Vega, applicazioni militari?

Il problema grosso e’ che, dopo la primavera araba, fra poco ci sara’ il lungo inverno arabo.

E se l’Euro va giu’, non e’ l’unica cosa ad andare giu’…

mi piacerebbe leggere qualcosa sul Vega o sugli irbm icbm …

comunque rispondo brevemente agli off topic su nave Cavour e F-35B , purtroppo questo binomio è indissolubile .come le esperienze inglesi hanno insegnato riconvertire una portaerei per v/stol in catobar o stobar costa più che costruire una nuova portaerei oltre che dover fare compromessi molto limitanti in fatto di operatività .

oltretutto per il Cavour imho sarebbe impossibile, a titolo di confronto il Cavour disloca 22.290 tonn in config standard con circa 244m di ponte ma, il Admiral Kuznecov disloca 43.000 con 300m di ponte è praticante quasi il doppio del nostro Cavour , e pur cosi i Su-27 decollano quasi scarichi e con solo armamento aria aria . l’unica vera scelta non penalizzante è il catobar .

passerei agli F-35C dato che, anche costruendo ex-novo delle portaerei convenzionali (cosa che oltretutto aiuterebbe a mantenere a galla Fincantieri), porterebbe ad un bel risparmio, come hanno fatto di recente gli inglesi.

il solo Cavour è costato circa un 1,5 miliardi di euro per il Queen Elisabeth siamo su cifre minimo quadruple e parliamo di una nave da 60mila ton , la formula catobar richiede navi molto grandi per lo spazio necessari alle catapulte ,generatori di vapore e cavi d arresto , il Da Gaulle è considerato insufficiente come dimensioni .

incrociamo le dita perchè rischiamo di avere la portaelicotteri più costosa del mondo .

Questo no, il rischio maggiore è di ritrovarci ad acquistare tutti gli AV-8 disponibili sul mercato dell’usato per portarli allo standard AV-8 Plus e fare la fine degli Starfighter con un utilizzo quasi quarantennale…

Quello la vedo difficile, dato che c’hai la concorrenza dello USMC, che si e’ comprato gli Harrier inglesi lock, stock and barrel

Ed e’ il motivo per cui mi vedo bene il passaggio alle portaerei CATOBAR, per poter passare agli F-35C, invece dei B, che sembrano funzionare ma non si sa mai, e costano un accidente rispetto ai C. E probabilmente non sarebbe neanche sbaglato prendere i C anche per l’AMI, se la differenza di costi rispetto agli A non e’ troppa, per comunanza TOTALE dei pezzi.

P.S. i due primi F-35B di produzione sono stati consegnati a Eglin AFB.

Ci sono nazioni (la stragrande maggioranza di quelle europee) che pur non rinunciando alla difesa riservano comunque a quest’ultima ordini di grandezza meno di quanto spendiamo noi…e molte di esse stanno economicamente assai meglio di noi (e non mi risulta che gli psicologi belgi o austriaci abbiano questo gran daffare :slight_smile: ).

La cancellazione del programma F35 avrebbe certamente delle ripercussioni sul piano industriale, ma è anche vero che il nostro contributo allo sviluppo dell’F35, diversamente dal typhoon, si misura nel 2% e parte significativa di questa percentuale è rappresentata dalla fase di assemblaggio delle varie parti.
Non dico di cancellare del tutto l’acquisto, ma un netto ridimensionamento del programma, nella situazione in cui siamo, sarebbe scelta economicamente, oltreché eticamente, doverosa.

Spendiamo in armamenti più della russia e poco meno della cina…due nazioni che quanto a investimenti in ricerca e sviluppo gli ordini di grandezza ce li danno. Non oso pensare, con le nostre capacità, cosa sarebbe l’Italia se spendesse in armi quanto spende la Svezia e destinasse quanto risparmiato alla ricerca. Non ho dubbi che tutto il comparto industriale, l’intera galassia Finmeccanica in primis, ne beneficierebbe…

straquoto!
c’e’ anche da dire che 20 anni dopo la fine della guerra fredda l’industria aerospaziale italiana (per cui ho lavorato svariati anni) non ha fatto che timidi tentativi di riconversione al civile…

Si’, ma vatti a guardare le spese militari di quelle nazioni dagli anni '40 agli anni '90…

L’Italia e’ sempre stata la Cenerentola delle spese militari in ambito NATO, arrivando sempre per ultima e spendendo il meno possibile.

Se molte di quelle nazioni spendono meno dell’Italia adesso, e’ solo perche’ hanno speso MOLTO di piu’ prima, e possono campare di rendita, mentre l’Italia deve arrancare per raggiungere il loro livello…

Se vende, che deve fare? Smettere di vendere e passare a settori non redditizi?

archipeppe chi avrà aerei v/stol se li terrà stretti stanne certo , daltronde si parla di 324 esemplari in tutto il mondo ad oggi un terzo sarà in condizioni di volo e saranno ancora meno in futuro . e poi condizioni di volo non vuol dire che dopo 40 anni abbiano una qualche utilità bellica , semplicemente quando diventerà troppo costosa si rinuncerà alla specialità sinceramente eviterei di buttare soldi in un av-8b asa-m meglio spendere in altri sistemi d arma scalp navale , aster abm per esempio .

[b]pendiamo in armamenti più della russia e poco meno della cina.[/b]..due nazioni che quanto a investimenti in ricerca e sviluppo gli ordini di grandezza ce li danno. Non oso pensare, con le nostre capacità, cosa sarebbe l'Italia se spendesse in armi quanto spende la Svezia e destinasse quanto risparmiato alla ricerca. Non ho dubbi che tutto il comparto industriale, l'intera galassia Finmeccanica in primis, ne beneficierebbe...

scusa ma hai fatto esempi strampalati a dir poco :la cina spende poco meno del 4,3% del pil con in fondi per le FF.AA in costante aumento , noi spendiamo ufficialmente lo 0,8 % in realtà la cifra andrebbe ridotta escludendo le spese per carabinieri, che pur militari sono FF.OO, guardia costiera e compiti non militari ma che sono stati appioppati alla difesa come il S.A.R ,il traffico aereo e addirittura i rifornimenti idrici alle isole minori ; la cifra realistica è dello 0,5 % del pil 11-12 miliardi l anni di cui il 70% per stipendi . per dire la francia spende il 2% (è la media U.E) col 50% di spese per il personale .
circa la spese per la ricerca , guarda che spese militari e ricerca non si escludono l’un altra anzi è vero il contrario .

ps se alcune nazioni spendono meno o riducono le spese è anche perchè la loro posizione geografica li mette al riparo da minacce immediate , per dire il belgio può rinunciare alla componente corazzata caduto il muro , noi oggi certo non possiamo rinunciare alla marina militare
@ smiley guarda che l F-35C ha anche lui problemi mica da poco , ha fallito TUTTI i test per l’ appontaggio questo perché il gancio spezza sempre i cavi , il famoso report di cui si parla in questi giorni afferma che come minimo si dovrà riprogettare il gancio se andrà male si dovrà riprogettare l ‘intera parte posteriore dell’ aereo (per ospitare gancio e carrello di tipo diverso e allo stesso tempo mantenere le doti stealth )

Ow… Mi ero perso il problema del gancio…

EDIT: D’altro canto gli F-18E/F sono ancora in produzione…

Discussione interessante, inutile aggiungere che condivido in pieno quanto scritto nell’ultimo post di HAL 9000.

'azz… minacce immediate!!!
minacce immediate?!?!?!?

ok. quindi in base a quello che dici l’industria aerospaziale militare e’ in grado di sostenersi da sola, con o senza F35…

Diciamo che la mancata partecipazione al programma F-35 porterebbe alla perdita di diverse migliaia di posti di lavoro.

questo dimostra che se il settore deve stare ad aspettare le commesse dallo stato, quello stesso settore NON E’ redditizio.

Ti dimentichi la manutenzione per le nazioni in tier 3…

Perdonami, ma si defìniscono strategici quei settori che afferiscono proprio alla sicurezza della Nazione e quindi ne dipendono per quel che riguarda le commesse, è un dato di fatto punto.
Questo varrebbe anche se domattina riuscissero a fare gli Stati Uniti d’Europa…

Quanto al resto l’industria aerospaziale è un asset nazionale? Bene, allora lo stato (in questo caso quello italiano) deve provvedere al mantenimento del know-how del persone ed all’aggiornamento dell’hardware, è un fatto ineludibile. Altrimenti si è costretti a comprare altrove dove le cose forse non costano più ma non producono ne conoscenza ne lavoro sul territorio nazionale, e questo oggi come oggi dovrebbe essere l’imperativo per qualsiasi governo: estendere le conoscenze ed aumentare il livello occupazionale, tutto il resto è fuffa qualunquista fintopacifista.

Gli italiani, da sempre, vogliono solo i benefici delle cose (in questo caso della Difesa) ma non sono mai disposti a sostenerne i costi e le spese relative, è ora che questa mentalità cambi per sempre.

Assolutamente d’accordo con il pensiero di Peppe!

…ad un caso ho letto statistiche poco aggiornate…eh ?

Comunque spendiamo “solo” 2 volte e mezzo meno di quello che spende la cina che però non mi risulta abbia l’economia in recessione. Un elemento che denota un tuo certo grado di malizia è il fatto che guardia costiera (per chi ha coste) come anche altri corpi militari che assolvono in tempo di pace compiti di polizia e/o sicurezza interna, li hanno anche altri paesi. Non mi pare logico fare la tara di queste spese solo al nostro bilancio e non farla anche agli altri. Se togliamo a nazioni come russia, cina e stati uniti quello che tu togli dal nostro bilancio probabilmente il differenziale resta analogo (o magari peggiora per noi…).

In ogni caso l’elemento centrale su cui obietto, da cui la mia risposta ad archipeppe, è che con l’economia stagnante (e fra poco in recessione) una spesa come questa è decisamente assurda e, più in generale, spendere in mantenimento dell’apparato militare (meglio così ?) cifre dello stesso ordine di grandezza di nazioni in crescita o comunque con economie ben più salde della nostra, mi sembra totalmente sconsiderato.

…effettivamente con i nuovi f35 gli italiani stanno tutti più tranquilli rispetto alla minaccia…libica…albanese…algerina…croata. Scherzi a parte e così rispondo anche a Smiley, il modo in cui un paese aggredisce un altro paese è mutato passando dal fronteggiamento di schieramenti al terrorismo. In tal senso avrebbe ben più ragion d’essere un aumento dei finanziamenti per i servizi di intelligence, che fra l’altro sarebbero sfruttabili anche per la lotta alla criminalità interna.

Sei davvero sicuro di questa affermazione ? Magari sarà vero limitatamente all’ambito in cui operi tu.
Tu dici che se compriamo gli f35 un docente di paleontologia potrà ricominciare a fare campagne di ricerca all’estero…o avere di che comprare una scheda grafica al PC in facoltà anzichè frugarsi in tasca e doverla comprare di tasca sua ?
Dici che schiere di ricercatori universitari, dottorandi e dottori di ricerca…saranno tutti più felici se “investiamo” nell’industria bellica ?
Non si capisce se intendi che la ricerca (…ma tutta!) beneficia delle spese militari o se l’industria bellica beneficia degli investimenti in ricerca. Se è la seconda…beh…è quello che ho scritto anche io ed è il motivo per il quale l’f35 lo fanno altri anzichè farcelo da noi.

Quando parlo di risparmiare sulle spese militari e destinare quanto risparmiato alla ricerca intendo dire di usare questi soldi per implementare interventi strutturali a favore della ricerca pubblica e privata. E non mi si venga a dire che se non si comprano gli f35 migliaia di persone perdono il lavoro. Per queste migliaia che lo conservano ce ne sono centinaia di migliaia che non hanno nemmeno la prospettiva di trovarlo. Chi ci governa non ha ancora capito che la ricchezza di un paese è nel suo know-how…nella sua capacità di farsele…le cose e l’unico modo è quello di investire in ricerca di ogni ambito. La maggior parte dei soldi dei contribuenti italiani dovrebbe essere redistribuita sui lavoratori italiani evitando come la peste partecipazioni a progetti che ci rendono solo briciole.

Accontentiamo pure la lobby dei militari comprandogli il giocattolino. Avremo una nazione con lo stato dell’arte dell’aeronautica a difenderci dai mig21 marocchini e una ricerca scientifica da terzo mondo.

Nel nostro paese l’unica capacità è quella di comprare le cose bell’è fatte dagli altri, fartele pagare uno sproposito ed offendersi se lo fai notare.
Anche il Giappone dopo l’Ultima produceva su brevetto ed oggi brevetta. L’Italia ha seguito la stessa strada ma quando ha visto che per passare alla fase due ci volevano gli attributi, ha preferito restare sotto le gonne del Santo in Parlamento.
La ricerca, militare o civile o assieme è la fonte del lavoro futuro. Comprare roba all’estero significa creare una manciata di posti di lavoro e propagandare la cosa come un grande evento capace di risolvere la piaga della disoccupazione. Poi quella manciata di posti và ai raccomandati… ed il cerchio si chiude. Già, perchè i raccomandati esistono anche nel privato, e sono tanti.
Per contro esiste comunque la necessità di dotare le nostre FFAA distrumenti adeguati ai tempi. Nell’ambito NATO abbiamo la nostra parte da svolgere. Poi c’è un ambito più… nazionale. Non vorrei essere preso per guerrafondaio, ma qualche anno fà, la Serbia non era certo un esempio di pacifismo, e da lì potevano partire attacchi aerei dimostrativi contro di noi se avessimo fatto la voce grossa. Il mio è solo uno scenario ipotetico, ma le FFAA servono anche a questo, a dissuadere il benpensante vicino di casa di turno che può prendersi una fetta del tuo giardino e guerdarti con la faccia di chi ti dice: hai anche qualcosa da ridire? La storia ci insegna che lo scenario internazionale può mutare drasticamente in poco tempo.
Una spesa militare oculata ed efficiente è comunque indispensabile al giorno d’oggi. Che poi le FFAA oggi stiano facendo delle scelte sbagliate o di parte… non lo so, però so che non possiamo permetterci il lusso di farne a meno, purtroppo.