Un pianeta abitabile a due passi da qui?

Una delle particolarità del carbonio è che può formare catene -C-C- praticamente infinite. Se non ricordo male, quelle di Silicio, possono arrivare al massimo a 8 atomi. A meno che non ci si leghi anche altri atomi, ma anche in questo caso non si andrebbe molto più in là…

Vero è che,se mi ricordo bene quello che si diceva a scuola in chimica, il silicio era il secondo atomo più versatile.Chiedo a chi ne sa di chimica di confermare o smentire.

Ovviamente sì, anzi, credo che in contesti scientificamente ‘evoluti’ in pochi si aspettino veramente di incontrare un omino verde con gli occhi grandi grandi “per vederci meglio”.

D’altronde noi, forse ingenuamente, cerchiamo forme di vita simili a quelle che conosciamo e di conseguenza cerchiamo pianeti che potrebbero ospitare la vita cosi come la conosciamo noi più o meno…non possiamo fare altro, ma forse siamo solo dei bambini che hanno visto un gatto e un cane e ora pensano che tutti gli animali debbano essere per forza gatti o cani.

Tornando al nostro pianeta, concordo con Buzz…più che la vita aliena, mi intriga la presenza di un pianeta relativamente abitabile e relativamente vicino per il futuro del genere umano. Almeno parliamo di distanze teoricamente percorribili anche senza immaginare miracolose scoperte nel campo della fisica dei viaggi spaziali…

Certo negli ultimi anni la nostra conoscenza degli esopianeti è cresciuta in modo incredibile, chissà cosa ci riserverà il futuro…

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Altro interessante e completo articolo riguardante l’abitabilita’ di Proxima B:

in cui, tra le altre cose, si legge che: “Proxima b was detected via the radial velocity method, which does not provide a direct measurement of the planet’s mass, only a minimum mass. So, the first question we’d like to answer is whether the planet’s mass is low enough to be rocky like Earth. If the planet is much larger, it may be more like Neptune with a thick gaseous envelope”.

Ovvero diversamente da altri articoli in cui la massa del pianeta sembrava ben nota e non soggetta ad incertezza si evince come in realta’ ancora non sia certa e come effettivamente la misurazione mediante il metodo della velocita’ radiale non permette sempre di ricavare direttamente la massa di un pianeta probabilmente anche per le “problematiche tecniche” di cui accennavamo qualche post fa (ovvero se il pianeta non transita chiaramente davanti la stella si puo’ avere solo una stima della massa minima)

La missione GAIA di ESA e’ sufficientemente sensibile da percepire l’esistenza di esopianeti sia grazie ai movimenti indotti sulle stelle attorno alle quali orbitano (con lo strumento ASTRO) sia grazie alla variazione delle caratteristiche di luminosita’ e spettro quando l’allineamento pianeta-stella porta il primo a passare davanti alla seconda (con gli strumenti BP/RP e RVS). Si veda http://sci.esa.int/gaia/40577-extra-solar-planets/ per approfondire.
Il primo catalogo sara’ pubblicato tra meno di un mese. La capacita’ stimata di GAIA di poter scoprire fino a 7000 esopianeti. Il metodo e’ proprio attraverso lo studio dello spettro degli oggetti osservati, con relativo spostamento doppler. Vedremo… :wink:

L’unica soluzione per “salvare la razza umana” su proxima B sarebbe quella di inviarci un’astronave generazionale. Come nel romanzo “Universo” di Robert A. Heinlein. Non vedo facili altre possibilità (Una coppia? Embrioni e robot?)

Avere una superficie planetaria nel giardino cosmico di casa potrebbe non essere sufficiente se il pianeta, come in questo caso, è troppo vicino a una stella con un ambiente di radiazioni proibitivo.

Allo stato predomina lo scetticismo su HD164595: il ricercatore del SETI Eric Korpela ha fatto notare l’insipienza statistica del segnale, che - unita alle caratteristiche dichiarate dal team russo che avrebbe fatto la scoperta - lo rende diffidente.
Link al suo post completo qui https://setiathome.berkeley.edu/forum_thread.php?id=80193 , di cui riporto uno dei passaggi più significativi:“I was unimpressed. In one out of 39 scans that passed over star showed a signal at about 4.5 times the mean noise power with a profile somewhat like the beam profile. Of course SETI@home has seen millions of potential signals with similar characteristics, but it takes more than that to make a good candidate. Multiple detections are a minimum criterion”.

Quel segnale risale ad un anno fa, e IMVHO è fuffa (=origine terrestre). Assurdo che un radiotelescopio adibito a SETI non registri i parametri base del segnale… banda, doppler, modulazione, bande laterali, scintillazione, potenza sui canali adiacenti… e non fatemi continuare. Per di più, è in piena banda downlink dei satelliti TV.
Comunque oggi è arrivata la conferma dal SETI che non è da tenere in considerazione.

Alcune valutazioni e simulazioni sul raggio di Proxima b in relazione alla densità del pianeta

..Risulta che il raggio del pianeta è compreso tra 0,94 e 1,4 volte quello della Terra. Se si prende il valore più basso, il raggio sarebbe di 5.990 km e le simulazioni del gruppo di ricerca hanno ipotizzato che con questo scenario il pianeta dovrebbe essere molto denso e possedere un nucleo metallico che costituirebbe i due terzi della massa totale. Il nucleo sarebbe circondato da un mantello roccioso, e in questo caso la quantità di acqua superficiale costituirebbe circa lo 0,05 per cento della massa totale del pianeta, molto simile a quella della Terra, che è di circa lo 0,02 per cento.

Se si considera invece il valore più alto, il raggio sarebbe di 8.920 km e la massa di Proxima b sarebbe tale che si dovrebbe pensare ad un pianeta composto per il 50 per cento da rocce e per il 50 per cento da acqua. In questo caso Proxima b sarebbe ricoperto da un unico grande oceano che potrebbe avere una profondità di 200 km.
Entrambe le simulazioni suggeriscono che il pianeta dovrebbe possedere una sottile atmosfera gassosa, la cui composizione però non è possibile precisare. Al momento questi quadri rimangono delle ipotesi e tali rimarranno finché non avremo a disposizione strumenti in grado di studiare le caratteristiche superficiali dei pianeti di tipo terrestre…

http://www.blueplanetheart.it/2016/10/08/un-immenso-oceano-avvolge-lesopianeta-piu-vicino-alla-terra/

Forse stiamo osservando Kamino? :slight_smile:

Si ottima soluzione, anche se penso che non siamo lontani dall ibernazione. :wink:

Può anche darsi che i quattro arti siano la forma più conveniente in rapporto a costi/benefici (per dire: stabilità di appoggio in rapporto al peso della struttura ossea: un po’ il processo decisionale per cui fu scelta la configurazione a quattro zampe del LEM :stuck_out_tongue_winking_eye: ) e per questo potrebbe anche essere la più probabile selezione dell’evoluzione per le forme di vita superiori. Agli albori probabilmente ci sono state forme con un numero di arti diverso, poi l’evoluzione si è indirizzata verso i quattro arti e tutte le forme che si sono succedute nei milioni di anni hanno mantenuto questa configurazione, per arrivare fino all’uomo. Le mutazioni sono un processo casuale ma l’evoluzione non lo è, perché seleziona la forma che “funziona meglio”.

Tutto questo solo per dare uno spunto (scusate se sono tornato offtopic un attimo), non perché io creda davvero che gli alieni debbano essere per forza come noi. :stuck_out_tongue:

Del “Segnale Wow!” che ne pensate?

Io ho letto l’ipotesi di qualche genetista che sosteneva che alla fin fine tutte le forme di vita evolute debbono essere più o meno antropomorfe. Boh.

Invece esisteranno intelligenze evolutissime acquatiche; bene, sarà un bel problema per i loro astronauti portarsi dietro pure l’acqua! Immaginiamoci una capsula Orion piena di H2O da lanciare in orbita, bel problema!

Hanno detto che probabilmente é stato generato dall’incrocio di due comete, sono in corso delle verifiche.

Andrew il problema é anche questo, inutile negarlo:

  • capti una trasmissione che non si ripete, é un “fenomeno inspiegabile”;
  • fotografi un UFO, é un pallone metereologico;
  • hai un avvistamento di massa come quello in Belgio, era una formazione di aerei sperimentali;

insomma… finché gli alieni non atterreranno a piazza San Pietro in mondovisione gridando “siamo degli estraterrestri!!!” non sapremo mai se esistono

Ma non per questo (vi anticipo) é utile gridare gomplotto. Un gatto che si morde la coda

Onestamente mi sorprenderebbe apprendere che una cometa (o due) possa essere una radiosorgente così potente. Da quel radiotelescopio non hanno mai più rilevato un segnale così forte.

Anche qui l’errore è pensare che una società tecnologica in grado di arrivare al volo spaziale sia il punto di arrivo inevitabile di ogni specie senziente.
Gli alieni potrebbero essere una razza di cetacei inteligenti che hanno sviluppato una civiltà basata su canti,o una specie di palloni-meduse che abitano nell’atmosfera del loro pianeta e hanno una società poggiata su un sofisticato e complesso pensiero filosofico.
Di certo alieni con una tecnologia di tipo simile a quella terrestre dovrebbero avere arti in grado di costruire oggetti complessi

l’ antropocentrismo dovrebbe essere superato da secoli :facepunch:

La pagina relativa alla stella riporta diversi link interessanti. Ho chiesto al prof. Maccone una copia del paper presentato all’IAC.