Già e questo esclude la possibilità che tale evento potesse verificarsi in orbita, dato che i SuperDraco sarebbero utilizzati esclusivamente al lancio, almeno nella attuale configurazione della Dragon 2.
Altrimenti sarebbero utilizzati anche durante il rientro per l’atterraggio propulso (così come avviene per i Merlin del primo stadio del Falcon 9).
Esatto, e solo nel caso in cui un po’ di NTO fosse riuscito a finire nei tubi di pressurizzazione dell’elio a causa di una valvola difettosa durante la lavorazione a terra.
Insomma, sono dovute andare storte un bel po di cose, motivo per cui in tutti gli altri test non si era verificato questo problema.
Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it
Sperando che ci sia un safety inhibit che ne blocca un’accensione involontaria una volta in orbita
Come immaginavo, la causa primaria è stata la presenza di liquido in un circuito gassoso ad alta pressione (cosa molto grave) ma avendo scoperto una reazione termochimica inaspettata che può giovare al mondo intero, ecco lì la spiegazione.
Non entro nel merito delle scelte in merito alle valvole di ritegno piuttosto che di dischi di rottura, quel che posso dire è che una procedura o anche una “banale” perdita non possono in nessun caso portare liquido in un circuito gas. Se non avete mai sentito il baccano che fanno le gocce di condensa trascinate in un tubo di vapore a nemmeno 20 bar, è difficile rendersi conto dell’energia che scarica una goccia di liquido spinta da 200 bar a qualche centinaio di metri al secondo contro una valvola. Ci credo che è esplosa…
Ok la valvola, ma rivedranno credo certamente anche linterfaccia tra i liquidi e i gas perché se risuccede magari non si incendia ma potrebbe tranquillamente esplodere lo stesso.
Beh a qualcosa servirà pure il Safety Panel della NASA di no?
Oltre alla causa primaria ora individuata, nella root cause andrebbero anche analizzate quali sono le motivazioni che hanno portato a tale tipo di progettazione (evidentemente errata).
Come mai si è arrivati a progettare male tale sistema? Come sono stati scelti tali componenti e materiali? I test preliminari sono stati svolti seguendo lo stato dell’arte delle conoscenze attuali? E soprattutto, è possibile che le stesse lacune metodologiche possano inficiare l’operatività di altri sistemi? Il medesimo sistema qualità utilizzato può fallire anche con altri sistemi, o procedure, o elementi del progetto?
Sarebbe molto interessante leggere l’intera relazione e vedere come questi e altri fattori, non meno importanti dell’ultimo tassello scatenante, l’ultimo buco nella fetta di formaggio (come schematizzato in una delle più diffuse analogie utilizzate da chi studia le root cause di incidenti o eventi) abbiano influito sull’esito finale del test.
Non vorrei fare una domanda stupida: non ho capito quale sia l’entità dei danni all’interno dell’abitacolo.
Ritengo che i danni possano essere classificati come catastrofici
La capsula è esplosa ed è andata completamente distrutta.
Da quel che si vede nel video dell’incidente la capsula è esplosa e l’abitacolo si è disintegrato come tutto il resto e non esiste più.
Non ho capito se la reazione titanio-NTO ad alta pressione e’ stata riprodotta a McGregor.
Mi pare di capire di si, ma non sono certo di aver capito bene.
E’ comunque un esperimento riproducibile da chiunque, suppongo, quindi attenderei conferma da terze parti.
Osservazione forse superficiale: questo e’ un ulteriore motivo per cercare di fare a meno dell’Idrazina, prima o poi.
La SpaceX sta procedendo proprio in questa direzione utilizzando la miscela LOX/Metano liquido.
ma per un razzo di emergenza come questo è difficile dover gestire propellenti criogenici. Quanto al problema del titanio, il comunicato dice davvero poco. Butto lì un’ipotesi da due cent: la valvola si è rotta per il colpo, e l’accensione è stata provocata da qualcosa esterno alla valvola. In ogni caso, come dice Albyz, c’è a monte una serie di problemi di progetto che hanno permesso l’evento. Il paragone dei buchi nel formaggio è sempre calzante, in questi casi - non c’è una sola fetta.
Per quanto un errore di progettazione deve essere sempre messo in conto, prima di asserire una cosa del genere bisogna valutare attentamente quali sono gli elementi al contorno.
Dato che le due capsule COTS (Dragon 2 e Starliner) pur non essendo controllate direttamente dalla NASA sono state sviluppate comunque sotto la sue lente d’ingrandimento, giustificata dal discorso della safety degli equipaggi.
E’ vero che le due capsule NON sono NASA, ma è vero pure che gli astronauti della NASA sono destinati a volarci sopra e dunque l’ultima parola in fatto di sicurezza è dell’Agenzia (e non solo visto che nel caso dell’esplosione alla Dragon 2 sono stati chiamati in causa enti come FAA e NSTB).
Dunque la NASA, ed i suoi tecnici, dovrebbero (il condizionale è d’obbligo, non ho prove in merito) aver analizzato i progetti di dettaglio delle due capsule, soprattutto di certi sistemi, con l’occhio acuto della Safety.
Torniamo dunque all’ipotesi di un errore di progettazione, ci può stare certo, ma sarebbe passato poi inosservato ai vari Safety panel group? Onestamente non lo so.
Prendiamo ad esempio un incidente celebre: nel caso dell’Apollo 13 l’esplosione del serbatoio di ossigeno #2, era stata generata da un corto circuito al motore di rimescolamento.
Prendendo la catena di eventi così com’è si potrebbe essere portati a pensare ad un errore di progettazione, mentre (in realtà) si è trattato di un semplice errore di installazione degli heaters termostatici, il che ha provocato una scintilla che nell’atmosfera di O2 puro ha dato luogo ad un’esplosione.
Senza voler andare troppo off topic, io la sapevo un po’ più complicata di così
https://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/lunar/ap13acc.html
(Premetto che sono convinto che i colleghi di NASA sono una spanna sopra a noialtri)
Non è che siccome l’ha visto NASA allora è sicuro… Soprattutto in una situazione di urgenza per interrompere l’uso delle Soyuz e le pesanti pressioni manageriali e politiche che di sicuro ne conseguono.
Anche NASA in passato ha fatto errori grossi in situazioni sotto pressione politica, che hanno anche portato alla perdita di astronauti
Concordo con Buzz, non capisco se l’averci messo il naso più o meno intensamente NASA sia una qualche sorta di assicurazione sulla mancanza di errori di progettazione. In ogni caso mi sembra palesemente un errore di progettazione, un sistema che non è fault tolerant e con conseguenze di questo tipo è comunque un sistema la cui progettazione ha un problema… Anche se ad un livello superiore, sempre seguendo la root cause, il problema fosse sorto per altri motivi (montaggio? Procedura? Manutenzione? Umano?)…
Sono d’accordo con te sul fatto che la pressione politica subita dalla NASA ha causato vittime in passato.
Premetto che io stesso non escludo un errore di progettazione (non ci credo ma non posso escluderlo solo perché a me non piace), però da qui a vedere come causa un errore di progettazione a tutti i costi, ce ne passa.
Partiamo da ciò che dichiara la SpaceX:
https://www.spacex.com/news/2019/07/15/update-flight-abort-static-fire-anomaly-investigation
e prendiamo per buona l’ipotesi dell’errore di progettazione, dato che il componente incriminato (quale?) ha condotto ad una perdita inaspettata di una goccia di NTO che ha colpito una valvola di non ritorno mandandola in tilt, la vera causa però sembra essere una reazione inaspettata tra NTO e titanio ad alta pressione, mai documentata in precedenza.
Un errore di progettazione presuppone l’aver ignorato (deliberatamente o meno) alcuni aspetti critici, con i materiali ad esempio, o di non aver intrapreso strade di mitigazione del rischio (risk analysis) rispetto a rischi NOTI.
Ecco appunto se il rischio non è noto oppure è imprevedibile e mai documentato, come si può sostenere che si tratta di un “errore” di progettazione?
Se il sistema fosse stato progettato male un evento del genere sarebbe già occorso in passato durante i test a terra dei SuperDraco senza contare il PAD Abort (eseguito con successo).
Sarebbe un errore, quello si, non tenere in conto di quanto successo a partire da ora.
Naturalmente il tutto imho (oltre che basato sulla mia personale esperienza).
Il rapporto di Space-X dice che si tratta di un processo chimico mai provato prima.
Bene, adesso tutti sappiamo che il titanio reagisce violentemente se in contatto con NTO ad alta pressione. Chi lo sapeva?
Spero che non siano frottole buttate lì magari solo per coprire qualche altra magagna, ma se così fosse ci sarebbero ingegneri e chimici pronti a demolire la tesi, ma non mi pare si siano fatti avanti.
Se la NASA, l’FAA e NSTB non hanno redarguito la Space-X, vuol dire che una cosa simile avrebbe potuto capitare a chiunque. Ora lo sappiamo e vedremo che non si ripeta più. Per fortuna l’incidente è capitato durante un test e non durante una missione operativa. Diamo il tempo a Space-X di rivedere il sistema, lasciamo che anche gli altri facciano tesoro della cosa e auguriamoci di vedere missioni spaziali con passeggeri di successo, grazie ai test a terra.