Il punto che Jeff Foust ha esposto non riguarda altro che la mancanza di entrate sostanziali dai lanci effettuati fin qui.
Sette dei nove lanci di Falcon del 2020 sono, di fatto, una spesa interna a SpaceX.
Semplicemente, per il 2020, SpaceX soffre come tutti gli altri della flessione dovuta a COVID di un mercato già stagnante, quello dei lanci commerciali.
Ovviamente tutti gli altri soffrono, ma gli altri non stanno sviluppando un sistema di lancio delle dimensioni di Starship.
Il senso del tweet che ho postato è proprio fare una riflessione sull’automatismo che hai scritto qui sopra.
Non sto implicando che SpaceX non ce la farà, ma personalmente ci tengo a tenere i piedi per terra e ricordarmi che le regole del mercato e della fisica valgono per tutti, SpaceX compresa.
Sicuramente ci sono altri lanci commerciali a calendario, ma per ora è un fatto che di soldoni veri nella prima metà del 2020 in casa SpaceX non ne sono entrati.
E gli introiti sono un fattore primario:
- serve avere soldi in cassa per continuare ad operare in attesa di guadagni futuri (Starlink - assumendo che generi i guadagni sperati) e di lanci per payload di terzi che portino a margini positivi;
- si spera che non ci siano altri intoppi dovuti a COVID (ad es. una seconda ondata in autunno, o un aggravarsi della situazione attuale in USA) che portino allo scivolamento nel futuro di troppi dei lanci redditizi già programmati.