Da "Oltre il cielo"

Quoto in pieno Marco. Provate ad andare in ‘Luogo Comune’ a sfidare la loro ‘linea editoriale’ (‘idiotoriale’, in quel caso…). Cinque minuti e verreste bannati.

Salute e Latinum per tutti !

Probabilmente, secondo una mia personalissima opinione, non esistevano due programmi manned distinti.
I sovietici usavano lo stesso veicolo spaziale per entrambe le tipologie di missione.
Predisponevano una Vostok se era in programma un volo civile da rivelare, una Zenit (con apparecchiature di fotoricognizione) se era in programma un volo militare da non rivelare.
Tutto qui.

Il fatto è che, ad esempio, la registrazione di Mario Del Rosario concernente il famoso rantolo del febbraio 1961, non dura alcune decine di secondi ma ben due minuti e mezzo.
Così pure per le altre registrazioni.

Ripeto, c’è da pazientare ancora qualche giorno…

Scusami Marco se continuo ad imperversare il forum con posts relativi alle intercettazioni di MDR o degli JC, ma desidero far conoscere il presunto (perchè tale è, in quanto non potrebbe essere in maniera diversa) profilo di missione di Gennady Mikhailov, il presunto (scusatemi la ripetizione ma è doveroso ricordare che si tratta solo ed esclusivamente di una congettura) cosmonauta che presumibilmente si trovava a bordo di un veicolo spaziale nel febbraio del 1961.

E’ mia opinione che il cosmonauta non prendeva posto nel veicolo spaziale Sputnik 7 o in parti di esso, ma in una capsula adibita a fotoricognizione Zenit o simile, lanciata segretamente nel medesimo periodo e “coperta” dalla missione venusiana Sputnik 7, per altro fallita.
Ma cosa stava osservando e fotografando il presunto cosmonauta, prima di perdere conoscenza per insufficiente apporto di ossigeno ed entrare in uno stato di respiro dispnoico ??
Per trovare una probabile soluzione a questo quesito, bisogna scandagliare la Storia in un periodo di tempo più o meno contemporaneo alla data in cui è stato eseguito l’ascolto in questione, cioè nel lontano febbraio del 1961.
In quegli anni, furono schierati, presso la 36° Aerobrigata Interdizione Strategica di Gioia del Colle (Bari), 30 missili balistici a raggio intermedio (IRBM) SM-78/PGM-19A Jupiter puntati verso obiettivi localizzati in Unione Sovietica, con un raggio d’azione che copriva tutto l’URSS fino al Caucaso.
Irradiantesi da Gioia del Colle a distanze variabili fra 10 e 30 miglia erano presenti 10 postazioni, ognuna delle quali dotata di tre missili Jupiter, più un impianto di produzione di ossigeno liquido (LOx) da 25 tonnellate, liquido criogenico impiegato come comburente nella formulazione di propellenti liquidi che alimentavano l’endoreattore del missile Jupiter.
Analizzando la cronologia che caratterizzò lo schieramento dei missili in Italia, notiamo che le prime due postazioni dichiarate operative furono consegnate all’Aeronautica Militare il 15 luglio 1960 ed il 13 febbraio 1961.
Proprio quest’ultima data confermerebbe l’ipotesi che il rantolo ascoltato da Mario Del Rosario e dagli Judica Cordiglia nel febbraio del 1961 apparteneva ad un presunto cosmonauta intento ad effettuare operazioni di foto-ricognizione sulla Puglia per rilevare la presenza di missili balistici Jupiter in fase di consegna alla nostra AM.
Qualche anno dopo, l’8 settembre del 1962, i sovietici risposero allo schieramento di missili intercontinentali schierati in Italia ed in Turchia con lo schieramento di missili SS-4 Sandal in territorio cubano.
Il 15 ottobre 1962 iniziò la crisi dei missili di Cuba

Perdonatemi, perdonatemi queste mie esternazioni fantastiche.

I russi non avevano alcuna necessità di fotografare le piazzole di lancio degli Jupiter IRBM, disposti intorno a Gioia del Colle, dal momento che questi erano perfettamente visibili dalla strada.

Così come riportato al seguente link:

http://cronologia.leonardo.it/biogra2/missili.htm

Da cui si evince, documenti alla mano, che gli stessi americani avevano delle perplessità sulla sicurezza dell’intero sito, tanto da temere atti di sabotaggio.
Cionondimeno la posizione era vantaggiosa dal momento che era l’unico sito, in tutta Italia, a permettere l’installazione dei missili balistici.

Il sito era noto alle autorità militari dell’URSS che avevano ben altro per la testa che non fotografare le installazioni italiane.

Ancora una volta le congetture sui “Lost Cosmonauts” si poggiano su autentiche “arramipicate sugli specchi”.

Oltretutto, all’epoca, il KGB non aveva tutti questi problemi nello stabilire presidi attivi in Italia. Dubito fortemente abbiano avuto bisogno di satelliti.

Salute e Latinum per tutti !

Se c’è una cosa che di sicuro in quegll anni non mancava in Italia erano le spie per i Sovietici…

Sia tra “gente comune” che, naturalmente, tra politicanti.

Ma per l’appunto il paradosso rimane…

Avevano un programma Zenit, ossia il medesimo hardware Vostok, che contemporaneamente alle Vostok erano in grado di volare con un uomo Decine e decine di Kg di strumentazione e che erano in grado di eseguire manovre orbitali.
Tutto questo mentre la Vostok vera e propria volava con una strumentazione ridotta all’osso per ottimizzarne il peso e senza nessuna possibilità di manovra, Possibilità che giunsero per i sovietici solo la bellezza di 5/6 anni dopo con le Soyuz.

questo è un paradosso allucinante, dai, la cosa è evidente…

Certo che in quel periodo… potrebbero avere rimosso sistemi che offrivano ridondanza nel “life support”, limitato le missioni a cosmonauti poco pesanti o a donne, ridotto il numero di sistemi per le telecomunicazioni, eliminato sensori “scientifici”, semplificato il sistema di pressurizzazione della navicella, limitato i parametri orbitali per l’inferiore esubero di energia al lancio e chissà quanti altri accorgimenti, specie se la incolumità del cosmonauta passava in secondo piano.

chiedo scusa, ma qui mi sorge una domanda: tutti questi rischi per cosa? perchè mandare nello spazio uomini, in gran segreto, a fare missioni che potevano essere svolte molto meglio in automatico?

Certo che pur di avere ragione…

Rispondo a Tryphon punto per punto:

  1. La Vostok non aveva sistemi “ridondanti” in materia di supporto vitale (life support) tranne il fatto che i cosmonauti vestivano una tuta pressurizzata.
  2. Il peso del cosmonauta era una componente trascurabile in un veicolo che pesava 4.500 kg, il problema stava nel sedile eiettabile, la tuta, il cibo, l’aria, l’acqua ecc. ecc.
  3. Il sistema di pressurizzazione della Vostok era già “semplificato”, tant’è vero che poteva essere depressurizzata ma non ripressurizzata (come le Gemini), inconveniente che costrinse Korolev ad equipaggiare la Voskhod 2 con una camera di decompressione esterna per consentire a Leonov di effettuare la sua EVA.
  4. Se la capsula partiva con parametri orbitali “limitati” (ma più limitati della Vostok?? Che praticamente non poteva influire nei suoi parametri orbitali acquisiti con il lancio).

Eppoi che utilità militare avrebbe potuto avere un veicolo spaziale che non poteva cambiare piano orbitale e quota, pesantemente limitato dai sistemi di supporto vitale del cosmonauta e via discorrendo?

Non disturbatevi, rispondo io: nessuna.

Ancora una volta siamo di fronte a delle ardite congetture, tirate letteralmente “per i capelli”, il cui unico scopo è quello di trovare una giustificazione alle registrazioni degli Judica-Cordiglia e di Mario Del Rosario.

Secondo me sono solo frutto di una non troppo approfondita conoscenza dei sistemi spaziali russi e nella loro illogicità servono solo a screditare ulteriormente l’intera teoria dei “Lost Cosmonauts”.

Vedo che con i post l’arroganza cresce…
In un veicolo peasnte 4500 kilogrammi, penso che qualche chilo per potere installare un sensore ottico si poteva trovare.
Io, nel mio ambito professionale, quando ero vice presidente di una divisione della L3 che trattava sistemi elettro ottici militari, avevo tra i miei prodotti un sistema ottico da ricognizione di 3200mm di focale che, isieme con i vari sensori, stava in una sfera di 20 pollici di diametro, pesante qualche decina di chili.
Sfera che di sistemi ottici e camere varie, operanti nello spettro visible e in varie bande dell’infrarosso, ne conteneva, in tale ridotto volume, almeno cinque.
Di sistemi elettro ottici mi occupo da molti anni e ho vari documenti riguardanti sistemi degli anni 60 e 70, che tanto pesanti ed ingombranti non erano.
Ciao,
Giovanni

Ma stiamo parlando dei sistemi elettro-ottici americani o di quelli russi??
A me risulta che le apparecchiature russe di fine anni '50 inizio anni '60 fossero estremamente ingombranti e pesanti.

In ogni caso Mark Wade riporta le seguenti differenze tra la Vostok e la Zenit:

The Vostok and Zenit satellites differed from each other as follows:
The Zenit had an extended cylindrical section in the PAO instrument/propulsion module, and lacked the aft communication antennae of the Vostok;
The SA descent capsule and the PAO of the Zenit had large directional dish antennae for use with the secure radio-command system;
Zenit deleted man-related life support systems, the ejection seat, and the systems for manual control of the spacecraft.
Added were specialized intelligence systems, telemetry systems, and information systems control electronics. The Zenit-2 needed its own radio-guidance system. It couldn’t use Vostok systems, since it needed to upload all instructions for the entire daily work program of automatically-controlled photography over enemy territory within a five minute pass over USSR ground stations. All communications also had to be encrypted.

Inoltre le ottiche, sempre da Mark Wade, avevano le seguenti caratteristiche:

The requirement for 10-15 m camera resolution from 200-400 km altitude and a speed of 8,000 m/s meant that a motion compensation system was needed. Pointing requirements were very demanding, resulting in the first Soviet use of a gyroscopic platform, infrared horizon sensors, and integration of the sensors into an automated orientation system. Technical challenges existed not just in the spacecraft but in the ground control center, which had to generate spacecraft command sequences. This was the first development of an on0board system to execute complex commands from the ground. The spacecraft optics required that internal temperatures be kept within 1 degree Centigrade, and that temperature variations be no more than 0.1 degrees/hour. Since the spacecraft was normally oriented to the sun, an active thermal regulation system was needed.The spherical SA descent capsule contained all of the specialized classified apparatus (the camera, the photo-television, the radio apparatus). The Zenit camera was mounted perpendicular to the long axis of the spacecraft. Exposures were made through multiple lens cameras, shooting through one of two large diameter hatches.
The first Zenits were fitted out with the SA-20 camera, with a focal length of 1 meter, the SA-10 camera, with a focal length of 0.2 m, the Baikal photo-television device, and the Kust-12M ELINT radio apparatus (developed by M E Zaslavskiy). Baikal was installed in Zenit serial numbers 1, 2, 3,4, 7 and 8. However after four successful trial flights (Cosmos 4, 7, 9, and 15) it became clear that the Baikal did not live up to its expected specifications (the United States had a similar experience with its early electro-optical systems on the Samos series). Subsequent Zenits dropped the Baikal and used the Ftor-2P, which combined the SA-20 and SA-10 cameras and the Kust-12M ELINT apparatus into a single system. The Ftor-2P was designed to photograph, from altitudes of 180 to 200 km, 1500 frames of film, each frame covering a 60 x 60 km area, for a total coverage per mission of 5.4 million square kilometers. The system could not only take photographs at the nadir but also at oblique angles to the side of the flight path. Yu V Ryabushkin of the Krasnogorsk Mechanical Factory was chief designer of the camera.

Devo aggiungere altro??

Infine, e senza offesa, ma non sono io quello che usa un tono arrogante…

Grande Iceman! :smiley:
Mi trovo perfettamente d’accordo con te!

Grande Admin!
Segge parole! :smiley:

Grande Paolo! :smiley:
Onore e gloria a questi pionieri del nostro tempo!

Aldilà dei toni, che spero non pregiudichino la discussione, devo dire che questo ultimo ennesimo Tread dedicato all argomento ha finalmente portato ad una posizione un pò più precisa da parte almeno di Tryphon, che in passato aveva solo accennato ad un ipotetico supporto tecnico.

Tryphon, stai quindi dicendo che,a tuo modo di vedere, ipotizzare, o secondo delle fonti(che spero citerai nel caso ci siano), le intercettazioni in questione(JC e Del Rosario) provengono da cosmonauti alloggiati a bordo delle Zenith?

Ricordo che in uno dei primi Tread a cui partecipasti in questo forum parlasti di un(a mio avviso decisamente improbabile) programma Manned parallelo.
Intendevi le Zenith o un programma a se stante e indipendente dalla Vostok(come mi era parso di intendere all’epoca)??

Certo che in quel periodo... potrebbero avere rimosso sistemi che offrivano ridondanza nel "life support", limitato le missioni a cosmonauti poco pesanti o a donne, ridotto il numero di sistemi per le telecomunicazioni, eliminato sensori "scientifici", semplificato il sistema di pressurizzazione della navicella, limitato i parametri orbitali per l'inferiore esubero di energia al lancio e chissà quanti altri accorgimenti, specie se la incolumità del cosmonauta passava in secondo piano.

ok, ok… Ipotizziamo che fosse così, Ma ciò significa che, anche con queste “modifiche” e/o tagli a discapito della sicurezza, la macchina funzionava, ed era sempre e comunque in grado di effettuare manovre e funzioni che andavano molto aldilà di quella delle Vostok, che a questo punto diventerebbero lanci totalmente relegati ad un obbiettivo sia propagandistico che di copertura.

Il dubbio rimane sempre invariato: Perchè stipare Gagarin in una Capsula semi vuota, facendogli fare un singola orbita quando sarebbe stato possibile fare molto ma molto di più??

Non è così: non ho posizione in merito. Dico soltanto che alcune argomentazioni addette da alcuni poster per provare l’impossibilità di stipare una persona e una fotocamere stabilizzata da ricognizione in una qualsiasi capsula non sono così tassativamente valide come si vuol fare credere. Parliamo di una capsula di 3500 kili e di un ottica di 1000mm. Io ho fatto notare che in una sfera di 20 pollici di diametro (circa 51cm), alla L3 noi, oltre a 5 sensori vari, elettronica di controllo e parti meccaniche per la stabilizzazione giroscopica, facevamo entrare 5 obiettivi, di cui uno di lunghezza focale di 3200mm. Oltre tre metri di focale in una sfera di 51 cm. I Sovietici avevano la capacità di produrre ottiche di qualità, grazie alla disponibilità di vetri a bassa dispersione (al Lantanio ed altre terre rare) e del know-how della Zeiss in Germania Orientale. I catadiottrici sovietici non erano affatto inferiori agli obiettivi made in USA da B&L, AO e Polaroid. Alcuni dei post precedenti tendevano a descrivere le fotocamere da ricognizione come apparati grandi come un armadio, mentre anche camere stabilizzate possono essere alloggiate in spazi non enormi. Tutto qui, non travisate i miei commenti e non assegnatemi delle posizioni che non ho preso. Ho una posizione possibilista, visto che almeno io, conoscendo gli JC ed avendo avuto conferma da ex agenti dei servizi USA, non ho dubbi sul fatto che missioni segrete abbiano avuto luogo e che alcuni messaggi con voci dallo spazio venissero proprio da navicelle abitate.

Io sinceramente nutro parecchi dubbi sul fatto che potesse essere possibile, per un uomo con tuta e annessi e connessi, stare in una vostok con della tale strumentazione, se anche non fosse stata così ingombrante, sarebbe stato proprio lo spazio nella vostok a essere iperlimitato…

Comunque…

Tutto qui, non travisate i miei commenti e non assegnatemi delle posizioni che non ho preso. Ho una posizione possibilista,

Ok!
Mi saembrava di ricordare una cosa del genere, ma probabilmente si trattava solo di un’ipotesi, poco male…
la documentazione in tuo possesso non riguarda niente di “tecnico” riguardante le eventuali missioni e mezzi?
Che argomento riguarda??

visto che almeno io, conoscendo gli JC ed avendo avuto conferma da ex agenti dei servizi USA

che genere di conferme??

non ho dubbi sul fatto che missioni segrete abbiano avuto luogo e che alcuni messaggi con voci dallo spazio venissero proprio da navicelle abitate.

Ok anche qui…
MA converrai che per chi conosce la realtà storica riguardanti la politica e i mezzi, le dinamiche spaziali/orbitali nonchè le caratteristiche tecniche dei mezzi spaziali sovietici risulterà veramente difficile poter credere a questa storia basandosi solo su delle intercettazioni come quelle dei Judica Cordiglia…
Credo che comprenderai bene che la quantità di prove che possiamo analizzare è veramente troppo poca cosa per poter anche solo considerare la cosa come veritiera.

Personalmente non ho interesse nel mostrarmi prevenuto, ma obbiettivamente, e credo sarai d’accordo con me su ciò, non ho/abbiamo in mano sufficienti elementi per poter considerare seriamente la storia dei LostComsonauts, e questo, mi duole dirlo, anche per responsabilità degli stessi JC che nel loro libro, che certo non ho acquistato per deriderli, non aggiungono nessun particolare significativo a ciò che da 40 anni raccontano… Evidentemente non sufficiente.

Osservando dall’esterno risulta abbastanza chiaro che i sostenitori di questa teoria (perché di teoria si tratta fino a che non venga provata) cercano di continuo di adattare tutto (dettagli tecnici, politici, militari, …), modificando le versioni dei fatti varie volte, con esiti di cui io non posso dire niente, vista la mia completa ignoranza in questi argomenti (anche se le basi non mi mancano per valutarne poi la coerenza), pur di farli combaciare con due soli indizi, le registrazioni degli JC e di Mario del Rosario, presi come VERITA’ ASSOLUTE.
In pratica partono da una singola osservazione, fatta da altri e la considerano VERITA’ e cercano di adattare tutto il resto, quando a mio avviso si dovrebbe procedere in modo inverso: trovata l’osservazione “strana”, incoerente con la “verità” storica che si conosce, si cercano ULTERIORI prove che possano confermarla o quanto meno fare venire grossi dubbi. Fino ad allora, è solo una teoria da provare, come tante altre. Ora, fino a smentita, finora non ho mai visto nessuna PROVA che facesse appunto intendere la veridicità delle “intercettazioni”, rimanendo sempre confinati nell’ambito del “mi hanno detto”, “poteva essere”, “forse”, affermazioni che possono al massimo fare venire dubbi, ma che di sicuro non giustificano una tale FEDE nella teoria.

Per fare un esempio, un giorno scappano fuori due tizi affermando di avere fatto viaggiare indietro nel tempo un cane. Allora io considero subito per vero ciò che affermano, cercando di riscrivere le leggi della fisica, tirando fuori complotti e “informatori” nascosti, affermando che tutta la comunità scientifica ce l’ha con loro, solo perché poi nessuno è riuscito a riprodurre il loro esperimento, tutto per dimostrare che hanno ragione… La cosa migliore e più insensata, per me, è poi prendere come sacre scritture tutto ciò che qualche persona mi dice, pur che sia in qualche minima coerenza con le registrazioni.

Personalmente, mi hanno molto stufato queste conferme da ex-chissà chi, come se il loro ruolo passato (vero o presunto che sia) debba per forza incoronare come verità quello che affermano. Credere alle cose che mi dice la gente non è logico, deve essere supportata da prove, del resto in giro si trovano persone che affermano qualsiasi cosa, di aver visto qualche santo, gli alieni, oppure di essere loro stessi degli alieni…

Concludendo, gli unici discorsi che mi interesserebbero sarebbero delle belle discussioni tecniche, con i nostri radioamatori del forum ed esperti di astronautica russa, su dati precisi forniti dagli interessati.
Mi sembra proprio di ricordare, correggetemi se mi sbaglio, che poco tempo fa siano state esaminate delle registrazioni sul codice morse “ricevute dallo spazio”, arrivando a dire che quello che si sentiva era il rumore di un telegrafo, quindi assolutamente inutile per dimostrare chissà che…