Expedition 69 Mission Log

Arrivo, arrivo!

Suona la campanella, una stretta di mano, un caloroso abbraccio e una nuova persona siede in cattedra. E bene sì, dopo una parentesi insolitamente lunga di Sergej Prokop’ev per le vicissitudini della Sojuz MS-22, la Stazione Spaziale Internazionale accoglie Andreas Mogensen come comandante per Expedition 70. Come di consueto, snoccioliamo alcune curiosità statistiche su questo avvicendamento, partendo proprio dal comandante uscente Sergej Prokop’ev.

Sergej Prokop’ev

Il cosmonauta russo aveva raccolto il testimone da Samantha Cristoforetti il 12 ottobre 2022 nella prima parte di Expedition 68, prima di passarlo oggi all’astronauta danese a conclusione di Expedition 69. Sono passati 349 giorni da allora, un numero di per sé straordinario nel vero senso del termine, reso possibile soltanto dall’estensione in corso d’opera della missione a 12 mesi dell’intero equipaggio della Sojuz MS-22. Nessun altra persona era stata per così tanti giorni consecutivi comandante dell’avamposto, per un motivo o per un altro.

Comandante Giorni consecutivi al comando Expedition
Sergej Prokop’ev 349
(167 - 182)
68b - 69
Michael López-Alegría 202 14
Gennadij Padalka 191
(57 - 134)
19 - 20
Sergej Volkov 188 17
Chris Cassidy 188 63

I cinque comandanti con più giorni consecutivi alla guida dell’avamposto

Sebbene abbia superato abbondantemente il primato di Michael López-Alegría risalente al 2007-04-16T23:00:00Z, il mandato di 202 giorni da record sotto la stessa Expedition è salvo, quella che peraltro fu, formalmente, la spedizione più lunga di sempre. Appunto tra il cosmonauta russo e l’astronauta ispano-statunitense c’è questa sottile differenza, con Prokop’ev rimasto in carica a cavallo di due Expedition: 167 giorni per Expedition 68 e i restanti 182 dì per Expedition 69. In generale, sono cinque le occasioni in cui si è verificata questa condizione: Gennadij Padalka (Exp. 19-20), Scott Kelly (Exp. 45-46), Oleg Kononenko (Exp: 58-59), Thomas Pesquet (Exp. 65c-66a) e Sergej Prokop’ev (Exp. 68b-69).

A titolo esplicativo e comparativo, ho abbozzato due grafici così da avere idea su quanto resta mediamente un comandante in carica. Chiaramente il secondo, quello a destra, è mostra un quadro più veritiero, in quanto basato sull’effettivo trasferimento di responsabilità tra due persone. Nel primo, invece, le cinque eccezioni la transizione tra una frazione e l’altra è “forzata” dall’inizio/fine ufficiale della Expedition, evento che di solito segue di circa 24 ore la transizione del comando. Ma ciò è un vincolo di natura tecnica per erigere la mia banca-dati.

Badate che tra un grafico e l’altro cambiano il numero di voci: nel primo 74 e nel secondo 69.

Guardando la “classifica generale” dei comandanti, ecco che Sergej Prokop’ev ha fatto un grande balzo in avanti, issandosi al secondo posto dietro a Gennadij Padalka, che però ha ricoperto per quattro volte l’incarico di comandante con 535 giorni totali, e davanti per 12 giorni alle tre esperienze di Fëdor Jurčichin. Loro tre sono gli unici ad aver superato quota 300, in tutto ciò aspettando tra cinque mesi il turno di Oleg Kononenko, che avvicinerà ma non supererà, seppur con un margine irrisorio di una quarantina di giorni, il record di Padalka. Almeno un record rimarrà al buon Gennadij senza che nell’ennesimo passi nelle mani del connazionale.

Andreas Mogensen

Cosa dire sul neo comandante? Innanzitutto è la 58a persona diversa a diventarlo, il sesto astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, il primo ovviamente proveniente dalla Danimarca. Lui come i colleghi di agenzia che l’hanno preceduto (Frank De Winne, Alexander Gerst, Luca Parmitano, Thomas Pesquet e Samantha Cristoforetti, in rigoroso ordine cronologico) assume la carica di comandante alla seconda missione nello spazio.

Andreas Mogensen, con 46 anni e 339 giorni, conferma la tendenza che una persona assume le responsabilità di comandante mediamente tra i 46 e i 47 anni compiuti, soprattutto la prima volta. Tra i comandanti della “classe 1976” (lui, Alexander Gerst e Luca Parmitano) è quello nato più in là nel corso dell’anno, il 2 novembre. l’italiano a settembre e il tedesco a maggio. Davanti al danese per anno di nascita restano: Samantha Cristoforetti e Aleksandr Misurkin entrambi del 1977, e Thomas Pesquet del 1978. Fatta eccezione di Frank De Winne, tutti gli altri comandanti di ESA sono lì raggruppati, coetanei inquanto vincitori della stessa classe di selezione.

Restando in ambito anagrafico, Andreas Mogensen si fregerà sicuramente di un fatto curioso, sfuggito a Parmitano per cinque giorni, ma che comunque ha scartato posticipatamente un bel regalo di compleanno. E sì, l’astronauta danese sarà la 18a persona a compiere gli anni da comandante, nonché il primo che non sia russo (12 cosmonauti) e o statunitense (9 astronauti). Tra questi quattro hanno spento le candeline due volte: Gennadij Padalka (Exp. 9 e 20), Pavel Vinogradov (Exp. 13 e 36), Scott Kelly (Exp. 26 e 46) e Oleg Kononenko (Exp. 31 e 59). Quest’ultimo durante Expedition 71, il prossimo 21 giugno, le spegnerà una volta ancora.

Ora che abbiamo un punto certo d’inizio, un giorno da cerchiare di rosso è 2024-01-29T23:00:00Z. Luca Parmitano aveva trascorso 126 giorni da comandante di Expedition 61 e rappresentava il record europeo, migliorato il precedente di Alexander Gerst di 76 giorni con Expedition 57. Quindi il 31 gennaio, il 30 viene eguagliato, Mogensen sarà il detentore in solitaria del primato. Considerando che il rientro di Crew-7 è previsto nella seconda metà di febbraio, c’è margine per porre più un alto l’asticella.

Comandante Expedition Giorni
Luca Parmitano 61 126
Alexander Gerst 57 76
Frank De Winne 21 45
Thomas Pesquet 65c-66a 33
Samantha Cristoforetti 68a 14
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