Elon Musk avanti tutta: BFR su Marte, Luna e Terra

C’è un certo movimento da questo punto di vista in quel del porto di Long Beach.
C’è una primo “stabilimento temporaneo” dove è stata scattata la foto del mandrino qui:
https://www.google.it/maps/place/33°45’12.2"N+118°14’54.5"W/@33.753391,-118.2572318,3781m/data=!3m2!1e3!4b1!4m6!3m5!1s0x0:0x0!7e2!8m2!3d33.7533739!4d-118.2484765
al posto del parcheggio con le macchine rosse c’è la tensostruttura che si intravvede nella foto e ci sono ulteriori dettagli qui:
https://www.teslarati.com/spacex-bfr-factory-rocket-tooling-site-activity/

La parte più succosa in realtà è poco più a Sud dove tramite una controllata dal nome fantasioso ma con sede in Rocket Rd. 1 hanno preso in leasing un GROSSO appezzamento qui:
https://www.google.it/maps/place/33°43’52.1"N+118°16’11.3"W/@33.731157,-118.2785488,3782m/data=!3m2!1e3!4b1!4m6!3m5!1s0x0:0x0!7e2!8m2!3d33.7311398!4d-118.2697938
In questo sito si è già vista una certa attività (sono state scattate delle foto al Fairing recuperato durante la missione Paz), è prevista la demolizione di alcune vecchie strutture e la costruzione del vero sito produttivo del BFR e il trasferimento, nel frattempo, delle operazioni “navali” attuali (droneship + Go* + MrSteven).

In questo articolo di Teslarati ci sono altri dettagli interessanti. https://www.teslarati.com/spacex-bfr-factory-rocket-tooling-site-activity/

Spesso le dichiarazioni di Musk fanno discutere.
Prima si discuteva sul contenuto, da molti ritenuto troppo fantasioso.
Poi, man mano che gli eventi sono accaduti, si è cominciato a discutere delle tempistiche, ritenute (spesso non a torto) troppo ottimistiche.

Una cosa è certa però: quando Elon dice che sta facendo una cosa, quella cosa è in corso d’opera…


Interessantissimo il post di Bigshot ed il relativo link anche di Marco.

Si potrà dire tutto quello che si vuole su Musk (e non raramente certe critiche sono anche ponderate, vedasi in particolare quelle sul suo proverbiale ottimismo “tempistico”), ma non certo che sia un fanfarone … prima o dopo le cose che dice le fa …

Sinceramente attendo di vedere i primi “balzi” sperimentali della navetta BFR anche più del FH :star_struck:

Ciao Peppe, ho unito il tuo thread con quello gia’ aperto sul BFR :wink:

Ok Marco hai fatto bene, mi ero perso questo thread qui… :nerd:

Elon Musk aveva già pubblicato immagini di hardware BFR, per esempio le foto di un mockup di serbatoio e dei test effettuati trasportandolo su una nave.

@amoroso penso che Carmelo pensasse a un mockup del intera navetta dato che come dice(giustamente) Musk diceva che tra un anno ci saranno i primi test.
@Matteo TN il FH ormai è un razzo operativo , avrà anche fatto un solo lancio ma è già una realtà non un progetto , quindi a meno che non facciano una versione migliorata o con 4 booster il progetto è terminato.
@archipeppe il sistema di supporto vitale sarà il più grande problema a cui poi dobbiamo aggiungere:la mancanza di un posto dove poter lanciare questo mostro, il fatto che dovendosi rifornire non andrà mai su Marte e concludendo non penso che il mercato abbia bisogno di un BFR dato che i satelliti possono di certo diventare più leggeri e più piccoli non certo il contrario.

A quanto mi risulta uno dei veri motivi del downscale rispetto al concept del 2016 è legato proprio ai limiti del pad 39a. :wink:

Tutti i progetti di andata e ritorno su Marte includono un rifornimento in situ. Bruciando metano, i Raptor potrebbero essere riforniti con metano sintetizzato dall’acqua e dalla CO2 di Marte.
Parlando invece di componenti per grosse strutture orbitali e veicoli manned, il BFR potrebbe forse trovare impieghi diversi dal lancio del BFS, ed addirittura aprire nuovi scenari?

Ragazzi, non so come la vedete voi, ma considero il BFS la prima vera astronave della storia, in quanto la prima potenzialmente in grado di atterrare su corpi celesti diversi.

Ma a proposito di mockup.
Non dovrebbero fare dei test sulla rampa di lancio con un mock up del BFR?
Ricordo che quando fu dello Shuttle ne effettuarono diversi con un modello in legno delle stesse dimensioni dell’orbiter.

@ bigshot pensavo che il pad39A non fosse in grado di far partire un mostro del genere dato che pure Adrian Fartade aveva detto che non c’erano posti dove farlo partire e Musk parlava solo del sito in costruzione.
@PeterPan il progetto della Lockheed Martin del suo lander marziano non necessiterà di un rifornimento sul posto , con un “pieno” potrà scendere sulla superficie e poi risalire, il BFR potrà avere molti usi ma io mi riferivo alla versione senza equipaggio e nel breve periodo(10 anni), pensando al tradizionale mercato dei satelliti non vedevo potenzialità tutto qui.
@Carmelo direi che la strada è molto lunga ,diciamo che paragonandolo allo shuttle siamo nel 1971 in un certo senso.

Intendevo dire che se ero eccitato per il Falcon Heavy, lo sono ancora e molto di più per il BFS.

Come dice Peter Pan, il BFS direi che si può considerare la prima vera e propria “astronave” della storia, nel termine anche più “fantascientifico” del termine.

Eh, però bisognerebbe dirlo a Musk che già l’anno prossimo vuol fare partire i primi test.
E’ come se fossimo nel 1971,ma volessero fare i voli di prova con Enterprise nel 1972 e lanciare nel 1976.

Saremo veramente in vista dei primi lanci quando aggiorneranno il pad 39A, e d’altra parte con il Falcon Heavy, ha smesso di usare la formula “tra 6 mesi” quando hanno in effetti cominciato a mettere mano al pad.

Se non ho capito male il 39A e il 39B erano stati disegnati tenendo in considerazione l’eventualità di passare al Nova.
Probabilmente per il “peso” già ci siamo, come flame trench/sound suppression bisognerà fare ingenti modifiche.
Ingenti modifiche che Nasa non accetterà nel breve termine con le DragonCrew ancora in ballo.

BFR=big falcon rocker (booster)
BFS=big falcon ship (secondo stadio+carico)
BFR sarà comunque unmanned

Il progetto Lockheed Martin prevedeva 3 o 4 veicoli specializzati, se ricordo bene. Inoltre, spedire su Marte un pieno di propellente per il ritorno non mi pare all’insegna dell’efficienza, a meno di non farlo arrivare da un’altra location extraterrestre (H2 e O2 dalla Luna ad esempio). Certo però che con lanciatori riutilizzabili i costi calerebbero …

@PeterPan veramente il progetto della Lockheed Martin prevede un astronave composta da più moduli(tipo stazione con più moduli vedasi Mir e ISS pensa al film the Martian) assemblata in orbita lunare o in orbita terrestre bassa che poi partirebbe per Marte andando in orbita bassa marziana e da li un lander scenderebbe con due astronauti , esso avrebbe il combustibile sia per la discesa che per la risalita ma ancora è presto per partire per Marte :stuck_out_tongue_winking_eye:

@bigshot oltre al fatto che la Space X deve lanciare i suoi F9 e FH per fare soldi e rispettare i contratti , per questo la base di Boca Chica è importante in quanto in una di esse devono lanciare i F9 e i FH per fare soldi in un altra devono fare tutti i test e i lanci di prova per quanto riguarda il BFR/BFS.

Il sistema di supporto vitale in se non è un problema, si tratta di uno tra i tanti “sottosistemi” di un veicolo spaziale, non va mitizzato, si tratta di un problema di ingegneria che deve essere stato necessariamente affrontato quando hanno congelato il design del BFS, soprattutto in termini di requisiti.
A quanto pare il “mostro” in oggetto risulta, nella sua ultima versione, compatibile con il Pad 39 del KSC, in ogni caso mi sembra di aver visto dei video della SpaceX in cui la combinazione BFR/BFS viene lanciata anche da “sail barge” appositamente progettate. In tal senso il sito di lancio non rappresenta un problema
Il rifornimento “in volo” vale tanto per le missioni lunari quanto per quelle marziane, queste ultime prevedono la produzione di carburante (metano) “in situ” (ISRU), la cosa non è mai stata tentata prima ma non è un aspetto “insormontabile”, al punto da usare il termine “mai”.
Io credo che Musk non stia puntando tanto al mercato dei satelliti in se, a meno di non lanciarne intere “flotte” tutte insieme, quanto al mercato “manned” che richiede (e richiederà) payload sempre più grandi e pesanti.

Credo che la fetta più appetitosa della torta sia il trasporto passeggeri terrestre.

@Moon forse stiamo parlando di due progetti diversi. Mi pare di ricordare di un primo veicolo logistico “lento” da parcheggiare in orbita, una nave con equipaggio successiva che lo attraccasse, un lander per la discesa e poi non ricordo. Insomma, tanti veicoli e relativi soldini e tempi di sviluppo. Vedremo.

Trovato:

Una bella architettura, un progetto decisamente molto più realistico e costoso per Marte.

@archipeppe un conto è un docking in orbita terrestre bassa con rifornimento un altro invece creare carburante su Marte in quantità sufficienti a ripartire , sempre se sia possibile chimicamente farlo dato che non sia ha la certezza al 100% oltre al fatto che bisognerebbe progettare/costruire questo strumento e poi spedirlo e farlo atterrare con successo su Marte (parlo dello strumento per produrre il carburante) , la nave dovrebbe essere usate per il lancio e l’atterraggio del BFR per quanto riguarda i voli suborbitali ,comunque dato che come avete detto il pad39a può lanciare un mostro del genere(magari con qualche piccola modifica) poi considerando che magari prima o poi Boca Chica diventerà operativa il posto dove lanciarlo sembra l’ultimo problema.Non vorrei mitizzare il sistema di supporto vitale ma da come sembra il BFS dovrebbe avere una capacità di spazio pressurizzato(se cosi si dice) più grande di qualsiasi altro veicolo spaziale (shuttle compreso), quasi come fosse un aereo come dimensioni e penso che tra pressurizzare una capsula e un uno spazio cosi enorme i problemi si complicano.

@PeterPan sarà più costoso ma è più realistico come dici pure tu oltre al fatto che essendo tanti moduli e due lander ognuno che non deve essere ricaricato e che se uno non riparte si può usare l’altro per salvare l’equipaggio su Marte lo ritengo più sicuro.Poi se magari la Space X riesce a trovare un modo per spedire del carburante in orbita marziana con cui una BFS potrebbe ricaricarsi in modo che permetterebbe a un BFS di scendere e risalire senza dover rifornirsi sulla superficie di Marte il discorso cambierebbe, ma non corriamo troppo.