La Pavluschenko secondo me fa troppe estrapolazioni.
Non conosco i dettagli del contratto, ma per quello che so ERA è ormai di proprietà Russa, il rapporto tra Roscosmos ed ESA dovrebbe riguardare il supporto ingegneristico che ESA fa, come supporto alle operazioni svolte da Roscosmos. Questo significa che in teoria Roscosmos potrebbe operare ERA senza bisogno del supporto ingegneristico di ESA (le ops le fanno loro), ma ovviamente se c’è qualche anomalia non hanno (ancora) abbastanza background per riuscire a risolversela da soli. Non sarebbe la prima né l’ultima volta che un operatore decide di procedere alle ops senza avere un contratto di supporto ingegneristico, anche se questo ovviamente comporta sempre dei rischi, che sono molto più alti nei primi anni della missione.
L’EVA di Samantha fa parte di questo accordo, nel senso che è la “moneta” con cui Roscosmos paga ESA per il servizio svolto su ERA, ma se non erro non ha nessuna task specifica da fare col braccio robotico (@Raffaele_Di_Palma dovrebbe poter confermare con questo post). Quindi la decisione riguardo al fare o non fare l’EVA non dovrebbe avere niente di tecnico, ancora una volta sarà solo politica.
Come ha detto Samantha in qualche intervista, finora la ISS è rimasta in qualche modo un oasi di pace, sotto una “waiver” dalle sanzioni, speriamo che rimanga tale