No, non mi convince troppo. Le radio sono su un bus separato, alimentato a batteria. Poteva comunque lanciare un mayday. E il transponder era stato spento prima, prima ancora dell’ultima comunicazione radio, del tutto tranquilla. Poi non spiega gli zig-zag e i cambi di quota. In diversi casi precedenti ci sono stati incendi a bordo con conseguenze pesanti, ma i piloti hanno sempre avuto modo di lanciare un mayday. Puoi anche avere la cabina piena di fumo, ma le maschere dell’ossigeno dei piloti sono chiuse ed hanno il laringofono. Poi, per carità, tutto può essere, fino a prova contraria - come scrivevo nel caso dell’AF447, gli incidenti di solito accadono per una seria lunga di concause.
Uhmm… non ho capito come possa il fumo di un copertone che brucia (per più di un’ora?!) raggiungere la cabina pressurizzata… in secondo luogo, non è assolutamente vero che in caso di incendio le maschere dell’equipaggio siano “no go” (o almeno è quello che penso voglia dire) perché la cosa vale, in certi casi, per quelle in cabina pax (che sono completamente diverse, sia per generazione che per tipologia), ma piuttosto che morire soffocati in pochi secondi è mandatorio indossarle in cockpit… anche se c’è fuoco, proprio perché quelle dell’equipaggio sono ermetiche, perché offrono protezione anche agli occhi e perché non mixano aria della cabina con ossigeno come quelle pax…
Onestamente mi sembra un’ipotesi, quella dell’incendio “generico”, (quella del copertone non sta in piedi) basata su nulla… se vogliamo ci sono migliaia di scenari che possiamo immaginare che possano aver portato alla tragedia, e perché questa dovrebbe essere più probabile delle altre se non c’è nessun dato a supporto? che senso ha costruire un tale castello di carte?
No, questo genere di ricostruzioni basate sull’immaginazione non mi piacciono…
Oggi La Stampa parla di un intervento deliberato sul flight management system per inserire il cambio di rotta, prima o subito dopo al decollo. La notizia verrebbe da fonti USA. Inoltre, come si dice piu’ su, il transponder spento prima della ultima comunicazione ("va tutto bene - buonanotte) è assolutamente inconciliabile con l’ipotesi di una emergenza nel cockpit.
Direi che il nostro amico pilota si e’ trovato i suoi 15 minuti “alla Warhol” con la sua ipotesi del copertone. (infatti il suo post si chiude con un accorato appello a far circolare la sua tesi il piu’ possibile in modo che le autorità “finalmente” si decidano a fare le ricerche nel posto giusto )
Oggi ho letto la notizia che è stato avvistato un areo con livrea simile alle Maldive volare a bassa quota.
Direi che tra poco avremo avvistamenti ovunque
Il mio contributo alla discussione:
L’incendio al copertone del carrello mi pare strano, ma ipotizziamo possa essere la causa dell’emergenza… l’incendio potrebbe aver reciso i contatti del trasponder prima di quelli della radio, da qui la mancata ricezione del segnale di identificazione prima dell’ultima comunicazione. L’inserimento della rotta alternativa, come detto nell’articolo, potrebbe indicare la scelta di una rotta per l’aeroporto più vicino dove atterrare, una volta emersa la presenza di un incendio a bordo che di li a poco avrebbe causato una master failure sull’intero impianto elettrico (da qui volo alla cieca senza strumentazione elettronica?). Il repentino cambio di quota potrebbe essere giustificato dal tentativo di spegnere l’incendio dapprima con il flusso d’aria (discesa a 1.500 mt) poi tentando di soffocarlo con la scarsa presenza di ossigeno a FL più elevati del normale.
Queste sono le mie ipotesi per giustificare la ricostruzione del pilota, anche se forzate.
Avevo letto che alcuni cellulari delle persone a bordo squillavano a diverse ore dalla scomparsa… ma credo sia una bufala, altrimenti basterebbe tracciare la cella che identifica il numero chiamato per restringere l’area di ricerca.
Che un incendio disabiliti parte dell’impianto elettrico, e allo stesso tempo non sia avvertito in cabina di pilotaggio, non mi pare verosimile. Nel vano carrelli ci sono multipli sensori di incendio, in quanto ci sono parti potenzialmente molto calde (i dischi dei freni), liquidi infiammabili (olio idraulico e liquido dei freni) e la gomma degli pneumatici. Comunque gli impianti elettrici sono ridondanti, i trasponders sono due, le radio VHF tre, con antenne e cablaggi posti in punti diversi.
Cellulari: per progetto, la rete GSM ha una portata massima di 35 km (20 miglia nautiche). Non è una questione di vista ottica o di potenza degli apparati, ma di temporizzazione del canale radio. Dopo i 35 km, il GSM non aggancia più la cella, anche se riceve il segnale. Diverso era per gli ETACS, ma non ci sono più. Fine delle speculazioni sui cellulari, a 5 minuti di volo dalla costa si è fuori copertura.
Se volete sapere come un incendio a bordo (vano cargo, in questo caso) provoca il crash di un aereo, cercate “747 cargo fire dubai” su avherald.com .
Oggi leggo di altre anomalie e tempistiche degli eventi differenti (rotta inserita prima dell’ultimo messaggio, così come il transponder disattivato).
Purtroppo in queste condizioni è impossibile restringere il caso tra failure e atto intenzionale. Occorre partire da (anche se pochi) dati certi ed incontrovertibili, altrimenti le ricostruzioni sono solo esercizi di fantasia.
Ma l’immagine ricorda un A380, non un 777
Molto probabilmente è un fake.
Altro interessante… studio:
http://www.gearthblog.com/blog/archives/2014/03/mapping-flight-mh370-google-earth.html
I voli che negli ultimi 50 anni mancano ancora all’appello:
http://googlemapsmania.blogspot.it/2014/03/mapping-lost-aircraft.html
La CNN cerca di fare il punto della situazione, valutando i pro e i contro di tutte le possibili ipotesi (meteorite compreso…) e ironizza sulle (immancabili) teorie aliene …
http://edition.cnn.com/2014/03/19/us/malaysia-airlines-plane-theories/index.html?hpt=hp_c2
Il primo ministro australiano ha annunciato che sono stati identificati da satellite due oggetti nell’oceano indiano che potrebbero essere correlati con l’aereo scomparso. Si attende ora il sorvolo della zona per avere immagini più ravvicinate.
Da AVH: “On Mar 20th 2014 Australia’s Maritime Safety Agency announced that expert analysis of satellite images by Australian Geospatial-Intelligence Organisation showed two pieces of debris about 2500km (1350nm) southwest of Perth adjacent to the search area defined. The debris may or may not be related to MH-370. Two search planes have been dispatched to the location as well as a third plane tasked to drop buoys. A merchant ship, that has joined the search for MH-370, has been dispatched to the location, too.”
Sembra che la dimensione di almeno uno dei possibili detriti sia di 24m.
Le prime foto dei possibili frammenti dell’aereo, ma la visibilità nella zona non è buona e il meteo è sfavorevole.
http://i.imgur.com/HZRDFj4.jpg Trovato l’aereo scomparso!
Emm… A parte la trollata… Sembra che la Cina abbia inviato 7 navi nella zona del possibile avvistamento anche se rimane sempre come cercare un ago in un pagliaio.
Secondo me l’unica possibilità di avvistamento resta da aerei, che poi passerebbero l’informazione alle navi. Non so se le navi inviate nell’area abbiano elicotteri a bordo.
Di sicuro è difficilissimo, un relitto galleggiante a pelo d’acqua lo vedi solo se gli sei sopra e se la luce è favorevole.
Comunque in zona ci sono navi cinesi, USA e australiane. L’Australia ha inviato la HMAS Success, che è un piccolo rifornitore, non dotato di elicottero, pare.
La zona di ricerca è a due giorni (o più) di navigazione dalle coste australiane, ed a 4 ore di aereo, per cui i P3C Orion della RAAF hanno poca durata “on station”. Gli USA stanno mandando un P8 Poseidon, che ha più autonomia. Ma è molto peggio che trovare un ago nel pagliaio.
E’ la zona perfetta per rendere difficilissimo il ritrovamento di un aereo disperso (e quindi dei flight recorder). Questa storia è sempre più oscura.
Beh ma un conto è far sparire un aereo con lo scopo di usarlo.
A che scopo distruggerlo senza lasciare tracce?