Voli sovietici verso Marte

Nel 1967, i sovietici [glow=red,2,300]programmarono[/glow] un volo umano verso Marte ??

E con quali mezzi ??

Forse Zond ??

Credo che all’epoca tutti pensassero che l’umanità sarebbe arrivata su Marte in pochi anni, e quindi non trovo strano che i Sovietici avessero iniziato dei test di isolamento simili a Mars500. Anche in USA fecero test simili negli anni 60-70.

Il gruppo di Korolev cominciò a pensare a Marte fin dal 1960, ovviamente non con una Zond.
L’OKB-1 elaborò uno scenario articolato basato su di una vera e propria astronave interplanetaria denominata TMK.

http://www.astronautix.com/craft/tmke.htm

Così come per i progetti lunari, gli scenari di missione marziana si sono evoluti passando dall’uno all’altro fino agli ultimi (in tutti i sensi) sviluppi degli anni '80, naturalmente il tutto è finito con il crollo dell’URSS anche se ancora oggi il gruppo RSC Energia continua ad elaborare piani per eventuali (e futuribili) missioni marziane.

http://www.energia.ru/english/energia/mars/condition.html

Di buono il piano russo, nella sua ultima versione, ha che è molto ma molto più concreto di qualsiasi cosa sia stata ipotizzata in ambito Constellation.

Ciao Archi,pensi che la TMK-E era effettivamente realizzabile all’epoca? O era solo un volo pindarico e nulla più?

…io non vedo altro che quattro disegni, percarità ben fatti, ma solo quattro disegni e due numeri accanto… se questo è sinonimo di concretezza… non sto dicendo che il progetto marziano “made in USA” sia molto più avanti… ma non esageriamo ad esaltare due disegni in croce e tanti buoni propositi senza la minima possibilità di realizzazione… è un miraggio anche la “prima lamiera”, non parlo del suolo marziano…

Difficile dare una risposta univoca.
In generale ritengo che il piano non fosse realizzabile all’epoca per un problema di maturità tecnologica, sopratutto considerando le scarse risorse economiche impiegate.

Se i russi avessero davvero voluto, forse, nell’arco di una decina di anni di continuo sviluppo (e con un’adeguata copertura economica) avrebbero anche potuto realizzare un “Mars Flyby”.

Ma avevano già allo studio una soluzione per proteggere gli astronauti in caso di brillamento solare?Se si quale?Grazie Archi per la disponibilità e l’infinita pazienza

No problem Fabio, per quanto riguarda la protezione non ne ho idea.
Se hanno studiato qualcosa in merito, e non ho motivo di pensare il contrario, non l’hanno reso di pubblico dominio…

fa dispiacere che un fantastico vettore qual è l’energhia, sia stato cancellato dopo aver dimostrato la sua versatilità (seppur con solo due lanci).

credo siceramente dche tutti noi abbiamo perso molto con la perità di energhia… pensate solo a cosa avremmo potuto ambire per la iss con un vettore simile!
prestazioni di carico tali da far impallidire il sistema sts, rendenolo meno necessario e quindi meno esposto a rischi.

e allo stesso modo ogni tipo di esplorazione lunare…

i russi con energhia avevno in mano un poker d’assi.

chissà se mai potrà esser rimessa in moto la catena di montaggio, se cosi fosse potremmo contare sul vettore che ci srve in breve tempo!

energhia è “l’errore” per eccellenza dello programma spaziale russo.
avrebbero dovuto sospendere il programma e riprenderlo non appena ripresi dala crisi…

bha! non posso far altro che sperare…

Ciao,
mi permetto di partecipare anche io. Concordo pienamente con il parere di “Unknow”, anche per me è stata una grande perdita.
Purtroppo, le difficoltà soprattutto economiche spesso portano alla miopia totale. Ed anche le scelte sono dovute quasi sempre solo a questioni economiche o di ritorno economico.

Il fatto è questo: apollo funzionava, stava per essere evoluto ma l’hanno pensionato senza troppi patemi per far nascere il grande compromesso Shutttle, il veicolo “riutilizzabile”. Sembra quasi che desse fastidio, non so obiettivamente che possibilità avrebbe avuto nelle sue evoluzioni in ambito bassa orbita o alta orbita, ma sono sicuro che con il suo aiuto l’ISS sarebbe stata costruita in molto meno tempo (e meno lanci).

Un piccolo ripensamento c’è stato cercando di riutilizzare (se non erro) i suoi motori rivisti in ares V… troppo poco per un sistema che aveva altre ottime possiblità.

Lato energhia lo stesso: fatto il buran per dimostrare agli americani che erano capaci anche loro, e di farlo anche meglio (l’unico lanciato è rientrato in autonomia), messo anche quello in soffitta.
Non so cosa ci vorrebbe, quanto ci vorrebbe e se fosse ancora valido il lanciatore pesante, ma se fosse facilmente attivabile sarebbe un lanciatore formidabile.

A questo punto, mi sorge la domanda: ma effettivamente gli americani hanno bisogno ancora del saturno? ed i russi dell’energhia? O ce la fanno a fare più o meno tutto con i loro lanciatori?

Ok, sono un novello pivellino, uccidetemi e picchiatemi pure! :facepunch:

Purtroppo con i lanciatori attuali non si va da nessuna parte oltre la LEO, a meno di non complicare enormemente la missione con un assemblaggio in orbita (non dimentichiamo che per assemblare la ISS ci abbiamo messo 12 anni, e ancora non è fiinita…)

Non ti preoccupare, qui non si picchia nessuno, non è un forum di bulli o fucilatori! :smile: :smile:

Per quanto riguarda il Buran, credo che il programma russo si sia salvato durante i tempi duri seguiti alla caduta dell’URSS proprio perchè disponevano di una capsula semplice, addidabile e relativamente economica. Se avessero mantenuto il Buran le spese folli legate a quel programma avrebbero causato la fine di qualsiasi attività umana nello spazio (anche se, detto tra noi, avrebbero potuto curare di più la manutenzione dell’Hangar dove era custodito :cry:).
L’Energhia è un altro paio di maniche: avrebbe potuto costituire un ottimo vettore per mettere in orbita qualcosa di grosso, il problema è che all’epoca ai Russi bastava il Proton per mettere in orbita i vari pezzi di Mir e ISS, e non c’erano piani a breve scadenza che giustificassero l’uso di un vettore pesante.
E’ andata così, adesso guardiamo verso l’Angara, nella speranza che il suo sviluppo possa arrivare fino al suo completamento.

in realtà l’iss ha ucciso energhia…

infatti il core di mir 2 doveva esser lanciato con energhia, ma l’impegno in iss ha di fatto annullato anche questa necessità…

i problemi di costi del sistema erano perlopiù legati alla grande varientà di impieghi per il quale era stato pensato e alle moltplici versioni che si stavano qviluppando.

tutta quell’attività di sviluppo era decisamente costosa.

purtroppo in quel momento non ci si poteva permette neanche di proseguire su di un unica direzione ( quella già collaudata col polyus ), e l’assenz di carichi pesanti a giustificarne il perchè, la scelta di abbandonare tutto era più che comprensibile.

non comprensibile è la scenta di non riavviarne la produzione ora che i tempi sono migliori, preferendo lo sviluppo di un nuovo veicolo che non ha le stesse prestazioni… un vero spreco.

oggi con un energhia, si potrebbe:

assemblare velocemente stazioni orbitali
compiere missioni lunari
assemblare e compiere missioni BEO
Assemblare in orbite langradiane stazioni fotovoltaiche
trasportare in GTO carichi più che doppi rispetto ad ogni altro lanciatore
lanciare con un colpo solo quello che richiederebbe 4 ariane V
Spaccare i costi per kilo in orbita (economia i scala)

per non parlare della navetta buran e di tutte le altre configurazioni come la Vukan capace di 180 tonnellate di carico ( ma questa configurazione era ancora solo sulla carta ).

energhia è il vettore che oggi serve all’america!

spero che il sostituto di sts e ares V erediti queste caratteristiche, perchè se cosi fosse, finalmente l’america avrebbe il vettore si cui ha sempre avuto bisogno per esaudire i suoi bisogni scientifici

Ricordo l’ottimo articolo [glow=red,2,300]Rustica Mir[/glow], di Franco Goy, pubblicato sulle pagine di Volare a metà dei fantastici anni '80.
C’era una foto (inedita) illustrante Energhia in un paesaggio desolante, quale, appunto, la steppa.
Fu una vera e propria folgorazione, rimasi sbalordito nell’osservare la sua maestosità.

Ma non dimentichiamocelo, Energhia non era stato progettato per portare in piggyback soltanto Buran… ti adoro, [glow=red,2,300]Polyus[/glow] !!!

http://www.buran.ru/htm/cargo.htm

[move]Link in cirillico, è di rigore !!![/move]

Bisogna dire che rispetto agli Americani,i Sovietici un grosso vantaggio lo avevano.
Se il Premier o il Comitato Centrale avessero deciso di andare su Marte,non c’era Congresso o opinione pubblica che poteva tagliare o mettere bocca.

All’IAC del 2006 a Valencia posi la stessa domanda a un qualche pezzo grosso di Energia (che si portava appresso l’interprete).
La risposta fu che re-ingegnerizzare un lanciatore che non è stato prodotto per 30 anni (e che è stato progettato ben prima), ammesso che se ne abbiano le capacità, verrebbe a costare di più di svilupparne uno da zero…
Non dimentichiamo che chi ha progettato, prodotto, integrato, operato quel lanciatore è in pensione. Se ancora c’è qualcuno in attività è qualcuno che all’epoca aveva meno di 30 anni, e quindi non aveva granchè di responsabilità per avere una visione di sistema. E lo stesso vale per gli USA.

In aggiunta a questo bisogna considerare i costi. All’epoca si progettavano missioni spaziali in cui il manager aveva capacità e fondi illimitati. Ora non è più così. Pensi davvero che la Russia possa al giorno d’oggi investire quanto investiva l’URSS negli anni 70? Pensi che gli USA possano investire quanto investivano per le missioni Apollo?

Si, pienamente ragione. Alla fine non ci sono i soldi per questi “revival”. E’ un peccato, perchè erano dei bei mezzi, ma non c’è nulla da fare, e resteranno lì, ad imperitura memoria della loro potenza e del “potevano fare… ma non hanno fatto”.

Speriamo ora nel futuro, magari prima o poi qualcosa verrà fuori. :angel:

sta cosa che ricostruire una cosa gia fatta costi più di inventarne una nuova non la capirò mai…

com’è possibile che affrontare sviluppo approviggionamento nuovi materiali, allestimento centri ricerca, nuove rampe da progettare, realizzare e collaudare, costi meno che ricostruire una catena di assemblaggio di cui si anno già i progetti belli e pronti?

a me mi sa tanto di ITALIANATA, per mangiarci su denari a iosa… rifacendo da capo ( e male in certi casi ) cose che già si anno ma si gettano via perchè “non più di moda”.

cioè, oggi i paesi sottosviluppati possiedono le tenologie che avevamo noi 20-30 anni fa e fanno quello che facevamo noi 20-30 ann fa…

e noi non possiamo rifarlo?

è ovvio che ci sarebbero degli aggiornamenti da rifare ( tipo di informatica, che è palesemente evoluta ), ma da qui a dire che 'è bisogno di reingegnerizzare tutto… bha!

mi sa tanto che L’italia docet ha contaggiato il mondo :frowning:

Non so perchè ma sento di essere d’accordo…

Al di là delle battute simil-qualunquiste che si possono sprecare in questo tipo di discorsi una serie di fatti resta incontrovertibile.
La Russia post-comunista non aveva minimamente i fondi e la necessità di un mezzo così grosso.
Gli americani, se proprio avessero voluto qualcosa del genere, avrebbero potuto portare a termine lo sviluppo dello Shuttle Cargo.
Se questo non è stato fatto, vuol dire che non si sono mai verificati i presupposti tecnici, operativi o storici per uno sviluppo del genere.
Riguardo ai paesi “sottosviluppati”, sapresti indicarmene uno che abbia un programma spaziale degno di questo nome al momento? (tralasciando ovviamente Cina ed India, che nel giro di qualche lustro avranno la forza economica per mangiarci in un boccone).
Mi rendo conto che fantasticare con i “what if” non costa nulla, e che è molto “cool” pensare ad un Energhia con l’impossibile attaccato sul groppone pronto a decollare.
Ma così non è stato, perchè come abbiamo detto in altri post il clima da space race è finito quarant’anni fa, e nessun governo è pronto a spendere quell’ordine di cifre per un programma spaziale, punto.
Sarebbe bello poi evitare di far prendere alla discussione toni da bar dello sport, tipo “italianate” (scritto in maiuscolo) o altre amenità del genere, non credo che giovi a nessuno…