Voyager

…in effetti…
La domanda è: quanto dovremo aspettare prima che ‘Voyager’ ci proponga un servizio sul ‘Moon Hoax’ ?
Si accettano scommesse.
Visto il tenore, sono curioso di vedere cosa ci propineranno.

Salute e Latinum per tutti !

il punto è solo che coi cerchi nel grano c’entrerebbe poco…

Però visto il livello e la “politica” della trasmissione sarebbro capaci di fare una puntata sul moon hoax per poi dedicare una parte all’UFO visto dagli astronauti dell apollo 11(nella missione che non hanno fatto naturalmente!).

D’altra parte un UFO ce lo devono pur mettere…

E per quale motivo ??
D’altronde ogni individuo possiede la propria emotività che lo caratterizza durante la visione di programmi dai contenuti “forti”.
Ho comunicato ad amici e parenti che lunedì scorso Voyager avrebbe trattato la spinosa argomentazione relativa ai cosmonauti perduti.
L’ho fatto inviando e-mail, SMS e messaggi vocali.
La maggior parte di loro mi ha risposto affermando di essere rimasti sconvolti da quelle affermazioni, alcuni di loro mi hanno risposto che già erano a conoscenza delle attività di radioascolto degli JC e nessuno di loro è rimasto indifferende di fronte a quelle voci, a quel ticchettio Morse, a quell’indimenticabile respiro forzato del 2 febbraio 1961.

Eppure qualcosa di nuovo è stato proposto, durante l’interessante puntata di Voyager dedicata alle “voci dal cosmo” di lunedì scorso.
Si tratta del comunicato emanato dal Prof.Dogliotti, relativo all’ascolto del 2 febbraio 1961:

ascoltando ripetutamente questo nastro, ho potuto nettamente udire due ritmi. L’uno ripete, sia pure nelle grandi linee fondamentali, il ritmo cardiaco con frequenza di 80-90 battute al minuto primo ed una seconda serie di suoni che ricordano un respiro forzato, affannoso, che si protrae per una decina di secondi”.

Ma gli JC non furono gli unici ad ascoltare quel respiro affannoso, dispnoico, forzato.
Ricordo che fu ascoltato anche dal mio amico Mario Del Rosario, unica conferma attualmente disponibile che rafforza l’ipotesi che qualcosa DEVE essere necessariamente accaduto in quel lontano febbraio del 1961.
Quel “qualcosa”, a mi avviso, deve essere ricercato non nella missione Sputnik 7 ma nelle missioni di fotoricognizione Zenit.
Lo so, la prima missione Zenit, per la precisione una Zenit-2 (2K), fallì l’11 dicembre del 1961 per un malfunzionamento del terzo stadio del lanciatore, un 8A92 (versione sviluppata dal noto 8K72).
Ma, a mio avviso, ci furono altre missioni Zenit (precedenti a quella del dicembre 1961) che imbarcarono cosmonauti per orientare gli obiettivi delle fotocamere quando transitavano su territori di particolare interesse geostrategico.
Ma questo è soltanto un mio personale punto di vista, s’intenda.

Scusami Kruaxi, ma riascoltando l’audio del programma, ho notato che a circa T+0.11.50, il presentatore ha detto “12 aprile 1961”.

Mi dispiace Luigi, ma quest’ipotesi (per quanto intrigante) è stata debitamente smontata in un altro Thread dedicato alla bufala dei “Lost Cosmonauts”.

Semplicemente la capsula Zenith non aveva sufficiente spazio, in termini di volume pressurizzato e di carico utile, da poter trasportare un cosmonauta insieme alla pesante ed ingombrante apparecchiatura fotografica ed i relativi apparati di registrazione cinematografica.
Questa ipotesi tecnicamente non sta in piedi nemmeno se si considerasse una missione semi-suicida con cosmonauta privo di tuta pressurizzata e sedile eiettabile (così come poi avvenuto sulle successive Voskhod 1 e 2).

Purtroppo, e lo ripeto credo per la millesima volta, non è possibile “stiracchiare” la realtà storica o tecnologica per potervi far entrare “a forza” i “Lost Cosmonauts” solo perché qualcuno, foss’anche il tuo amico Mario (di cui nessuno dubita della sua buona fede), ha registrato qualcosa che “sembra un rantolo o un respiro affannoso”, tantomeno valgono come prove storiche le tanto sbandierate (e basta!!!) registrazioni di questi due anziani signori ancora a caccia di notorietà.

Mi spiace doverlo ripetere (ma state pur tranquilli che lo farò fino alla nausea, vostra e mia) ma i “Lost Cosmonauts” sono una BUFALA (o “Leggenda metropolitana” in un termine politicamente corretto, cosa che - lo sapete - detesto) SENZA ALCUNA PROVA STORICA A SUPPORTO.

Così come ha scritto, con gli stessi caratteri cubitali, il nostro buon Admin Marco Zambianchi.
Il fatto è che ogni qualvolta questi due signori escono fuori pubblicamente, senza esibire uno straccio di prova (ma anche senza esibire una nuova registrazione, o dati tecnici relativi alla loro attività che dir si voglia) l’opinone pubblica, evidentemente poco acculturata in materia, si beve tutto come vero.
Complice un’informazione sensazionalistica e volutamente mendace.

Se vuoi puoi sentirti libero, dato che siamo in democrazia di pensiero, di ritenere veri “Lost Cosmonauts”, “Zenith abitate” ed altre amenità del genere ma, a mio avviso, così facendo esci dal sentiero dell’Astronautica (che è pur sempre una Scienza) ed entri in quello della mitologia e delle fiabe.

Davvero te la senti di credere ancora alle fiabe? :wink:

ecco qui un bel “moon hoax”, quanto fresco fresco non lo so, sul sito di Voyager:

http://www.voyager.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,121^2009,00.html

QUello che “non capisco” non è ciò, ma piuttosto come si possa indipendentemente dalla posizione che si prenda su questa vicenda, apprezzare una trasmissione condotta e “tagliata” in modo così ottuso, poco scientifico e completamente mirato ad alimentare solamente il mistero e non la verità…
La cosa mi parrebbe evidente anche se io fossi uno strenuo sostenitore dei “lost Cosmonauts”.

Premesso che i miei rapporti con la televisione sono così " buoni " che da anni non ho un televisore nella mia casa penso che l’idea di fare una trasmissione che tratta le frontiere della conoscenza è molto buona ma quelli che la conducono o che la organizzano non hanno capito o non vogliono capire che le frontiere della conoscenza sono tutti quei fenomeni o questioni su cui gli studiosi , quelli veri , non hanno ancora trovato l’accordo non misteri veri o presunti che si presentano con tecniche da spettacolo di varietà . La realtà della teoria delle superstringhe , il luogo dove è sepolto Gengis Khan , la validità dell’ipotesi Piccardi ( qualcuno ne ha sentito parlare ? ) , la questione se Majorana aveva capito come si poteva costruire la bomba atomica l’esistenza dei precursori elettromagnetici dei terremoti , queste ed altre sono questioni ai limiti della conoscenza da trattare ovviamente dando spazio a tutte le ipotesi ed anche ad un condrattitorio .
Ma forse da certa " informazione " aspettarsi certe cose è aspettarsi troppo e qui mi fermo

artemiit

Ho visto il sito in questione… incredibile cosa scrivono:

“L’uomo dunque non ha mai messo piede sulla Luna? «Esattamente. - ha dichiarato l’esoterista Claudio Naso durante una trasmissione televisiva su un’emittente privata milanese, nel 1989…”

Esoterista???
Emittente privata???

A questo punto potevano chiedere anche un parere ad Aldo Biscardi o agli ospiti di Buona Domenica !!!

Non toccatemi l’unica teoria (in verità sono cinque) che riesce a conciliare la Teoria della Relatività con la Meccanica Quantistica. :smiley:
Vabbè sono necessarie 10 dimensioni + quella temporale ma questa è un’altra storia :smiley:/

Sinceramente non vi è nulla che non sia già stato detto e ripetuto, anzi, per assurdo in passato (ricordo per esempio un vecchio documentario di Mixer di una 15na di anni in cui vecero anche vedere diverse foto e fecero ascoltare meglio le registrazioni) fecero ospitate molto più ricche.

Il pensare ad una Zenit che ospitava assieme a decine di Kg di ingombrtanti strumentazioni anche un astronauta con il compito di manovra quando le Vostok avevano delle strumentazioni ridotte all’osso(macchine fotografiche comprese) per ottimizzare il peso e gli astronauti a bordo di esse non controllavano proprio nulla, visto che era tutto comandato da terra, mi sembra veramente un ipotesi antistorica e fondamentalmente assurda.

Caro Iceman, il punto è proprio questo.

Pur di far collimare le presunte intercettazioni radio degli Judica-Cordiglia (e di qualche altro) i sostenitori della teoria dei “Lost Cosmonauts” sono costretti letteralmente ad inventare programmi fantasma dal nulla oppure a cercare appigli tecnicamente improponibili.
Questo denota da un lato una scarsa conoscenza della storia dell’Astronautica in generale, e quella russa in particolare, dall’altro anche una scarsa conoscenza tecnica dei mezzi impiegati.

Come giustamente scrivi, così come ho scritto più volte anche io, non è possibile postulare una Zenith “abitata” dato che è incompatibile con le caratteristiche tecniche (peso e volume trasportabile) ed operative (controllo quasi assoluto da terra).

Proprio quest’ultimo aspetto riveste un particolare interesse: noi (in senso di occidentali) siamo abituati all’elevato grado di autonomia di volo da parte dell’equipaggio di un veicolo spaziale (a partire dalla Mercury in poi). Questa filosofia non è stata seguita dai russi che invece prevedevano una totale dipendenza dell’equipaggio da parte del controllo a terra con poche concessioni in tema di autonomia di volo, in pratica (sopratutto per le Vostok/Voskhod) più che di equipaggio sarebbe corretto parlare di “passeggeri”.
Basti pensare che solo con la Soyuz TM i russi hanno introdotto, complice un’avionica di bordo decisamente migliorata, un certo grado di autonomia da parte dell’equipaggio.

Perdonatemi questa piccola digressione ma è importante per far capire quanto sia storicamente inconsistente l’ipotesi di una Zenith “abitata” in cui sia presente un cosmonauta in grado di manovrarla (!!) per scattare delle foto manualmente. E’ inconsistente per le ragioni viste prima ma anche perché non avrebbe rappresentato nessun “salto di qualità” rispetto ad una Vostok normale dato che già i cosmonauti che volavano con le Vostok disponevano di apparati fotografici.

Lungi da me voler censurare o limitare in alcun modo la discussione, ma ho continue e durature sensazioni di Deja Vu…

Carissimo archipeppe, a volte mi fai venire il sorriso sulle labbra ;).
Credo siamo coetanei, sulla quarantina per la precisione… qualche anno in meno o in più.
Le fiabe le abbiamo abbandonate da un bel pò, vero ??
Ma io ho il piacere di raccontarle ai miei figli ed ai miei nipoti, seppur molto interessati alle storie moderne, come quelle ideate dall’autrice Joanne Kathleen Rowling.
Ma ora desidero raccontarne un’altra di fiaba, in realtà molto poco nota…

Era una notte buia e tempestosa… del 1° novembre del 1958, quando il “Council of Chief Designers” approvò il programma di esplorazione umana del cosmo Vostok, in combinazione con il programma parallelo di “sorveglianza orbitale” Zenit.
Caratteristica comune dei due programmi fu l’impiego della medesima cosmonave opportunamente predisposta per soddisfare entrambi i ruoli di esplorazione umana e di fotoricognizione orbitale.
Questo fu disposto in un decreto emanato il 25 maggio del 1959.
Intanto, il 22 maggio 1959, fu autorizzata la produzione dei veicoli spaziali Vostok e Zenit-2.

A questo punto, la cronologia “conosciuta” relativa alle varie fasi di sviluppo e messa a punto della cosmonave Zenit, effettua un gigantesco balzo temporale di oltre due anni e mezzo, fino ad arrivare all’11 dicembre 1961, data relativa al primo volo ufficializzato della Zenit-2 (11F61) fallito prematuramente a causa di un malfunzionamento insito in un propulsore del Block-E del lanciatore 8K72K.

Come si giustificano gli oltre due anni e mezzo di profondo ed assoluto silenzio che avvolgevano le fasi di sviluppo della Zenit mentre il programma congiunto Vostok si trovava già al secondo volo umano (Vostok 2, 6 agosto 1961, G.S.Titov) ??

Missioni preparatorie e tests di volo orbitale per veicoli Vostok:

15 maggio 1960 - Sputnik 4
19 agosto 1960 - Sputnik 5 - Korabl Sputnik 2
01 dicembre 1960 - Sputnik 6 - Korabl Sputnik 3
09 marzo 1961 - Sputnik 10 - Korabl Sputnik 4
25 marzo 1961 - Sputnik 9 - Korabl Sputnik 5

Voli Vostok fino all’11 dicembre 1961, data del primo volo fallito della Zenit-2:

12 aprile 1961 - Vostok 1 - Y.A.Gagarin
06 agosto 1961 - Vostok 2 - G.S.Titov

Dove sono finite le missioni preparatorie ed i tests di volo orbitale delle Zenit ??
(Qui era d’obbligo usare i caratteri cubitali, ma le mie abitudini comportamentali ne sconsigliano l’uso).

La risposta è semplice.
Dal momento che la famiglia di veicoli spaziali abitati (3K) e quelli da ricognizione automatica (2K e 4K) in realtà discendono da un “progenitore” comune (1K) abbondantemente testato con la sequenza da te riportata.
Bisogna a questo punto ricordare che essendo pressoché uguali Vostok e Zenith, almeno dal punto di vista dell’hardware di volo, ciò in cui differivano era sostanzialmente il payload.

Payload che, nelle Zenith, era composto da un complesso sistema di acquisizione ottico accoppiato ad un altrettanto complesso apparato di registrazione cinematografica su pellicola.
In realtà programma Zenith aveva accumulato un certo ritardo rispetto alla Vostok praticamente per l’indisponibilità del payload suddetto.
I russi hanno iniziato i voli del programma non appena hanno avuto la possibilità tecnica di farlo (come per tutti gli altri programmi del resto).

Mi spiace ma lo ripeto ancora una volta non c’è nessun “cosmonauta fantasma” tantomeno alla guida di una Zenith.

A chi lo dici… :wink:

Mi sembrava che Marco avesse in qualche modo chiuso la cosa in maniera definitiva.
Ma ogniqualvolta i due Judica-Cordiglia appaiono in televisione a raccontare le favolette la discussione riprende piede.

Per carità ragazzi… è sempre un argomento interessante, sopratutto se si porta anche solo qualche dato a supporto…

Dove sono finite le missioni preparatorie ed i tests di volo orbitale delle Zenit ??

Come già spiegato da Archipeppe essendo strutturalmente la stessa capsula, che a livello di volo doveva eseguire le stesse identiche funzioni(partenza,orbitazione e rientro) i test Vostok avevano ovviamente la medesima valenza anche per il programma Zenit.
Se la capsula e il vettore erano gli stessi perchè eseguire due distinte evoluzioni di test???

Rimane comunque, anche in funzione di queste ultime tue osservazioni, il fatto scientificamente illogico di mettere un uomo in una Zenit Stipata di decine di kg nel cosmo prima di effettuare il primo vero volo orbitale con una capsula libera da strumentazioni del genere e impossibilitata ad effetture le manovre della Zenit.

Sorry carissimo, ma a T+0.54.25 (premessa, io ho registrato da T+0.00.00 anche ‘l’anteprima Voyager’, ed ho tolto tutte le pubblicità), ovvero presentando il sevizio sui JC, dopo ‘l’alluvione di Londra’ e prima dello stacco pubblicitario, il ns presentatore parla di 16 aprile 1961. E’ vero che altre volte ci ‘azzecca’, ma ciò non toglie che in questo caso sbaglia clamorosamente…
Cosa ci vogliamo scommettere ? :twisted:

Salute e Latinum per tutti !

A proposito di scarse conoscenze… lo so è stato un lavoro inutile, ma gli interessati lo apprezzeranno e per questo li ringrazio… leggete cosa sono arrivato a pensare:

18 Maggio 1961: gli JC hanno udito e registrato conversazioni in lingua russa in seguito tradotte da Rosemarie Doring, l’interprete di lingua russa che insegnava alla Berlitz School of Languages di Torino.

Uomo: “l’altezza è la prevista…”, per fare foto, presumo, “le condizioni sono le migliori…”, riferendosi, con molta probabilità, alle condimeteo relative alle aree sorvolate sgombre da ammassi nuvolosi che potevano compromettere l’esecuzione di riprese fotografiche.

Donna: “sarò capace di tenere la mano destra, lo ritengo necessario…”, escludendo che in orbita terrestre, nel 1961, potesse prendere posto una carreggiata a doppio senso di marcia, credo che la cosmonauta fosse intenta a mantenere immobile la mano destra aiutandosi con la sinistra al fine di effettuare fotografie nitide limitando ogni forma di movimento trasmesso dagli arti superiori della cosmonauta all’apparecchio fotografico.

23 Maggio 1961:

Uomo: “sono nel punto prestabilito. Ascoltatemi per favore: 2-4-13… sì va bene !!”, in questo caso il cosmonauta si dimostra molto eloquente, facendo facilmente intendere che stava sorvolando un’area di particolare interesse geostrategico da fotografare.

Donna: “comincio ?? …Pronto ?? …Prima di iniziare tutto è necessario avere una risposta !!”, eh sì, prima di poter cominciare ad effettuare le riprese fotografiche, la cosmonauta doveva essere autorizzata dal controllo missione.

Il 23 maggio 1961, ancora una comunicazione trasmessa dal cosmonauta che conferma ulteriormente l’ipotesi del sorvolo di aree geostrategiche da fotografare:

Uomo: “sì, sì ti dò subito i dati: 2-11-80… sì un attimo… condizioni pessime ?? …Rallentiamo ??”, anche in questo caso è abbastanza semplice intuire che il controllo missione, accertate le cattive condimeteo del territorio da sorvolare e fotografare, abbia comunicato al cosmonauta di rallentare il veicolo spaziale per ottimizzare i successivi transiti.

Ci furono diversi problemi durante le varie fasi di messa a punto delle Zenit.
Per riuscire a fotografare aree di particolare interesse geostrategico era necessario ottenere una risoluzione di 10-15 metri da un’altitudine compresa fra 200 e 400 km con una velocità di 8,000 m/s. Fu necessario introdurre un sistema di compensazione del moto accompagnato dalla prima piattaforma giroscopica sovietica e da alcuni sensori di assetto ad infrarossi.
Mentre le Vostok necessitavano di controllo dell’orientamento esclusivamente durante la fase di rientro, le missioni fotografiche delle Zenit necessitavano di un costante alto grado di precisione per controllare il veicolo spaziale sui tre assi. Inoltre era necessario controllare continuamente la posizione del veicolo in orbita per effettuare riprese fotografiche soddisfacenti.
Ecco perchè i cosmonauti, durante le conversazioni captate dagli JC, fornivano sempre valori numerici !!!

A questo punto, desidero porre fine (momentaneamente, s’intende) a questa mia lunga serie di considerazioni ed opinioni circa il programma parallelo Zenit con un finale raccapricciante ed inquietante.
Tutte le Zenit erano equipaggiate con un sistema di autodistruzione denominato APO-2. Questo sistema poteva operare in maniera autonoma oppure essere azionato dagli operatori del centro di controllo se, dopo accurate analisi balistiche, la traiettoria della capsula di rientro pregiudicava le operazioni di recupero degli apparati fotografici specie se da effettuarsi in territorio ostile.

…Adin, tva, tri, citirie, piat… aloa, aloa, aloa…

Ricordate ?? Ludmila Serakovna: “Occorre trasmettere ??.. Sì, sì, sì !!.. La nostra trasmissione inizia ora… la nostra trasmissione inizia ora… 41… come ??..E’ tutto… è tutto.”

E’ scritto anche su Astronautix, a proposito delle Zenit: le elettroniche di bordo includevano sistemi radio che erano in grado di trasmettere e ricevere informazioni soltanto quando il veicolo spaziale era in procinto di sorvolare i territori dell’Unione Sovietica. Queste informazioni includevano la trasmissione di immagini foto-televisive.

Probabilmente Ludmila prendeva posto su una Zenit e trasmise immagini foto-televisive al centro di controllo basato a terra.

Ancora lei: "…Ho caldo… ho caldo… ho caldo… ascoltate… ascoltate… vedo una fiamma… come ?? …Vedo una fiamma… ho caldo… 32, 32, 41, 41… ma precipiterò ?? …Sì sì… ho caldo… ho caldo… rientrerò ?? …Io ascolto… ho caldo…

Silenzio radio.

Probabilmente, il sistema APO-2 rilevò una qualsiasi anomalia nella traiettoria della capsula che ne pregiudicava il rientro sicuro in territorio USSR e attivò la metodologia di autodistruzione del veicolo di rientro neutralizzando la possibilità che le pellicole e gli apparati fotografici in esso contenuti potessero cadere in mani straniere.

Questa è la mia personale opinione sulla vicenda di Ludmila.