Due parole dal punto di vista economico, che puo’ essere affrontato in modo tecnico e solleva altri elementi di perplessita’ e di interesse.
In microeconomia classica esiste il concetto di elasticita’ della domanda, ovvero la curva di come varia la domanda complessiva in base al prezzo.
Ebbene il mercato dei lanci commerciali, per vari motivi, dovrebbe essere molto poco elastico almeno nel breve termine.
Il costo del payload gia’ prima era molto superiore al costo del lancio. Questo perche’ i satelliti e le sonde vengono progettati e costruiti in pezzi unici o in serie piccolissime, con dei programmi che durano lustri e coinvolgono strutture ed expertise estremamente specializzati e costosi.
In un mercato siffatto abbattere il costo del lancio non fa aumentare piu’ di tanto i volumi complessivi, e puo’ invece succedere quanto segue:
NB: il grafico si riferisce ai soli lanci commerciali, ovvero a quella parte del mercato che e’ “contendibile”. Ovviamente le nazioni che investono molto nel settore militare, scientifico ecc. tendono a utilizzare i lanciatori delle agenzie spaziali nazionali o di aziende aerospaziali tradizionali con cui hanno un legame stretto di lunga data.
In queste condizioni per SpaceX, come insegna la letteratura e la microeconomia, abbassare ulteriormente il prezzo non conviene. SpaceX si sta gia’ avvicinando al monopolio, se ci riferiamo ai soli lanci commerciali. Con domanda non elastica abbassare il prezzo significherebbe solo abbassare i ricavi.
Quindi a che piffero gli serve il BFR? Gia’ adesso con il Falcon 9 verosimilmente i costi di produzione, soprattutto dopo che avranno ammortato i costi di ricerca e sviluppo, sono per SpaceX molto piu’ bassi del prezzo di vendita. Figuriamoci se migliorano la riutilizzabilita’ e le linee di produzione, cosa possibilissima anche senza il BFR, che invece appare come un rischio economico enorme, senza un mercato apparente.
Poi in economia c’e’ un altro concetto, meno utilizzato, che e’ la viscosita’ della domanda.
Ad una riduzione di prezzo non si ha un aumento della domanda immediato, ma nel corso degli anni la domanda cambia, eccome.
Se riduci il costo per kg to LEO di uno o due ordini di grandezza magari inizialmente non succede nulla…ma tra 10 anni magari trovi il mondo cambiato.
Ora, mi sembra che l’industria aerospaziale non abbia ancora capito cosa fare se portare la roba nello spazio veramente costera’ stabilmente 1/10 o 1/100. O meglio, magari alcuni del settore lo hanno analizzato, ma non e’ stato ancora pubblicizzato cosa faranno i vari attori.
Su questo c’e’ molto da dire. Andare su Marte e’ solo uno specchietto per le allodole… io vorrei provare ad immaginare come sara’ il mondo con un BFR che funziona, anche solo cargo, anche solo LEO anche un po’ piu’ piccolo. E in subordine un mondo con l’F9 e F9H ulteriormente sviluppati, con logiche evoluzioni tecniche che potremmo dare per scontate anche senza gli estremi miglioramenti richiesti per il BFR. E con una intera industria sviluppata intorno alle nuove condizioni di equilibrio.
Secondo me sara’ un mondo completamente diverso.
Questo e’ solo il primo post di una serie…
PS: Per ora posto qui, perche’ Musk e BFR sono due simboli rappresentativi del new space… ma se per una discussione generale economica e tecnica e’ meglio altrove allora cancelliamo.