Collisione per due satelliti in orbita [0902-UNM]

segendo i vari telegiornali di ieri sul texas si sono viste le scie di vari frammenti al rientro!

e naturalmente sul Tubo

Ma è sicuro che siano i detriti di quell’impatto? Mi fa un po’ strano che stiano già cadendo… 800 km di orbita dovrebbe metterci un po’ a decadere…

Si, infatti sono solo i giornalisti che hanno associato i due eventi. In realtà non hanno nulla, ma proprio nulla a che vedere fra loro… la velocità è troppo alta per essere un detrito e la direzione E-W assolutamente non associabile all’orbita dei satelliti scontratisi.

Ho gli stessi tuoi dubbi, ritengo assolutamente improbabile che si tratti dei frammenti dello scontro Iridium/Strela.
Da 800 km dovrebbero metterci un pò, un bel pò, per decadere di orbita considerando quanto sono poche le molecole di ossigeno libero a quella quota…

Evidentemente la cosidetta “Texas Fireball” deve appartenere a qualcos’altro, satellite o stadio esaurito.

E’ stato un “classico” bolide di origine extra terrestre meteorica in quanto la velocità di rientro, intorno ai 20km/s è incompatibile con qualsiasi oggetto in orbita.

Probabilmente non si tratta di loro. C’è da dire però che dopo uno scontro ad alta energia come quello avvenuto, le orbite di alcuni dei numerosi frammenti si possono essere schiacciate a tal punto da consentire un rientro. Statisticamente poi la nuvola dei frammenti ha seguito l’orbita originaria, ma un minoranza credo sia stata proiettata in tutt’altra direzione. Comunque tutto questo, presumo, vale per i frammenti più leggeri, quindi incompatibile con questo episodio.

La smentita era arrivata immediatamente, nonappena i video sono stati resi pubblici e la stima di velocità pure…ma ero troppo addormentato per tornare a postare.

Ma quindi nessun aggiornamento su come è stato possibile lo scontro? Problemi nel tracciamento o ritardo nella manovra di schivata?

Ho appena concluso una telecon ESA/NASA congiunta in cui si è ufficialmente dichiarato che
il livello di warning per la ISS per il debris scaturito dalla collisione è “moderato”.

Supponiamo che ISS venga danneggiata da un frammento della collisione e che venga riconosciuta la negligenza di Iridium nella gestione del proprio satellite. Chi pagherebbe i danni alla ISS? Iridium? Esistono accordi o regole per valutare un simile caso?

Paolo Amoroso

Mi sembra una notizia “moderatamente” grave.

Domanda interessante… anche se dovrebbe dimostrare che a colpire la ISS sia stato proprio un frammento generato dalla collisione. In ogni caso si dovrebbe chiedere ad un esperto di giurisprudenza “spaziale”.

Ultimamente sulla mailinglist meteore dell’Unione Astrofili Italiani c’è subbuglio per il notevole numero di bolidi avvistati.
In molti si chiedono se c’è un collegamento tra la collisione dei satelliti oppure se sia un nuovo sciame meteorico.
Sul Corriere della Sera intanto è apparso questo articolo:
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_febbraio_17/palle_fuoco_allarme_foresta_martin_18ed49d4-fcdc-11dd-b299-00144f02aabc.shtml

Confermo! La sera del 13 abbiamo eseguito un’osservazione ed abbiamo visto ben 2 bolidi veramente luminosissimi! Un caso? Forse… vi terremo informati… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ecco il parere di un esperto di giurisprudenza spaziale che sembrerebbe ribaltare le responsabilità: [Russians May be Liable to United States for On-Orbit Satellite Loss](http://spaceports.blogspot.com/2009/02/russans-may-be-liable-united-states-for.html) (via @whitelabelspace).

Paolo Amoroso

Che io sappia no. Non credo ci siano leggi internazionali accettate da tutti riguardo ai detriti spaziali.
Non dimentichiamo che l’anno scorso la Cina ha portato a termine con successo la distruzione di un satellite con un missile, facendo esplodere il satellite e riempiendo di detriti la LEO. E nessuno ha potuto dirgli niente se non lamentarsi…

Tutto il lavoro sulla debris mitigation è inteso a ottenere questi accordi internazionali, ma che io sappia ancora non si è arrivati a niente di scritto e controfirmato da tutti…

EDIT: tra l’altro sono d’accordo con Buran. Come si farebbe a dimostrare che il detrito è venuto proprio da quell’impatto e non da altro?
Non dimentichiamo che per fare un buco da parte a parte di un modulo potrebbe bastare un detrito intorno al centimetro di diametro. Un MPLM è stato una volta colpito da un detrito, e l’MDPS si è perforato (salvando la struttura). E cosa si è trovato? Il detrito era una goccia di vernice di raggio intorno al decimo di millimetro che si era staccata da chissà quale satellite…

:scream: :scream:
Scusa la domanda, ma in cosa consisterebbe questo MDPS? Cioè come è fatto e quale è l’impatto massimo che può trattenere?
grazie :smile:

MDPS sta per Micro-meteoroids and Debris Protection System.
L’impatto massimo che puo’ trattenere si calcola in base alla durata della missione. Provo a spiegarmi:

  1. si conosce (statisticamente) il flusso di detriti per metro quadro all’anno in funzione della dimensione del detrito e in funzione dell’orbita
  2. si conosce la superficie del modulo/satellite/sistema spaziale
  3. si conosce la durata della missione
  4. si calcola in base a queste informazioni qual’è la probabilità che durante tutta la vita operativa un detrito di dimensione X impatti il nostro sistema
  5. si decide di fare un MDPS che protegga il sistema per detriti fino a una dimensione per cui la percentuale di probabilità di impatto è sopra a un certo valore Y. A quel punto se l’impatto avviene con un detrito più grande non c’è niente da fare, ma la divina statistica fino ad oggi ci ha protetto da questa eventualità :angel:
    Ovviamente il trade off sta sempre nella massa. Un MDPS troppo spesso aumenta esponenzialmente il peso del sistema.

Secondo questa filosofia quindi, MPLM avrà un MDPS molto minore di Columbus, in quanto uno ha vita operativa n orbita di qualche settimana, l’altro di dieci anni.

Come è fatto l’MDPS? In sostanza sono due pareti separate da uno spazio vuoto. La prima ha il dovere si disintegrare il detrito (perforandosi) anche senza rallentarlo significativamente, in modo che la seconda parete debba fermare dei detriti molto più piccoli. In pratica la prima parete riduce la pressione aumentando la superficie di impatto, in modo che la seconda non si perfori. Mi sembra che si chiami “Whip Wall” (non sono sicuro se è scritto giusto).
In sostanza avere due pareti da 1 mm di spessore separate da uno spazio vuoto ferma i detriti molto meglio di una singola parete da 2 mm. Questo ovviamente vale a valle di calcoli e test basati sulla dimensione e sulla velocità del detrito…

Spero di essermi spiegato bene. E’ roba di cui ci si occupa nella mia unità ma non è direttamente il mio campo :flushed:

Ottima spiegazione!
Aggiungo solo che questo è proprio uno dei motivi per cui un MPLM non può essere trasferito in maniera permanente sulla ISS così come è.

Ecco…adesso comprendo un po’ meglio perchè la NASA è restia a questa operazione…

Per tornare ai MDPS, ricordo che è stato postato anche uno schema in una discussione, era molto esaustivo sul funzionamento spiegato da Buzz…purtroppo ho provato a fare delle ricerche sul forum e non trovo la discussione… :rage: