Dream Chaser: Lockheed Martin consegna a Sierra Nevada la prima struttura

Sierra Nevada Corporation ottiene la prima autorizzazione concessa da FAA per fare atterrare il Dream Chaser sulla pista dello Shuttle Landing Facility di Cape Canaveral

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Vi presento David, un ingegnere specializzato in ingegneria dei sistemi che lavora per Sierra Nevada Corporation. Sarà lui a portarci dietro le quinte e ci farà conoscere alcuni dei sistemi che guideranno il Dream Chaser verso la Stazione Spaziale Internazionale e la pista di atterraggio del Kennedy Space Center.

La prima fermata del nostro giro è il laboratorio chiamato Vehicle Avionics Integration Lab. È qui dove si sviluppa e collauda il cervello del Dream Chaser: l’elettronica! Grazie ad un apposito computer, dotato del software di volo, è possibile verificare che esso invii e riceva correttamente i dati dalle varie interfacce, sensori e terminali.

Qui sotto abbiamo un componente importante del sistema di navigazione: il telemetro laser. Esso misura e quantifica la distanza tra il Dream Chaser la Stazione, oltre che permettere il calcolo della velocità relativa rispetto ad un punto di riferimento. Una della mansioni di David e dei suoi colleghi consiste nell’accertarsi che il fascio luminoso (laser) sia rilevato, ma anche di calibrare il sistema in base alla varie condizioni.

Benvenuti nel Flight Control Integration Lab, l’ultima tappa della visita odierna. In questo spazio si trova il banco prova delle componenti meccaniche come gli attuatori delle superfici alari, le botole del carrello di atterraggio e cose di questo genere.

Il successo di una missione è nelle mani di queste persone, più o meno giovani che siano, ma che purtroppo spesso passano in secondo piano, non per merito o importanza. È incredibile pensare a quanti dipendenti lavorano con passione ad un progetto. Bravi ragazzi/e, continuate così!

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È un po’ che non parliamo del Dream Chaser, vero?! Dopo oltre sei mesi dall’ultimo aggiornamento, giungono finalmente notizie sui progressi fatti e sulle componenti al momento in lavorazione.

Tra gli elementi più importanti non si può non menzionare il 'Sistema di aggancio comune passivo: l’interfaccia di collegamento tra la Stazione Spaziale Internazionale e la navetta cargo di Sierra Space. Di recente gli ingegneri che lavorano a Louisville (stato del Colorado), la “casa” del Dream Chaser, hanno fissato sul modulo di servizio Shooting Star le varie parti del sistema di attracco, preparandolo al momento in cui sarà connesso ad una delle interfacce attive situate a nadir, cioè rivolte verso la Terra, dei moduli Harmony e Unity.

Come, ad esempio, il veicolo cargo Cygnus o la Cargo Dragon di prima generazione, anche il Dream Chaser non è in grado di attraccare direttamente alla Stazione, ma avrà bisogno dell’ausilio del braccio robotico Canadarm2 per farlo.

Collaudare sulla Terra elementi progettati per operare in condizioni diverse da quelle operative, obbliga gli ingegneri a trovare soluzioni creative per riuscire nel loro intento. È il caso dei pannelli fotovoltaici del Dream Chaser che non aono pensati per aprirsi con la gravità terrestre, altrimenti il peso stesso dei pannelli romperebbe le cerniere. Ecco che viene in soccorso una ingegnosa guida sul soffitto che funge a sua volta anche come banco prova delle celle fotovoltaiche.

L’approvvigionamento elettrico del Dream Chaser è garantito da sei pannelli lunghi 150 centimetri ciascuno, per un’apertura totale di nove metri, a loro volta impacchettati in due gruppi da tre e fissati in modo speculare ai supporti sullo Shooting Star.

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Il successo di una missione non è garantito esclusivamente dalle capacità e dalla flessibilità del veicolo spaziale e dal razzo vettore. Nemmeno a dirlo, l’ingrediente segreto è il “fattore umano”, per questo tutte le persone coinvolte devono essere pronte a svolgere egregiamente il loro lavoro. Ebbene sì anche il personale in sala di controllo tra i banchi di scuola.

Sierra Space ha affidato a Jeremy Owen l’onore di mostrare al pubblico il dietro le quinte. Per chi non lo sapesse lui ha lavorato alla NASA per un decennio (2001-2011) come direttore della squadra della logistica per lo Space Shuttle e la Stazione Spaziale Internazionale. Oggi, grazie alla sua esperienza nelle operazioni spaziali, sta formando i direttori di volo del Drsam Chaser e tra questi vi è Jeff che sarà in sala di controllo per il volo inaugurale.

L’addestramento analizza nel dettaglio tutte le fasi della missione e il tweet soprastante ci mostra la squadra all’opera durante un avvicinamento (rendezvous) del Dream Chaser alla Stazione. È vero, seppur molto realistiche si tratta comunque di simulazioni, ma l’importante è acquisire familiarità e abilità con le procedure. Ormai il grande giorno sempre più vicino: meno di 12 mesi!

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poche notizie da Sierra Nevada Corporation sullo stato di avanzamento nella costruzione del primo Dream Chaser, ma sembra comunque che si proceda

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Insegui e realizza i tuoi sogni. La squadra di Sierra Space che lavora al Dream Chaser è un gruppo accomunato da questo obiettivo comune. Indipendentemente dall’esperienza pregressa dei dipendenti, un aspetto che non viene sottovalutato è la formazione teorica e pratica del personale.

Tyler è un istruttore di Sierra Space e si occupa di istruire i nuovi assunti. Giornalmente svolge dalle quattro alle sei ore di lezione, sia in aula per apprendere le basi teorica sia in officina, dove i dipendenti prendono dimestichezza con le lavorazioni e acquisiscono la manualità necessaria.

Durante i suoi corsi Tyler fornisce la regola d’oro da tenere sempre a mente: occhio al dettaglio e non dare nulla per scontato. Ecco, ad esempio, una delle attività sul campo: scoprire da una lastra lo strato di rame. Essa è una parte importante, poiché compone la cosiddetta Gabbia di Faraday che scherma e proteggere interno del Dream Chaser dagli effetti dannosi dei fulmini.

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si istallano le scaffalature che ospiteranno l’avionica del Dream Chaser

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A margine della Fiera dell’elettronica di consumo di Las Vegas (CES 2022) Steve Lindsey, vicepresidente di Sierra Space e responsabile dello sviluppo del Dream Chaser, è stato intervistato da Cat Hofacker dell’Istituto statunitense per l’aereonautica e l’astronautica (AIAA). Sintetizzo brevemente i punti salienti del discorso, che comunque potrete leggere integramente nell’articolo in calce, a cui aggiungerò qualcosa di mio:

  • La costruzione di Tenacity, ovvero il primo esemplare di Dream Chaser destinato al volo nello spazio, dovrebbe essere giunta a buon punto sebbene Sierra Space non abbia condiviso aggiornamenti fotografici di recente. Steve Lindsey ha fatto sapere che la struttura dello spazioplano e quella del modulo di servizio Shooting Star sono sottoposti ai test dinamici per la simulazione delle forze agenti sul Dream Chaser durante le varie fasi della missione, quindi il lancio, la permanenza in orbita e soprattutto il rientro atmosferico.
  • Se tutto filerà liscio da qui a giugno o al massimo agosto Tenacity e lo Shooting Star lasceranno il sito di costruzione di Louisville (Colorado) per essere spediti al sito di collaudo della NASA di Sandusky, nello stato dell’Ohio. Qui i due veicoli spaziali resteranno per tre o quattro mesi in una camera dove saranno ricreate le condizioni termiche e di pressione dello spazio.
  • Superata anche quest’ultima fase critica, allora il Dream Chaser potrà finalmente raggiungere il Kennedy Space Center per essere allestito e caricato per il lancio. Il vicedirettore ha confidato che Sierra Space si aspetta che ciò possa avvenire in un lasso temporale tra novembre 2022 e febbraio 2023.

Non ci resta che incrociare le dita :crossed_fingers: e spronare Blue Origin a fornire al vettore Vulcan i suoi propulsori BE-4.

https://aerospaceamerica.aiaa.org/dream-chasers-inaugural-cargo-flight-could-come-as-soon-as-november/

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Nessuna novità resa nota da parte di Sierra Space sull’avanzamento lavori del Dream Chaser. Intanto al Kennedy Space Center con simulatore di massa si mettono a punto le operazioni per la movimentazione della navetta, ruotandola di 90° dalla posizione orizzontale a quella verticale.

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piccolo aggiornamento (non ufficiale)

sembra solo a me che lo sviluppo di DC sia abbastanza lento e poco “pubblico” per gli standard attuali?
Alla fine sono almeno 14 anni che è in sviluppo se consideriamo il 2008 come anno iniziale (Sierra acquisisce SpaceDev e il progetto annunciato nel 2004).
Ok che fino al 2014 era un progetto manned, ma anche SpaceX ha trasformato la crew dragon in cargo nel giro di poco tempo…
Poi NASA nel 2016 li ha fatti entrare nel CRS2 perciò adesso sono 6 anni e non si parla di un lancio NET Q1 2024

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In effetti, da fuori, sembra anche a me che Sierra Nevada vada forse un pò “lentuccia” …

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Appassionati di ingegneria aerospaziale, i 120 secondi che riassumono il montaggio del meccanismo di apertura/chiusura delle ali e dei pannelli a protezione della struttura portante.

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video promozionale di Sierra Nevada Corporation

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Shooting Star è stato predisposto per ricevere i collegamenti elettrici.

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Sierra Nevada annuncia che il Dream Chaser ha passato i test statici e di pressione.
P.S.
Il video proposto è di inizio maggio e si riferisce all’installazione delle ali.

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Sappiamo ancora poco dei progressi su Tenacity, sono fiducioso che con la consegna dei propulsori per il lanciatore Vulcan si sbloccherà rapidamente la situazione. Intanto al sito di montaggio a Louisville i Dream Chaser raddoppiano, infatti è stato consegnato il telaio del secondo esemplare (DC-102) dello spazioplano di Sierra Space.

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Abituati a vedere ogni singola vite di Starship, le poche informazioni di DC fanno esasperare… speriamo di vederlo volare presto e sopratutto che vadano avanti con la versione manned…

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La versione manned fu cancellata, anzi non si aggiudicò il contratto dai contratti di assistenza per la stazione spaziale