sul problema di perdita propellente di CTS-100 Starliner non abbiamo avuto nessuna immagine (merito di Boeing meno ‘friendly’?), mentre su questo è subito arrivato il video ‘rubato’. Forse la ‘troppa’ esposizione mediatica di SpaceX, in questo caso, si è rivoltata contro di loro.

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Vai tranquillo avevo capito :+1: Nessun problema con quanto hai scritto, tutt’altro.

Sulle immagini da Boeing, penso sia stato un evento leggermente meno spettacolare :wink: e comunque nel giro di qualche giorno è uscito un comunicato stampa abbastanza dettgliato.
Qui, sicuramente complici i giorni di festa, siamo ancora in attesa ma secondo me data l’entità dell’accaduto non mi attendo una ricaduta da poco, anzi.
Ma sono tutte speculazioni le mie, quindi mi rimetto in modalità attesa :smiley:

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Tra i possibili aspetti che possono aver contribuito all’incidente voglio solo ricordare una delle componenti più importanti di questi sistemi complessi, di cui spesso ci si dimentica e si considera “non rischiosa” o comunque meno importante rispetto al resto: il software.

Non se ne parla quasi mai, ma i disastri causati da bachi nel software o da cattive impostazioni del software sono assolutamente non rari. Non c’è bisogno che vi ricordi i disastri o i disastri scampati per un soffio nel settore aerospaziale anche solo egli ultimi anni. Tra i più noto basta guardare i recenti problemi del 737 MAX o dello sfiorato disastro dell’ Ariane 5 VA-241 di un’anno fa.

Per intenderci, con un esempio, se il computer di bordo comanda l’apertura dell’elio verso i serbatoi di MMH e NTO ma il comando di apertura delle valvole di questi due verso i superdraco arriva qualche millisecondo in ritardo, l’esplosione è assicurata. Ovviamente si possono introdurre ridondanze di ogni tipo per mitigare questi problemi, ma la ridondanza al 100% non si può ottenere.

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Senza scomodare gli aerei che per Boeing si tratta di una divisione differente con team completamente differenti, il primo lancio dell’Ariane 5 è passato alla storia come uno dei bug software più distruttivi e non solo nel campo dei vettori spaziali.

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Quanto può essere difficile individuare la causa del failure dopo un botto del genere?

Dipende dalle informazioni che si hanno e, scusate il tono polemico, ma sono 68 (69 con il mio) messaggi di pure speculazioni con ZERO dati. Può essere andata storta ogni tipo di cosa, ma semplicemente nessuno di noi ha uno straccio di informazione, salvo che sembra esserci stata un’esplosione. Per avere una risposta basta ritornare indietro di un paio di anni, quando esplose il COPV in rampa. Si fece ogni tipo di speculazione, tranne quella giusta.

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Parlo per esperienza diretta, i test vengono effettuati per cercare di far emergere problematiche che avrebbero un impatto significativo in termini di operatività.

Premesso ciò, sgombrate la testa da sciocchezze del tipo “meglio che succede durante i test che dopo”, si fanno i test perché si devono fare ma li si fa con le dita incrociate mormorando la famosa preghiera “Dio mio non mandare tutto a put…”

Sgombrato il campo da equivoci di natura filosofica torniamo al (poco anzi pochissimo) che sappiamo su questa cosiddetta “anomalia” (all’anima dell’anomalia mi verrebbe da dire). Partiamo dal termine stesso “anomalia”, questa è una parola nuova in bocca alla NASA, ma frequentemente utilizzata nel mondo sovietico/russo per mascherare incidenti catastrofici.

Poi passiamo al video, qualcuno ha sollevato dubbi sulla sua autenticità, personalmente ritengo che (per quanto sgranato e poco visibile) sia vero, perché coincide con quel poco che si sa della tempistica del test e dell’incidente.

Sulla natura del disastro, al momento non si può tirare ad indovinare, perché (e qui sono d’accordo con Marco) sappiamo poco del test in particolare e della capsula Dragon Manned in generale.

Ora tutte le considerazioni finora fatte rappresentano la parte “negativa” della storia, con impatti potenzialmente significativi sull’intero programma manned della NASA (o quel poco che ne resta).
C’è anche una parte “positiva”, rappresentata dai seguenti punti:

  1. Nessuno si è fatto male (spavento a parte)
  2. il test è avvenuto a terra e non in volo durante lo “in-flight abort”
  3. La capsula era sicuramente collegata ad un GSE (Ground Support Equipment) il che significa almeno un tonnellata di telemetria che ha rilevato tutti i parametri fondamentali (ed anche quelli superflui se è per questo) dal primo momento all’ultimo.

Il silenzio della NASA/SpaceX può significare solamente, a mio avviso, che il team congiunto sta analizzando le predette telemetrie per cercare di stilare un test report dettagliato sulle cause di questo incidente e sui possibili rimedi per minimizzare o eliminare del tutto i possibili rischi.

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Solo per dire che il tweet con cui il video ha iniziato a circolare sul web (e di cui ora esisteranno comunque miliardi di copie :stuck_out_tongue: ) e’ stato cancellato. Probabilmente in SpaceX qualcuno ha fatto la voce grossa per questo leak…

Che per gli utenti italiani Leak corrisponde a fuga

“voce grossa” per usare un eufemismo…:grimacing:

Parlo per esperienza diretta, i test vengono effettuati per cercare di far emergere problematiche che avrebbero un impatto significativo in termini di operatività.

Premesso ciò, sgombrate la testa da sciocchezze del tipo “meglio che succede durante i test che dopo”, si fanno i test perché si devono fare ma li si fa con le dita incrociate mormorando la famosa preghiera “Dio mio non mandare tutto a put…”

perdonate il mio comprendonio ma questo scritto di @archipeppe non l’ho capito, poichè non credo che volesse rappresentare una sorta di improvvisazione del “tester”, immagino che per brevità e per fuori argomento non volesse dire quello che ho capito io, altrimenti parliamone, il valore di un test qualunque esso sia è sempre altissimo a prescindere dal risultato che può fornire anche inatteso come in questo caso.:blush:

Certamente la cosa migliore è che tutto funzioni fin dall’inizio, ma qui mi sembra evidente che un qualche problema c’è, e questa esplosione è meglio che sia avvenuta a terra che vicino alla ISS

La cosa può essere grave oppure no dipende dalle condizioni del test.
Mi spiego meglio se fossimo di fronte ad un boilerplate (come quello lanciato nel 2015 durante il Beech Abort Test) oppure una capsula di nuova produzione un evento come quello capitato pochi giorni fa sarebbe un bel grattacapo da risolvere in termini ingegneristici e di schedule.

Il punto è che invece qui siamo di fronte ad una DM-1 che ha già volato con successo, i cui thrusters SuperDraco sono stati accesi innumerevoli volte durante tutto l’arco della missione senza (evidenti) problemi, o perlomeno senza esplodere.

Dunque la domanda chiave è: quali erano le condizioni di partenza del test? E’ stato variato qualcosa nella configurazione della capsula che ha già volato? Se si, cosa?
Occhio che potrebbe non essere qualcosa di macroscopico (tipo hardware) ma qualcosa di molto meno evidente ma altrettanto subdolo (software), oppure qualcosa nelle procedure (ad esempio per il carico di propellente oppure per il venting, giusto per fare qualche esempio).

Se questo è il caso, allora si spiega il silenzio di NASA/SpaceX che stanno cercando di rimediare al danno senza compromettere (troppo) le attuali timeline.

Il problema grosso è, ammesso che la causa sia compresa e risolvibile, la SpaceX deve impiegare una nuova capsula per lo “inflight abort” dunque la DM-2 ancora in corso di allestimento? Oppure? E se usano la DM-2 (e magari il test va bene) la NASA poi si fida a rilanciarla con un equipaggio a bordo? Si o no? Oppure aspettano la DM-3?

Come vedete molte più domande che risposte…

Ottimo come al solito:

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La mia esperienza con varie missioni Esa mi insegna che le varie agenzie, quando ci sono problemi in una missione spaziale, tacciono fino a quando il problema non e’ stato completamente analizzato e compreso (e anche a quel punto non e’ detto che si decidano a parlarne).
Io interpreterei questo silenzio come semplice cautela, dovuta ad una analisi non ancora completa: una volta fatta la “brutta figura” per il test andato male, si evita di farne una seconda con una smentita di spiegazioni affrettate.

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Qualche dettaglio in più sulle circostanze dell’incidente:

Ho un dubbio, fra i tanti… Durante la uncrewed di DM1 sono stati anche i Superdraco? Credevo che questi fossero usati solo in caso di abort, mentre per le manovre in orbita si usassero solo i Draco…

No, i SuperDraco non sono stati utilizzati durante la DM-1.