Voto Laurea Importante?

Salve a tutti. Credo che tra poco questa categoria sarà interamente dedicata a me :flushed:

Mi chiedevo, visto che domani avrò il primo esame di Analisi 1, quanto conta il voto della laurea nel mondo del lavoro? Lo chiedo a voi che avete già avuto a che fare con il “mercato del lavoro”, giusto per regolarmi e capire se è meglio accettare anche un voto basso pur di non avere ritardi oppure bisogna concentrarsi principalmente sul voto della laurea.

Poi ci sarebbe, visto il nuovo ordinamento, da valutare se non sia meglio provare a laurearsi, anche non con 110, nei tempi previsti dal corso (3 anni per la triennale) pur di accedere prima possibile alla “magistrale” (visto che i voti sono separati e certamente conta di più la “Magistrale”)

Ringrazio chiunque mi risponderà :wink:

Se hai intenzione di fare la magistrale il voto conta poco, l’importante è darsi una solida preparazione di base.
Poi dipende da che corso di laurea stai seguendo per capire il mondo del lavoro, ma in generale laurearsi presto da la possibilità di acquisire esperienza lavorativa, che ultimamente sembra l’unico requisito richiesto.

Beh se prendi 18 di analisi forse e meglio che la rivedi bene…
Come e giustamente stato detto prima sono fondamentali li basi! Sopratutto di analisi, fisica ed anche chimica! Con le basi solide arrivi dove vuoi, anche sul lavoro! Non puntare mai al 18 punta in alto! Poi se hai studiato, hai capito, ma per sfiga l esame va con 18 prendilo, l importante e che tu abbia capito gli argomenti base!

Quando leggo CV di candidati (ingegneri) guardo prima i tempi e la regolarità che il voto finale. A mio avviso i 110 e lode con tre dottorati di ricerca intimoriscono il datore di lavoro (cosa faccio fare a questo qui?), un buon 102 o 104 con un corso chiuso nei tempi è preferibile. Ma io non sono il CERN o l’ESA :wink:

Marco

Teoricamente all’inizio mi ero imposto di non accettare voti sotto 24 :smile:

Il problema è che se non lo accetto… e se le cose si complicassero… mi potrei ritrovare con un corso supplementare di Analisi 1 per altri 4 mesi e poi con 5 esami a luglio :cry: . (in teoria considerando poi le ore e il corso in più… posso prendermi la tenda e vivere nel poli)

Allo stesso tempo non mi va di accettare un 18 che mi rovina poi tutta la carriera :disappointed: . Ma prima di tutto vediamo come mi andrà domani :fearful:

Un doveroso in bocca al lupo!

Faccio un po’ di fatica a seguire questo passaggio :S

… vieni che ti spiego … :slight_smile:

Scherzi a parte, mi sono capitati dei curricula impressionanti, di ragazzi ormai ben oltre ai 30, al primo impiego assoluto. Ho una piccolissima azienda, ma anche se l’avessi avuta un pò più grande avrei faticato a immaginare una posizione nel mio ambito. Sono poi finiti praticamente tutti a lavorare per grandi aziende multinazionali, magari facendo la spola fra Italia ed estero, dopo aver vagato un pò, e faticando a imparare com’è fatto il mondo (del lavoro) al di fuori dell’Università. Insomma, non è detto che un curriculum impressionante garantisca un futuro meno complicato. Just my 2 (euro)cents, of course, non si può generalizzare troppo, ognuno ha le sue storie. E tantomeno voglio demotivare persone che hanno la capacità e la costanza di arrivare a tali traguardi.

Marco

Non puoi cominciare a pensare al voto finale ancora prima di fare analisi 1! :stuck_out_tongue_winking_eye:
Per mia esperienza, trovo molti ottimi ingegneri che si sono laureati con voto tra il 90 e il 100, e trovo molti 110 che non valgono così tanto… e parlo contro me stesso, visto che sono uscito con un voto piuttosto alto.
Secondo me il tuo obiettivo deve essere di prendere sopra al 100. Tra il 100 e il 110, la differenza per il datore di lavoro è davvero poca (gli unici che assumono solo dal 105 sono quelli di Accenture…).

Per il resto, come diceva Marco, è molto molto molto molto più importante laurearsi in tempo. Se ti laurei a 25 anni con 95 e inizi subito a lavorare, quando hai 30 anni vali molto di più di un 30enne neolaureato con 110 e lode :wink:

Vedo che Buzz mi ha capito. E per afovidius, in culo alla balena!

Be’ quindi un 103 al poli di Torino in 30 mesi preso a 38 anni con 14 anni di esperienza lavorativa in multinazionale quanto vale? :slight_smile:

Quello che fai tu è fuori scala secondo me. Riuscire ancora a studiare quando torni a casa dal lavoro è una cosa fuori dal comune, e ti stimo davvero per quello che stai facendo.

Concordo. Ho un dipendente che si è laureato lavorando da me, mentre era già sposato con due figli, ed ho un amico che lo sta facendo ora, impiegato nell’indotto auto. Io non ci sarei mai riuscito… persone come queste sono casi a parte, che meritano il massimo rispetto :slight_smile:

nel mio piccolo, e settore completamente diverso, il voto in laurea comunque ha una sua valenza SOLO se accompagnato dall’aver compiuto il ciclo di stidi in tempo.

Beh, ovvio che se poi uno esce con 110 e lode in 5 anni spaccati, allora è il massimo.
Però i casi come questo sono (1) gente che per 5 anni non è uscita di casa perchè doveva studiare oppure (2) dei geni.

Grazie per il “rinforzo positivo” che mi date… Quello che posso dire e che quando ti fai il mazzo e poi esci dall esame con un 30 o un 30 e lode le fatiche spariscono subito! Lasciatemi fare il paragone con lo scalare una vetta a piedi, quando sei in punta e un esperienza impagabile… Per coloro che l hanno provata, e inspiegabile a parole credo.
Ovviamente queste parole non sono solo per me ma anche per te che stai per affrontare il tuo primo esame serio!

Parole sante…

Senza contare che nella maggior parte dei casi 1==2 :smiley:

Scherzi a parte, concordo con quanto detto fino ad ora, non dare importanza al voto finale ma non accontentarti del 18.
Il concetto è semplice: non studi per avere il 110 stampato su un pezzo di carta, ma studi per te e solo per te, converrai quindi se ti dico che è nel tuo interesse studiare dando il meglio che puoi perchè chi ne guadagna sei solo tu.

Per il mondo del lavoro infine posso confermarti che conta molto di più l’esperienza che il voto, e ti dirò che non sono nemmeno in disaccordo con questa scelta, tranne i casi dove non si riesce a capire che ad un giovane 25 enne alla ricerca del primo impiego se non si inizia ad assumerlo, il requisito dell’esperienza non lo avrà mai.

In conclusione, studia con lo scopo di capire quello che stai facendo non con lo scopo di avere il 110 e lode.

presente!

…in tutto questo non vorrei che ci siamo persi per strada il nostro afovidius, speriamo non si sia confuso le idee… :flushed:

Ama quello che fai.

Se la tua ambizione non è essere accettato in ambiti che SAI PER CERTO necessitino di voti di laurea (dottorati in università prestigiose…poi? che altro?)…e in quel caso sapresti già la risposta… lascia stare i voti.

Cerca di capire cosa stai facendo e di interessarti al tuo lavoro. Il resto vien da sé.

Te lo dice un laureato con 94 a ing. informatica, quasi laureato specialistico in ing gestionale (sinceramente NON so che voto aspettarmi, dovrei partire da 91 ma non controllo da mesi, da quando ho dato l’ultimo esame e l’ho dimenticato). Ho un lavoro che mi piace, e per farlo ne ho lasciato un’altro diverso e altrettanto bello. E non rimpiango di aver accettato nessun 18, 19 o 21…