Dimitri Rogozin ha informato poche ore fa tramite il suo account twitter che Roskosmos ha inviato un appello scritto a NASA, CSA (Agenzia Spaziale Canadese) ed ESA chiedendo di rimuovere le sanzioni “illegali” che colpiscono imprese e lavoratori del settore spaziale russo, nell’interesse del programma ISS.
Questo appello potrebbe essere letto in due modi, non mutualmente esclusivi (opinabilissime opinioni personali):
è il segno che le sanzioni insieme all’autoisolamento impostosi dai Russi (ad es. interrompendo i lanci Sojuz da Kourou) stanno cominciando a lasciare il segno. Qualcuno in casa Roskosmos si è fatto i conti e si sono trovati di fronte a un inevitabile baratro;
è una dichiarazione di facciata, un artificio fatto apposta perché Roskosmos possa dire in un secondo momento che l’agenzia spaziale russa ha provato a dialogare, chiedendo gentilmente di togliere le sanzioni. Ma dato che non è stato fatto (perché la risposta sarà quasi certamente no, e in Roskosmos si sa, ovviamente) ora avranno una scusa di facciata per dire che i partner internazionali non intendono più collaborare, che i russi sono vittima di un complotto internazionale, e quindi il contributo russo al programma ISS va fermato.
Roscosmos sends written appeals to @NASA, Canadian Space Agency and @esa with a demand to lift illegal sanctions from our enterprises - contractors of works in the interests of #МКС
Ci sono scricchiolii anche in direzione del Kazakhstan, o meglio questo articolo della Pravda, ragionevolmente leggibile con un traduttore automatico, si interroga se potrebbe succedere anche con loro. Inutile dire che tipo di implicazioni potrebbe avere sul programma spaziale Russo.
Giusto per ricordare che la Pravda è un organo di “informazione” legato al governo russo, quindi tripla attenzione alla possibilità di leggere sostanzialmente propaganda.
Nulla di ufficiale, ma ci sono rumors sul fatto che roscosmos stia pianificando un ritorno su capsula americana (sicuramente Dragon v2) per Mark Vande Hei
Ripeto che si tratta per lo più di speculazioni da prendere con doppie pinze ignifughe, impermeabili, e anticalcare.
Meh, tutto è possibile eh, ma il fatto che la sola fonte che ne parla per ora sia Anatoly e che l’articolo sia dietro paywall mi fa pensare che calchi la mano su un atto dovuto, e non già su qualche informazione segreta inaspettata.
Mi sembra infatti inevitabile, anzi, doveroso che NASA prepari un piano A, B e pure C per far tornare sano e salvo a terra il suoi astronauta in ogni evenienza, dato quanto è dinamica la situazione e l’atteggiamento dei vertici Roskosmos.
Come potrebbero essere riorganizzate le missioni Crew Dragon per trovargli un posto in discesa? Chi rinuncia o chi prolunga la missione per fargli posto? Ci sono capsule che potrebbero fare in tempi non lunghi missioni straordinarie? E l’addestramento? E hanno le misure per il seggiolino? Non mi sembra banale.
E poi non ha nessun senso, vivono gia’ gomito a gomito necessariamente ogni giorno sulla ISS e gli astronauti USA hanno volato gia’ ennemilavolte sulle Soyuz, e’ piu’ semplice per tutti concludere la missione come pianificato.
Confido che l’americano torni in america senza passare per la russia. Non ci sono due piani, c’è la guerra e tutto ci rientra. Qualsiasi ritorsione deve essere ragionevolmente messa in conto ivi compreso fare prigionieri da scambiare. C’è da evitare nella maniera più assoluta di arrivare a dover scambiare qualcosa per liberare un proprio uomo.
La ISS è figlia del mondo post caduta di Berlino e conseguente fine della Guerra Fredda: non siamo più stati abituati a ragionare in termini di conseguenze politiche.
Io non nutro alcun dubbio sulla buona volontà dei membri operativi del programma spaziale russo, cosmonauti in testa, ma non tutto dipenda da loro.
Mettere un cittadino di una Paese NATO alla mercè delle autorità politche di Mosca, perchè tale sarebbe una volta atterrato, è già oggi molto più preoccupante di solo 3 mesi fa ed è tutt’altro che improbabile che possa diventare semplicimente inaccettabili in pochi giorni.
Purtroppo.
Mi fa orrore vedere distrutto un rapporto fecondo come quello con il popolo russo
Un seggiolino su misura potrebbe quindi essere portato fino alla ISS dalla Dragon di crew 4, per poi essere trasferito su crew 3 (che posticiperebbe IL rientro) per permettere il rientro a Vande Hei.
Si potrebbe in linea teorica, è da vedere in quanto è possibile fare un seggiolino su misura.
Oppure in entrambi i modi: provo a far escludere il settore spaziale dalle sanzioni nell’interesse della ISS,ma se non funzionasse mi creo l’alibi per eventuali decisioni che pongano fine al programma ( o quantomeno alla partecipazione Russa).
Se un domani a causa delle sanzioni i Russi dovessero sigillare la loro sezione e interrompere ogni collaborazione,potranno dire che la colpa non è loro,se invece l’Occidente dovesse stornare dal mucchio alcune sanzioni per permettere la continuazione della partnership con Mosca sulla ISS,beh allora per la Russia ben venga.
Il tentativo però segnala una cosa importante,e cioè che i Russi non sono (ancora) intenzionati a rompere la loro partecipazione alla Stazione Spaziale Internazionale e che vorrebbero possibilmente preservarla,altrimenti andrebbero ad un ritiro unilaterale e basta.
Sicuramente,al netto di Rogozin,molti nel programma spaziale Russo vorrebbero evitare decisioni irreparabili confidando che,come diceva Edoardo De Filippo, “a’ dà passà a nuttata”.
A occhio dubito che sia fattibile far passare un seggiolino da una dragon all’ altra passando per i PMA… Potrebbero scambiarsi le dragon ma a problemi si aggiungono problemi. Vande Hei tornerà con la soyuz e non sarà preso in ostaggio dai russi! La questione ostaggi è appannaggio di staterelli o gruppi terroristici. Due grandi potenze come USA E Russia si scambiano i prigionieri e non è questo il caso.
Se la prospettiva è il rischio di essere fatto prigioniero di guerra, scendi anche senza sedile. Sicuramente in SpaceX stanno già studiando un sedile da montare in orbita
Smettetela di ascoltare i rumors per favore e rifatevi alle fonti ufficiali. È stato detto e ridetto da tutte le fonti ufficiali che le operazioni della ISS continuano in maniera nominale, i Russi oggi hanno effettuato un reboost in maniera normalissima, i cosmonauti e gli astronauti continuano a lavorare insieme.
Cogliamo l’occasione per invitare per l’ennesima volta a non proseguire con gli argomenti che, come spiegato negli interventi di moderazione precedenti, non sono consentiti in questa dicsussione, come le analisi politiche e militari, ma anche dal buon senso (es. ipotesi fantapolitiche sul rapimento di astronauti).
Chi decida di procedere con questi argomenti nonostante i ripetuti avvertimenti, non dovrà soprendersi di eventuali nuovi interventi di moderazione senza preavviso o spiegazione.
Per l’ennesima volta, atteniamoci ai fatti. Per quanto riguarda gli aspetti non astronautici della crisi ucraina, discutete di tutto quello che volete e quanto volete. Ma non qui.
the ISS spends 70 % of its time over the ocean; 4.1% over China; 3.0% over Australia; 2.8% over Russia; 1.4% over Kazakhstan; 1.4% over Canada; 1.4% over Brazil; 1.2% over Mongolia; 1.2% over the USA; 0.75% over Argentina; 0.59% over India and 0.57% Indonesia
Il fatto è che un satellite con un’orbita inclinata spende più tempo ad alte latitudini che vicino all’equatore.