Dalla Slovacchia allo spazio: intervista a Ján Baláž e Šimon Mackovjak

È stato bello avere l’occasione di visitare il dipartimento e parlare con uno scienziato e un ingegnere addetto a componenti spaziali, con un po’ di nostalgia, visto che 20 anni fa frequentavo un ambiente simile.
L’umore generale è un po’ quello che c’era in Italia, si fanno tante cose belle ma c’è poco riscontro nei finanziamenti, poco interesse generale, lo sconforto nel volto di Baláž quando si parla di investimenti futuri, ma anche l’entusiasmo di Mackovjak quando prova a coinvolgere la nuova generazione.

Con Šimon ho discusso dopo a telecamere spente (purtroppo) di un progetto a cui sta lavorando, relativo all’airglow, a cui faceva cenno anche nell’intervista. Si occupa di osservazione dell’atmosfera di notte nella banda dell’ultravioletto, ricordate quando pathos c’è stato per l’esperimento di @zzambot sulla ISS, e del suo MiniEUSO parcheggiato in doppia fila con Skybot?
Ve lo ricordo io: [2019-08-22] Sojuz 2.1a | Sojuz MS-14 senza equipaggio - n°283 da zzambot

Mackovjak collaborava a un progetto simile da mandare sulla ISS, JEM EUSO, e mi disse proprio che MiniEUSO era un precursore di questa missione, poi si è deciso di andare su un satellite ad hoc e non sulla ISS. Si occupa anche delle osservazioni da Terra. Ricordate l’immagine GIF che ha postato zzambot sul thread Mini-EUSO - accensione del 7 - n°11 da zzambot? Erano immagini bruttissime effettivamente con pochissimi pixel, bene parlando con Mackovjak mi sono reso conto di quanto poco importante sia la risoluzione, infatti sta lavorando su un progetto a una camera a un pixel. Sì, uno solo. Qui un documento in inglese, presente nel database del nostro INFN:
https://agenda.infn.it/event/14467/contributions/25217/attachments/17940/20339/mackovjak_AMON_AtmoHEAD_2018.pdf

Baláz è stato qualche giorno fa intervistato anche dalla TV nazionale, con un servizio un po’ più curato nell’immagine ma di livello tecnico inferiore in quanto destinato a un pubblico meno appassionato. È tutto in slovacco e senza sottotitoli, ma ve lo posto solo perché al minuto 2 c’è il pentolone che si vede nelle foto dell’articolo in azione:

Per il resto, questa intervista è l’ennesima dimostrazione che le grandi cose si fanno solo con collaborazioni internazionali allargate, ormai nessuno scienziato e nemmeno nessun dipartimento può sapere tutto di tutto.

9 Mi Piace