Vladimir Sergeyevich Ilyushin

Questa è una storia che sicuramente i visitatori di questo forum conosceranno bene,ovvero quella di un pilota,figlio di uno dei più importanti costruttori di aerei dell’Unione sovietica,mandato nello spazio pochi giorni prima di Gagarin.
Il suo volo ebbe diversi problemi e dovette ritornare in assetto di emergenza,atterrando nel territorio cinese,dove il cosmonatua,infortunato gravemente,rimase come ospite di riguardo.

La storia poi per certi versi è controversa:alcuni dicono che venne poi mandato in orbita in fretta e furia il suo backup,ovvero Gagarin,altri dicono che Ilyushin ne uscì sfigurato e che non potesse essere presentato alla stampa,per cui si inscenò un atterraggio con un astronauta sano,altri dicono che si ruppe molte vertebre perchè,essendo svenuto,nn potè eiettarsi…
Insomma di leggende ce ne sono tante.

Penso sia abbastanza improbabile una storia del genere per diversi motivi:
Vladimir,un vero e proprio eroe vivente,ha sempre negato ogni accredito e,si,rimase per diversi mesi in un ospedale militare,ma in seguito ad un grave incidente automobilistico(avvenuto per altro dopo il 61)
Sicuramente gli Usa monitoravano i lanci sovietici e l’avrebbero saputo.
Perchè poi i sovietici,pur avendo mandato con successo un uomo nello spazio,anche se tornato infortunato,avrebbero dovuto nasconderlo?Con la Tereskhova si seppe più tardi,che ci furono tantissimi problemi(che portarono alla chiusura del progetto Vostok)e che rischiò seri danni,eppure il suo volo venne presentato come un successo(vedi anche Voskohd 2);perchè non rendere pubblico il successo come fecero per altri eventi?

La realtà è che con un’approssimazione del 99% la storia è falsa;tuttavia l’idea di un Cosmonauta eroe che,pur essendo il primo uomo nello spazio,rimane nell’ombra per dar spazio al successo del suo secondo,è di per se molto suggestiva(infatti mi piacerebbe scrivere una specie di romanzo sugli anni d’oro dell’astronautica,in modo romanzato e iniziando con una leggenda sicuramente affascinante,ma improbabile).

Insomma:un vero e proprio falso,però non lo trovate abbastanza affascinante?

Ero veramente all’oscuro di questo fatto, d’altronde ne aleggiano talmente tante sul programma spaziale sovietico… :roll_eyes:
Eccone qui un elenco completo, tra cui ovviaemente viene nominato anche il nostro Ilyushin:

Nella rete,cercando il suo nome,troverai diverse versioni della “storia”,tuttavia il finale è sempre lo stesso:il vecchio pilota che nega ogni addebito(e la conseguente insinuazione di assoluta fedeltà all’ex URSS).

Ad oggi però gli unici Lost Cosmonaut sono 3:

Grigori Nelyubov(Cacciato dal corpo astronauti dopo una serata alcolica e una rissa)
Valentin Bondarenko(morto tragicamente in un esperimento in una camera al 100% ossigeno)
Piotr Dolgov(morto in un lancio col paracadute)

Di questo “caso”, come su altri fatti veri o presunti dedicati al tema dei “Lost cosmonauts”, se ne è parlato diffusamente (e purtroppo anche molto animosamente", nei post dedicati a questa leggenda, ad esempio

Se andate a consultare il thread, torverete un sacco di materiale sulla vexata questio.

Eh già…
Un annetto fa fu uno dei “punti caldi” del forum.

Sopratutto legato alla pubblicazione di “Dossier Sputnik” dei fratelli Judica Cordiglia, che sono ampiamente “responsabili” del perdurare ancora di tali dicerie e leggende, tutt’ora a conti fatti prive di una qualsiasi riscontro storico e logico, tanto che dalle discussioni e dalle indagini non uscì mai nulla di concreto aldilà di sterili affermazioni e ipotesi che potesse minimamente avallare queste teorie a mio avviso tuttora definibili a pieno titolo come “cospirative”.

Bufala, bufala.

Ilyushin non volò mai nello Spazio, ne prima ne dopo Gagarin.
Semplicemente non faceva parte del programma Vostok (in tal senso basta leggere i diari personali di Kamanin - capo dei cosmonauti - e di Mishin - braccio destro di Korolev).

Come scritto già da Giulio e Iceman si è lungamente, ed anche aspramente, dibattuto sulla questione nel Forum sviscerarando a fondo l’argomento, sotto tutti gli aspetti, con il solo risultato di aver smontato definitivamente qualsiasi leggenda metropolitana riguardante presunti, ed inesistenti, “Lost Cosmonauts” (e badate sarebbero tali solo quelli morti nello Spazio, quelli perduti in addestramento e fatti “sparire” dai documenti ufficiali russi non contano).

Sopratutto le ignobili storie fatte girare, ad arte, negli anni '60 dai fratelli Judica-Cordiglia.

Non so se è già stato postato, se non lo conoscete guardatevi questo link:
http://www.astronautix.com/astrogrp/phaonaut.htm

C’è la lista completa di tutti i cosmonauti (e astronauti) fantasma. Il mio preferito è il nano del KGB :stuck_out_tongue_winking_eye:

In che senso Nelyubov è un “lost cosmonaut”?
Egli è morto dopo essere stato “cacciato” dal corpo.
Sorry, Dolgov non ha mai fatto parte del corpo dei cosmonauti URSS.

Grigori Nelyubov non morì in addestramento,ne morì in una missione,ma morì nel 1966,investito da un treno in una località sperduta della sibera…
Tuttavia è uno dei pochi che può essere davvero considerato un "cosmonauta fantasma"perchè subito dopo i fatti che lo portarono all’esclusione dal programma spaziale,egli(nel vero stile comunista)venne esiliato in una base aerea in siberia e cancellato di netto dalle fotografe dell’epoca(famosa quella coi Sochi Six,modificata ad arte,ma di cui si conserva l’origilane in cui appare Grigori).
La storia racconta che una sera assieme ad altri suoi colleghi che avevano appena iniziato l’addestramento,si ubriacò e attaccò rissa in un bar. Fatto di per se abbastanza banale,ma che in ogni caso poteva minare la credibilità del corpo astronauti;i suoi 2 compagni di sventura si scusarono,ma vennero ugualmente esclusi,mentre Nelyubov,che già fu il backup di una missione Vostok(penso di Titov,ma potrei sbagliarmi)e che era cmq fra i migliori,si rifiutò sempre di scusarsi credendo invece di essere “intoccabile”.
Il suo comportamento arrogante venne premiato con una bella defenestrazione!
Pare che da li in poi si diede all’alcolismo,vedendo i suoi colleghi compiere imprese nello spazio,mentre lui era esiliato;fatti che,pare,l’abbiano portato al suicidio

Su Dolgov probabilmente mi sto sbagliando,ma sapevo di un altro cosmonauta che morì in un incidente simile e che,similmente a Nelyubov e a Bondarenko,venne eliminato dai documenti e dalle foto,probabilmente ho confuso il nome,ma è sicuramente esistito perchè avevo visto una foto in cui lui si allenava probabilmente in compagnia di Leonov,con tanto di tuta indosso e la sua foto “gemella” in cui era stato cancellato.

Tuttavia non sto affermando la veridicità del volo di Ilyushin,ma solamente dicendo che è una leggenda di per se abbastanza bella e affascinante,degna di una trama da film.
Anche perchè,prima di tanti discorsi,se mai avesse fatto parte del programma spaziale,dato il nome,il prestigio e il peso del suo cognome,sicuramente non sarebbe stato addestrato in tutta segretezza,ma sarebbe stato usato come esempio di eccellenza e del grande livello del corpo cosmonauti

Ed è questo particolare aspetto a rendere la assolutamente poco convincente la storia di Ilyushin.
I russi, contrariamente agli americani (pensate che John Glenn era già “un nome” prima ancora di diventare astronauta), non presero esperti ed affermati piloti collaudatori in qualità di cosmonauti, quanto giovani piloti con una media esperienza (gli americani avevano in media 40 anni, i russi in media 28).
Bravi ma non eccellenti, sacrificabili insomma.

Ilyushin, per tanti motivi era un nome noto all’Occidente, mentre tutti (e dico tutti) i cosmonauti russi del primo gruppo erano dei perfetti sconosciuti, almeno fino al momento del volo.

La storia è tanto più un falso quanto l’involontario protagosita, ossia Ilyushin, ancora vivente ha sempre smentito le voci che lo volevano in volo prima di Gagarin.

Dulcis in fundo, come già riportato nell’apposito thread dedicato all’argomento “Lost Cosmonauts”, oggi conosciamo i serial number (s/n) di tutti i razzi R-7 Semyorka e le capsula 3KA (ossia le Vostok) costruite in quel periodo, inutile dire che non c’è nessun numero “fantasma”.
Pertanto per i russi sarebbe stato materialmente impossibile lanciare Ilyushin poco prima di Gagarin nello Spazio, non ci sarebbero stati abbastanza vettori e capsule per farlo.

Infatti concettualmente il cosmonauta della Vostok era un mero ospite e,in linea di principio,anche se fosse un totale inesperto,anche se i sistemi automatici avessero fallito,sarebbe tornato “sano e salvo” dopo 10 giorni,con il decadimento dell’orbita(in linea di principio però…),non a caso bastavano delle nozioni di paracadutismo,utili in fase di rientro.
Esemplare il caso della Tereskhova.

Per gli USA,anche se inizialmente la Mercury era intesa come completamente automatizzata,tutti i vari sistemi erano molto complessi e richiedevano molta perizia,non ultimo una ottima conoscenza ingegneristica in caso di avaria,che li potesse mettere nelle migliori condizioni possibili.
Non so se lo stesso avvenne anche per i Russi.

Penso che inoltre,nel giro,Ilyushin vantasse una popolarità paragonabile a un Crosfield o ad un Walker,il suo ingresso fra i cosmonauti sarebbe stato in pompa magna.

Gordo Cooper docet … per esempio.

Per Gagarin sicuramente no … ufficialmente…

Per altro,per quanto l’idea che la Vostok potesse senza controllo esterno rientrare “naturalmente” sulla terra per il decadimento dell’orbita fosse assolutamente ottima e,in linea teorica,estremamente sicura,nei fatti già dal primo volo Manned dimostrò che bastava un’errata accensione per immettere la capsula in un orbita più altra,rendendo i calcoli sbagliati e rischiando di lasciare il passeggero senza abbastanza risorse

Quindi si dimostrò come fosse giusta l’idea di porre in orbita un Astronauta-Pilota preparato e con adeguati sistemi di controllo manuale,che permettessero il rientro controllato

Conoscevo anch’io il nome di Dolgov, in quanto L’Enciclopedia Astronautica dice che è l’unico nome tra i cosmonauti fantasma a cui corrisponda una persona realmente esistita; quest’uomo è morto lanciandosi con un paracadute. Su una discussione del Forum Astronautico a cui ho partecipato mi hanno chiarito che in realtà Dolgov non era un vero cosmonauta, ma piuttosto un pilota collaudatore o qualcosa del genere.

Di Ilyushin i fratelli Judica Cordiglia non hanno mai parlato, perchè non ricevettero segnali durante il suo presunto volo. La storia di Ilyushin si basa sulle dichiarazioni del giornalista britannico Dennis Ogden, che era corrispondente a mosca del quotidiano comunista inglese “Daily Worker” e sulle affermazioni di alcuni espatriati rissi che lavoravano ai programmi spaziali. Non è detto che Ilyushin facesse parte del gruppo legato a Korolev. Vi sono altre possibilità.
Una stazione di ascolto dell’US Navy ricevette i segnali dalla capsula Rossyia su cui volò Ilyushin.
La storia meriterebbe molto spazio, poichè vi sono dei particolari molto interessanti; ma forse non su questo forum.

Infatti, su altri forum, te ne suggerisco uno subito “Luogocomune”.
La cosa è stata abbondantemente sviscerata e “sbufalata” a suo tempo in questo Forum.
Per quanti non sono addentro alla questione vorrei brevemente ricordare che:

  1. Ilyushin non ha mai volato nello Spazio
  2. Non è esistito nessun veicolo spaziale abitato russo, capsula o spazioplano che sia, denominato “Rossyia”
  3. Non è esistito alcun progetto spaziale russo con astronauti a bordo “parallelo” al programma Vostok di Korolev
  4. Gli americani hanno da sempre intercettato i segnali radio dei veicoli spaziali, abitati o meno, russi. Anzi avevano tutta una serie di “stazioni d’ascolto” disseminate per il globo. Nessun ente americano, civile o militare, ha mai prodotto prove circa i cosidetti “lost cosmonauts” anche quando avevano tutto l’interesse politico e sociale per farlo.

Sulle capsule Rossyia ho trovato su un sito internet una cosa incredibile: che questo programma segreto aveva come scopo quello di incontrare nientemeno che gli extraterrestri. Tesi senz’altro affascinante, ma buona per un romanzo di fantascienza.

Appunto.

Nel novero della fantascienza si può sostenere tutto, o il contrario di tutto, basta solo essere onesti e dire che si tratta di un’opera di fantasia piuttosto che spacciarla mendacemente per la realtà…

Quanto riporti illustra molto chiaramente il perché il Lost Cosmonauts appartengono al campo della fantasia ma non quella della realtà.

come fantascienza preferivo la storia di prima :slight_smile:

Sulle capsule Rossyia ho trovato su un sito internet una cosa incredibile: che questo programma segreto aveva come scopo quello di incontrare nientemeno che gli extraterrestri. Tesi senz'altro affascinante, ma buona per un romanzo di fantascienza.

Queste baggianate non meritano neppure un commento. Ma non si deve fare (spesso in modo strumentale) un parallelo tra questi aspetti e la parte “seria” (sì, esiste, c’e`chi questi argomenti li studia in modo serio, nonostante la tendenza di molti che buttano sul ridicolo tutto) dei lost cosmonauts. Invece di cercare collegamenti con ET, fatevi una seria ricerca su Dennis Ogden e arricchite il vostro dossier.