Uno Shuttle militare

Recentemente, a seguito di una serie di ricerche che sto compiendo per una presentazione che tra poco (molto poco… :grin:) avrete modo di apprezzare, mi sono imbattuto in una serie di informazioni riguardanti un possibile interesse manifestato dall’U.S. Air Force (USAF - Aeronautica Militare degli Stati Uniti) per l’acquisizione di una navetta.

I fatti risalgono alla seconda meta’ degli anni '70 quando l’USAF era pienamente coinvolta nel programma Shuttle, tanto da incidere pesantemente sui requisiti di base (e quindi sulla configurazione finale) del progetto STS.

A seguito di una serie di ingenti investimenti l’USAF modifico’ la rampa SLC-6 (originariamente costruita per il programma MOL) presso la Vandenberg AFB per poter supportare le operazioni di lancio di uno Shuttle, allestendo anche una propria Control Room presso la base di Colorado Springs (presso il NORAD).
Di conseguenza alcuni alti ufficiali dell’USAF presero in considerazione l’acquisto di una navetta, che sarebbe stata costruita appositamente per loro dalla North-American Rockwell di Palmdale in California.

Contrariamente a quello che si puo’ pensare l’USAF voleva utilizzare il proprio Shuttle semplicemente come lanciatore dei propri carichi “segreti”, come i grossi satelliti da ricognizione (grandi almeno quanto l’Hubble Space Telescope) gestiti dal potentissimo NRO (National Reconeissance Office).

Gia’ dai primi anni ‘80 l’ipotesi decadde in quanto ci si rese conto, a partire dall’STS-3, che le operazioni dello Shuttle - in qualita’ di lanciatore - erano decisamente antieconomiche. In questo senso una navetta militare, da sola, avrebbe assorbito una parte significativa del budget annuale USAF dedicato alle operazioni spaziali.

L’incidente del Challenger, avvenuto nel gennaio del 1986, lascio’ infine decadere definitivamente l’ipotesi.
Anzi in realta’ segno’ la fine completa dell’utilizzo USAF/NASA dello Shuttle tanto che sia la rampa SLC-6 che la Control Room a Colorado furono abbandonate (sebbene esistano ancora) inducendo l’USAF ad avviare la produzione del comunque costoso Titan IV (derivato dal Titan IIIM previsto per il MOL).

In allegato un trittico del possibile aspetto che avrebbe avuto questa settima navetta “in divisa”…


Sarebbe stata una vista interessante!
Mike Mullane ebbe a dire durante una cerimonia al Pentagono che lo Shuttle avrebbe potuto sembrare più bello solo con la scritta USAF sulla fiancata. Sicuramente in quel caso avremmo visto anche qualche lancio da Vandenberg, peccato…

In ogni caso il primo Shuttle destinato ad essere lanciato, in orbita polare, dallo SLC-6 sarebbe stato il Discovery il 15 luglio (poi 15 ottobre) 1986 nell’ambito della missione STS-62A (equipaggio: Robert L. Crippen, Guy S. Gardner, Dale A. Gardner, Jerry L. Ross, Michael Mullane, Brett Watterson, e Edward C. Aldridge Jr.) il cui compito sarebbe stato quello di lanciare un satellite della classe “Teal Ruby” (anche se inizialmente era previsto un KH-12 “Improved Crystal”).

La tragedia del Challenger fece inizialmente posporre il volo che fu poi definitivamente annullato a seguito del ritiro ufficiale dell’USAF dal programma Shuttle, avvenuto il 26 dicembre 1989.

Mi pare di aver letto che Discovery e’ soprannominata Blue Shuttle, per via dell’uso “frequente” che ne ha fatto l’USAF.

Interessantissimo,
Non avevo mai saputo dell’intenzione dell’USAF di avere una navetta in propio.
In questo caso mi chiedo se avrebbero selezionato i propi astronauti,o se avrebbero utilizzato “in condominio” gli ufficiali dell’Aereonautica già in forza alla NASA.
Certo che dopo i primi voli sperimentali dello Shuttle la doccia fredda per chi sperava di aver risolto il problema di un accesso economico allo spazio deve essere stata tremenda.
L’ironia della sorte è che uno dei motivi per cui lo Space Shuttle è un mezzo costoso è propio a causa delle modifiche richieste in fase di progettazione dai militari.

Certo che l’USAF prima interviene in modo sostanziale sui requisiti degli orbiter, nei termini che più volte abbiamo ricordato (massa lanciabile, volume di payload stivabile…) e poi, constatatene l’antieconomicità, si ritira dai suoi propositi e rinuncia ad un lanciatore manned. Con la conseguenza che la NASA si ritrova un pur ottimo lanciatore (su molti aspetti) ma con diversi parametri “pompati” dai customer militari che ben presto si sono ritirati… :thinking:

La seconda che hai detto Carmelo.
L’USAF avrebbe utilizzato i propri astronauti in forza alla NASA, peraltro già addestrati allo scopo, per volare la propria navetta.

In realtà quello che ha penalizzato lo Shuttle come sistema, ed in particolare l’utilizzo presso l’USAF, è stato un “salto” tecnologico non proprio previsto (anche se prevedibile) agli inizi degli anni '70.

L’USAF aveva richiesto una Cargo Bay così voluminosa per trasportare principalmente i grossi satelliti da ricognizione americani, segnatamente i KH-9 HEXAGON, i quali avevano delle serie limitazioni nella vita operativa dovuti al fatto che le informazioni acquisite erano ancora impressionate su pellicola, la quale poi veniva recuperata tramite una serie di capsule (fino a 4) di rientro.

Una volta terminate le capsule il satellite cessava, di fatto, la sua utilità e doveva essere pertanto rimpiazzato.
Ragion per cui l’USAF prevedeva, in buona sostanza, un rateo abbastanza alto di lanci (3 all’anno).

Nel corso degli anni '70 fu introdotta la tecnologia della trasmissione digitale dei segnali, il che rese obsoleto l’utilizzo di film da impressionare ed inutile il recupero a mezzo capsule. Questo rese i satelliti spia della generazione successiva, i cosidetti KH-11 “KENNAN”, più leggeri e potenti (non dovendo trasportare le pesanti capsule di recupero) e con una vita operativa decisamente più lunga e produttiva, potendo trasmettere le immagini acqusite praticamente in real-time. In questo caso la vita operativa del satellite era condizionata solo dalla quantità di propellente imbarcata a bordo per le necessarie manovre orbitali (cosa che avviene ancora oggi).

Giusto per dare un ordine temporale il KH-9 è stato in servizio dal 1971 al 1986 mentre i KH-11 sono stati in servizio dal 1976 al 1990 (anche se i suoi diretti derivati KH-12/13 sono in servizio ancora oggi).

L’aumento della vita operativa dei satelliti spia, che passò da qualche mese a qualche anno, constrinse l’USAF a rivedere il manifesto di carico dello Shuttle come vettore militare, il che rese immediatamente antieconomico (dato il bassisimo rateo di lanci) l’acquisizione e l’utilizzo di una navetta spaziale.

In realtà i satelliti da ricognizione sono rimasti dei bestioni notevoli, ognuno dei quali è grosso ALMENO quanto Hubble, ma per l’USAF non valeva la pena di tenere uno Shuttle solo per quello. La tragedia del Challenger ha poi spazzato via qualsiasi velleità in tal senso aprendo la strada al Titan IV.

Ricordo anch’io tutta questa storia dello Shuttle USAF; Quello che mi colpi maggiormente fu il leggere che uno Shuttle, forse il Challenger, era stato munito di due laser per abbattere eventuali satelliti.
Non sò poi dire se tale notizia sia fondata o solo “dicerie” del tempo però, la cosa mi incuriosì tantissimo!

E dietro, tra un OMS e l’altro, c’e’ scritto “we brake for nobody”?

Peppe sei sempre grandissimo!
Grazie per questo ennesimo spettacolare contributo!

Sei forse scettico? Appena recupero la rivista ti dò tutte le informazioni! :ok_hand:

Il nome “Constitution” è di fantasia? :thinking:

Un pochino, ma sarebbe interessante.
In realtà è che non ho resistito a fare una citazione aspettando qualcuno che la cogliesse…

LA sequenza iniziale di “Spaceballs”, di Mel Brooks, con l’astronave che non finisce mai…
Bel film!

Sapevo della Trasformazione di Vandemberg per il lancio di Shuttle in Orbita polare ma non sapevo che l’USAF volesse uno Shuttle proprio! Se ne scopre sempre una nuova in questa miniera che è il nostro forum! :clap:

Dicerie, dicerie…

Il massimo che i militari possono aver preteso è stata, a mio avviso, l’installazione di transponder per comunicazioni “criptate” con il centro di Colorado Springs, probabilmente sul solo Discovery, dal momento che è stato lo Shuttle più impegnato in missioni militari.

No, in realtà l’OV-101 - ossia l’Enterprise - doveva inizialmente chiamarsi Constitution in onore del bicentenario degli USA.
Ricordiamoci che il roll-out del primo Shuttle è avvenuto proprio nel 1976.

Furono i fan di Star Trek che, attraverso una campagna mediatica senza precedenti, bombardarono letteralmente l’ufficio stampa dell’allora Presidente Gerald Ford affinché il nome della prima navetta della storia fosse mutato in Enterprise, ossia della nave spaziale protagonista della serie di fantascienza.

Ironia della sorte l’Enterprise è stato l’unico Shuttle a non volare mai nello Spazio.
In realtà non sappiamo come l’USAF avrebbe chiamato la propria navetta, ma il nome Constitution esisteva ed era disponibile pertanto…

Concordo… forse ti confondi con questo esperimento:
http://adsabs.harvard.edu/abs/1980eol..conf..278M

Ma le potenze in gioco sono moooolto diverse nell’utilizzare un laser per comunicazione e uno per “distruzione”…
Anche perchè, come termine di paragone, si arriverà solo nei prossimi anni ad avere un laser di tali potenze imbarcato, ma per fare questo si utilizzerà un intero 747 modificato… e il payload dello shuttle è nettamente inferiore…

Piccolo OT sui laser volanti… :grin:

Concordo con Alberto tranne per il fatto che il velivolo esiste ed ha già volato e “sparato”.

Si tratta del Boeing YAL-1A (nato come Boeing 747F versione da carico del 747-200 civile) che ha effettuato il primo volo, come velivolo modificato con sistema laser chimico installato a bordo, il 18 luglio 2002. Nel 2004 ha compiuto i primi test di fuoco “in bianco” mentre il 15 marzo 2007 lo YAL-1A ha colpito il suo primo bersaglio “reale” rappresentato da un velivolo Boeing NC-135E (versione militare del 707) appositamente modificato per fungere da “bersaglio volante”.

Fine OT sui laser volanti… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Si si certo, giusta puntualizzazione :wink:
Con il “si arriverà” intendevo che operativamente non è ancora pronto, si stanno compiendo, proprio di recente, come giustamente dici, i primi test… ma forse è ancora presto per vederne impiegati nei veri cambi di battaglia, anche perchè per ora ne esiste uno solo (il prototipo) volante ed è ancora in fase di test e di aggiornamento con nuovi sistemi.

Fine OT anche per me :smiley:

A proposito della tormentata rampa di lancio SLC-6, presso la Vandenberg AFB, agli inizi del XXI secolo è stata modificata per lanciare il Delta IV Heavy, che rappresenta il naturale “successore” del Titan IV nel lanciare i grossi satelliti da ricognizione americani (KH12/13).

Di seguito una breve carrellata fotografica che ne riassume la sua storia quarantennale:

  1. Il disegno di come sarebbe apparsa la SLC-6 in qualità di rampa di lancio per il MOL
  2. La SLC-6 modificata, agli inizi degli anni '80, per lanciare lo Shuttle. In particolare la foto ritrare i test di qualifica condotti con l’Enterprise nel 1984/5.
  3. La SLC-6 ancora modificata per lanciare il Delta IV Heavy in un disegno del 2001.