È una zucca gigantesca. Ma non ci si deve meravigliare, poiché i semi che hanno dato vita a questa mostruosa cucurbitacea sono stati nello spazio per due settimane. Al loro rientro sono stati piantati e hanno dato vita alle zucche oversize. Lottano per lo spazio nell’Accademia delle scienze agrarie nel Guandong anche i pomodori che hanno raggiunto il considerevole peso di 10 chili, mentre i cocomeri sono diventati enormi; della stessa resa anche i cetrioli, lunghi oltre 60 cm, le melanzane dal peso di 7 chili e i peperoncini la cui pianta assomiglia ad un piccolo albero. … se volete leggere tutto l’articolo cliccate qui: http://www.ecplanet.com/canale/scienza-1/botanica-43/1/0/39320/it/ecplanet.rxdf
Non penso siano le radiazioni…due settimane sono troppo poche…
Credo più sia dovuto alla mancanza di gravità, ma è solo una mia supposizione. Lascio la parola ai più esperti.
Ripensandoci, potrebbe essere comunque una cosa molto interessante: se pensiamo ad una futura base lunare, i futuri astronauti avranno a disposizione, dopo pochi giorni in orbita, questi semi “modificati” che se sono commestibili potranno essere coltivati direttamente nella base, risultando persino migliori di quelli sulla terra!!!
Mi è sembrato di capire che però, correggetemi se sbaglio, i semi sono stati 2 settimane nello spazio e POI coltivati a terra. Intuitivamente la mancanza di gravità la vedo influente sulla crescita, non sul seme in sè. Aspetto anche io qualcuno di più esperto!
I semi degli alberi lunari hanno trascorso un periodo simile nello spazio, ma gli alberi risultanti sono perfettamente normali. Che ne pensano i biologi del forum?
Parlandone con un’amica botanica non m’ha saputo dare una risposta precisa, se non che anche la microgravita’ puo’ avere effetti sui semi che, in fondo, non sono poi cosi’ “dormienti”, mentre tenderebbe a escludere l’effetto dei raggi cosmici.
Sarebbe interessante vedere quali geni sono stati attivati (o inibiti) in quelle particolari condizioni.
So che lo Shuttle Challenger ha portato nello spazio dei semi di grano che sono stati poi seminati sulla Terra, ma non so quali risultati abbiano dato: se sai qualcosa fammelo sapere. Sono a conoscenza di un esperimento con semi di soia promosso da una multinazionale delle sementi: i semi “spaziali” avevano una maggiore quantità di zuccheri e una minore quantità di grassi, ma per il resto non erano molto diversi. Ogni specie di pianta ha caratteristiche diverse: ci sono differenze non solo tra specie arboree (con fusto legnoso) ed erbacee (con fusto erbaceo), ma anche tra le specie erbacee. Evidentemente gli ortaggi sono piante più sensibili di altre a queste mutazioni spaziali. L’articolo citato da Lady Vampire ipotizza tre agenti causali, cioè radiazioni, campi magnetici e microgravità: allo stato attuale non possiamo dire con certezza quale sia il maggiore responsabile (potrebbe esserci anche un’interazione tra questi fattori). Dato che sono un fitopatologo (cioè medico delle piante) questa segnalazione ha acceso la mia curiosità e ho cominciato a cercare materiale riguardanti gli esperimenti effettuati sulle piante nello spazio: vi sarei grato se mi diceste dove posso trovare maggiori informazioni. Infine vi segnalo che oggi ho fatto circolare la foto della zucca gigante tra i miei colleghi dell’Osservatorio per le malattie delle piante e sono rimasti tutti meravigliati: qualcuno ha anche pensato che fosse un imbroglio. E questa meraviglia è notevole, dato che nel nostro lavoro vediamo tante cose strane.
Ho trovato un altro articolo che ne parla su Eco Blog…
E’ una zucca gigantesca. Ma non ci si deve meravigliare, poiché i semi che hanno dato vita a questa mostruosa cucurbitacea sono stati nello spazio per due settimane. Al loro rientro sono stati piantati e hanno dato vita alle zucche oversize. Lottano per lo spazio nell’Accademia delle scienze agrarie nel Guandong anche i pomodori che hanno raggiunto il considerevole peso di 10 chili, mentre i cocomeri sono diventati enormi; della stessa resa anche i cetrioli, lunghi oltre 60 cm, le melanzane dal peso di 7 chili e i peperoncini la cui pianta assomiglia ad un piccolo albero.
E ad essere modificate non sono solo le taglie ma anche le qualità organolettiche: il contenuto di vitamine è doppio e la quantità dei frutti sulle piante è di almeno il 20% in più. I ricercatori hanno usato i 2000 semi lanciati con il satellite Shijian 8. Dopo le prime germinazioni sono stati selezionati gli esemplari migliori per un’ulteriore riproduzione. Hanno preso parte al programma 22 province e sembra che le verdure siano già state vendute in Giappone, Thailandia e Singapore.
Come mai i semi rientrati dallo spazio producano frutti così grandi è un fenomeno che non è stato ancora compreso dagli scienziati, si pensa che vi possa essere una certa influenza delle radiazioni cosmiche, della micro-gravità e dei campi magnetici.
Intanto gli scienziati si chiedono, se non sia questa la soluzione anche per i biocarburanti.
Se fosse così semplice, non sarebbe da ripetere l’esperimento con il prossimo giro del Discovery?
Tanto c’è posto fra il payload e un chilo di sementi non cambiano la missione, ma diventano un test importante, perchè se fosse verificato, sai che spinta ai voli spaziali!
Oltre che più grossi, anche con più proprietà…
Mah…
Ho riportato la notizia da due fonti diverse e desideravo controllare ma non sono riuscita ad ottenere in ricerca Google alcun risultato come Università di Agraria di Guangdong neppure in inglese. Forse hanno un sito ma solo in cinese!
Avete qualche dritta per cercare meglio questa notizia?
La botanica non è certo il mio forte (eufemismo) posso solo dirvi, da quel poco che ricordo dalle lezioni universitarie, che per quanto riguarda i semi, dopo la fase di quiescenza (in cui il seme viene disidratato e mantiene una bassissima attività metabolica) vi può essere quella di dormienza. Quest’ultima è una fase di “coma” totale in cui esso non germina se non posto in condizioni favorevoli. Questo perchè ci sono diverse cause: meccanica (si rimedia con acido solforico), presenza di inibitori (basta lavarlo in acqua corrente), esigenza di freddo (per ‘fargli credere’ che passato l’inverno può svilupparsi), esigenza di luce o buio o luce rossa, bisogno di ossigeno. Non so se qualcosa ha agito su questi fattori o sulla combinazione di essi, e possa aver contribuito alla formazione di queste germinazioni particolari…bisognerebbe conoscere come vengono mantenuti nello spazio e se fanno dei trattamenti particolari…magari per errore sono conservati di fianco ad apparecchiature che possono danneggiarli (radiazioni ma non solo)?
Di più proprio non so dire…
PECHINO : La Cina progetta delle sperimentazioni agricole nello spazio a settembre, obiettivo mettere appunto delle alte varietà di frutta e legumi, ha rivelato ieri il China Daily.