Tutti condividiamo le perplessita’ tue e dell’articolo, penso.
Per questo e’ importante l’elemento emerso nei post precedenti, che cambia un pochino lo scenario e che non e’ citato nel peraltro ottimo articolo che hai linkato.
La velocita’ di trasmissione nel vetro delle fibre ottiche (e anche nel rame) e’ molto piu’ lenta che nel vuoto.
Questo giustifica un diverso tipo di utilizzo per le reti satellitari, come backbone ad alte prestazioni per le comunicazioni intercontinenteli. Non ci sono solo quelle a breve raggio. Sul lungo raggio 3 millisecondi per mandare i tuoi datagrammi alla quota orbitale contano certamente, ma contano meno dei possibili 50 millisecondi che poi perdi durante il viaggio sulla Terra invece che nel vuoto.
Se un trader che ha una connessione in fibra ad alte prestazioni a Londra deve collegarsi il piu’ velocemente possibile con il mercato di Hong Kong per spiumare gli altri investitori, potrebbe essere che il modo vincente, che arriva prima, e’ far transitare la comunicazione nel vuoto dello spazio alla velocita’ della luce piena di 300000 km/sec invece che nella fibra o nel rame a, diciamo, 200000 km/sec o poco piu’.
Il nostro utilizzatore non ha bisogno di avere il phased array sul tetto, e’ sufficiente che ce ne sia uno su una torre della sua telecom. Anzi, la telecom in teoria potrebbe anche usare una tradizionale parabola motorizzata per tracciare i satelliti (meglio piu’ di una per il roaming da un satellite all’altro).
Per percorrere 30000km (15000 andata e ritorno) a 300000km/s impiego in teoria 100 millisecondi. Per percorrere la stessa distanza (o anche piu’ dato il routing inefficiente) a 200000km/s impiego almeno 150 millisecondi. 50 in piu’ che nel vuoto. Abbastanza per farsi strapagare dall’investitore Londinese e riuscire a mantenere tutto l’ambaradan? Forse si e forse no, non riusciamo certo a stimarlo.
EM e il progetto Starlink sembrano molto ma molto piu’ ambiziosi che servire solo le comunicazioni backbone premium di lungo raggio, e siamo tutti perplessi per la quantita’ di tecnologie nuove da sviluppare e per le incognite.
Pero’ su “lungo raggio premium” le leggi della fisica sembrano indicare una possibile chiara competitive edge per il satellite. Magari devono ridimensionare i progetti ma c’e’ una nicchia, le cui dimensioni sono difficili da stimare, dove battono in velocita’ le comunicazioni terrestri. E perche’ questo sia vero non sono strettamente indispensabili ne’ i phased array ne’ i laser. Basta una costellazioni di satelliti in LEO sufficientemente fitta.
Mi scuso per le ripetizioni.