Venus Express si prepara al tuffo nell’atmosfera di Venere

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Una ricostruzione del tuffo:
http://www.youtube.com/watch?v=LXEFAhY9FHo#ws

Un vero peccato che questa missione sia oramai giunta al termine. Grazie al suo lavoro ci ha regalato tantissime immagini del pianeta e altrettate informazioni che terranno occupati gli scienziati per molto tempo.

Buona l’idea di utilizzare la sonda per questo ultimo esperimento; si potranno così ottenere informazioni e dati importanti da utilizzare, sicuramente, in un prossimo futuro.

Qui c’è l’ultimo hangout dell’ESA:

http://www.youtube.com/watch?v=6Vo_n66nFD4#ws

Peccato che la missione stia per finire, oltretutto non mi pare che ci sia in programma (e neanche allo studio) una Venus Express 2 ! O sbaglio?
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Non nel prossimo decennio, almeno…

Sembrerebbe di no, almeno a breve o medio termine.
L’unica missione con obiettivo Venere è la sonda giapponese Planet C Akatsuky attualmente in orbita solare. La sonda lanciata a Maggio 2010 doveva immettersi in orbita di Venere a Dicembre dello stesso anno ma a causa di un guasto al motore non ci riuscì. Dovrebbe riprovare a Novembre del prossimo anno. Speriamo di avere più fortuna.

E anche questa grande missione volge al termine.
Qui un breve post riepilogativo degli ultimi avvenimenti:
http://aliveuniverseimages.com/flash-news/missioni-spaziali/1051-venus-expresss-si-avvicina-la-fine-della-missione

Strano che non i pannelli solari rimangano dispiegati durante la discesa; ad un certo punto se ne spezzerà sicuramente uno, la sonda inizierà a vorticare ed il collegamento radio con la terra verrà perso prima. Che cosa ne pensate?

Qui dicono un po’ di cose a riguardo:
http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Venus_Express/Venus_Express_up_above_the_clouds_so_high

Innanzitutto non è detto che i pannelli siano retraibili.
Nell’articolo mi sembra di aver capito che da un’orbita molto ellittica si utilizzerà l’aerobraking per rallentare la sonda che entrerà e poi uscirà nell’atmosfera. Poi seguiranno accensioni dei motori per avere un rientro distruttivo ma molto controllato che porterà ad avere dati che in nessun altro modo si potrebbero avere.

Modestamente l’aerobraking è la mia specialità :stuck_out_tongue_winking_eye: su Kerbal Space Program (non ho esitato a far rientrare distruttivamente innumerevoli laboratori manned per il bene la scienza :whistle:) ed ho visto che è un ottimo sistema per restringere l’orbita risparmiando carburante e ci si può giocare tantissimo. Venus Express finora ha ottenuto molti dati sull’atmosfera e un leggero aerobraking l’ha già sperimentato per cui per una buona parte del rientro distruttivo sarà tutto sotto controllo (100°C in 100 secondi mi sembra). Alla fine si spezzerà qualcosa ma in quelle condizioni estreme non è detto che gli strumenti possano comunque lavorare.

Qui un primo piano dei pannelli:
http://www.esa.int/var/esa/storage/images/esa_multimedia/images/2005/09/fully_deployed_solar_array_on_venus_express/9722447-3-eng-GB/Fully_deployed_solar_array_on_Venus_Express.jpg

Anche se nel filmato li vediamo belli aperti e orientati in modo da frenare il più possibile, non è detto che nella fase finale del rientro (che nel filmato non si vede) non venga tentato di retrarli o di orientarli diversamente.

Certo un pò dispiace.
Certo “surfare” l’atmosfera di venere dopo 8 anni in orbita è un bel traguardo.

Ma veder “suicidare” una sonda in salute, in orbita intorno ad un pianeta che vedrà la sua prossima sonda dedicata magari fra 15 anni, mette un pò tristezza. :point_up:
Un pò come Cassini

Beh, in salute è in salute, ma purtroppo è finita la benzina :slight_smile: Purtroppo non ci sono ancora distributori dalle parti di Venere :stuck_out_tongue_winking_eye:

Poi, non disperiamo: alla fine dell’anno prossimo Akatsuki ritenterà l’ingresso in orbita: magari i giapponesi ci soprendono ancora salvando per il rotto della cuffia una missione sfortunata…

Ahia… mi sa che siamo al capolinea :frowning:

http://blogs.esa.int/rocketscience/2014/12/05/venus-express-anomaly/

Infatti… :disappointed:
https://www.astronautinews.it/2014/12/07/problemi-di-comunicazione-con-venus-express/

Quello che mi stupisce è che abbiano usato tutto ma proprio tutto il propellente, fino addirittura a non averne più neanche per mantenere l’assetto e quindi le comunicazioni con la Terra. Significherebbe che non riusciranno a seguire il tuffo nell’atmosfera, il che sarebe un peccato.
Può essere che abbiano sbagliato i conti e non si aspettassero di aver completamente esaurito il propellente?

Può darsi che abbiamo sbagliato i conti, ma teniamo sempre presente che è estremamente difficile sapere esattamente quanto carburante rimane nei serbatoi delle sonde spaziali in quanto come ben sappiamo non esiste un indicatore univoco e inequivocabile.

Sembra che sia giunta definitivamente l’ora di cambiare sezione a Venus Express e metterla tra le missioni storiche :frowning:

Dal sito ufficiale ESA: Venus Express goes gently into the night

Stimare il contenuto dei serbatoi di propellente e’ veramente complicato.
Quello che si fa in assenza di un vero e proprio sensore dedicato e’ andare per differenza: si sa quanto se ne era caricato all’inizio, si sottraggono i quantitativi (stimati) bruciati per Delta-V, Reaction Wheels Offsets, Safe Mode e si ottiene un numero certamente vicino alla realta’ ma mai veritiero al 100%.
Se ricordi bene con l’aerobraking il team aveva gia’ accettato di correre il rischio di perdere VEX. Dopo che la quasi gemella di MEX e’ invece riemersa dal tuffo, probabilmente hanno giocato l’ultima carta con i “vapori” sperando che bastassero. In realta’ vi sono poi dinamiche per cui un certo quantitativo di propellente resta cmq nei serbatoi, ma non viene catturato dal sistema RCS… Ma qui mi fermo perche’ di VEX non so moltissimo, tranne che la Control Room di VEX fa da backup control room per VEX…
Un grande abbraccio ai colleghi di VEX, che cmq continuano a lavorare con MEX e nientepopodimenoche Rosetta (gli Spacon se non altro)

Marco, interessante, fra i vari metodi per stimare il residuo di propellente è ipotizzabile, a tuo giudizio, farlo analizzando la dinamica di movimento del satellite, ad esempio osservando i momenti provocati da comandi di correzione di assetto con impulsi ben determinati? In teoria diminuendo la massa totale del satellite a impulsi o comandi costanti i momenti saranno via via differenti, giusto?

Aggiungo, per i cultori dei sistemi RCS (o CPS) http://adsabs.harvard.edu/abs/2004ESASP.555E…88H