Come corollario all’annuncio di cui sopra c’è un pdf scaricabile qui che spiega brevemente perché tutte le altre alternative prese in considerazione non funzionano.
Le alternative erano:
Rientro incontrollato (ok, grazie)
Smontaggio e ritorno a terra
Smontaggio e riqualificazione in LEO
Smontaggio e deorbit in piccoli pezzi
Immissione in un’orbita più alta
Decomposizione in frammenti mentre è nello spazio (graziella)
If there are no commercial LEO destinations ready to support NASA’s ongoing needs in LEO by 2030, extension of space station operations is a possibility.
Tweet di SpaceX con render del nuovo veicolo, chiaramente derivato da Dragon V2, ma con il trunk molto modificato con serbatoi e molteplici thrusters.
With 6x more propellant and 4x the power of today’s Dragon spacecraft, SpaceX was selected to design and develop the U.S. Deorbit Vehicle for a precise, controlled deorbit of the @Space_Station
Il delta v non dipende dalla massa, se questo era il tuo dubbio.
Ad occhio la differenza tra Sojuz e ISS dovrebbe dipendere solo dalla precisione dell’atterraggio, centrare la steppa russa è più difficile che centrare l’oceano pacifico.
Edit: anche la quota più bassa del rientro fa risparmiare un pochino.
abbiamo fatto 30, facciamo 31. ISS fino al 2040 e non se ne parla più, magari con qualche modulo in meno, i più vecchi già sapientemente deorbitati…ma…mi pare fuori luogo pensare a un deorbiting entro il 2030. non si parlava di 2035 già quando Ted Cruz ne parlò nel suo rapporto?i ricordi si fanno lontani…
A pagina 4 del documento allegato da Veronica c’è una preziosa tabella con il dispendio di combustibile e di delta-v stimato. Per semplicità la estrapolo e la riporto qui sotto. @amoroso questi numeri frutto di analisi sono stati presi come riferimento per definire i requisiti per il veicolo adibito al rientro controllato della Stazione. Per rispondere alla tua domanda, si stima che sia necessario un delta-v di circa 57 m / s e un consumo di 9 . 000 kg di combustibile. Ricordavi o hai ipotizzato bene
Dana Weigel, responsabile Nasa per il programma della Iss, ha confermato: “Lasceremo l’equipaggio a bordo il più a lungo possibile, in modo che sia disponibile per aiutare a mantenere la stazione in attività. Il nostro piano prevede che gli astronauti partano circa sei mesi prima del rientro finale, quando la Stazione avrà raggiunto una distanza di circa 220 chilometri dalla Terra”, il livello più basso al quale i veicoli per il trasporto passeggeri sono abituati a volare. Ora l’orbita della Iss si trova a circa 400 chilometri dalla superficie terrestre.
Un po’ un mischione. In conferenza si diceva che il DV sarà attraccato 1,5 anni prima (si stanno muovendo adesso perché dalla loro esperienza ci vogliono circa 5 anni per aver pronto un veicolo nuovo), poi l’ultima Expedition tornerà a terra 6 mesi prima del rientro distruttivo.
Per la questione dei 220 km di quota, si diceva che quella è la quota in cui inizieranno i problemi: il drag è forte per cui ci sarà instabilità strutturale, instabilità nelle comunicazioni, i pannelli solari inizieranno a distruggersi etc. perciò avranno bisogno di un veicolo autonomo che possa supportare le comunicazioni, che abbia sensori che facciano capire com’è la situazione etc.
Hanno anche detto i km dell’area in cui pensano possano cadere i detriti, ma non li ricordo.
Cioè, gli astronauti non rientrano quando la stazione è a 220km di altitudine, rientrano 6 mesi prima dell’inizio dell’operazione di “smaltimento”.
Dovendo scegliere tra 9000kg per deorbitare e 18-22000kg per “comprare” 100 anni voi cosa scegliereste?
Lo so che non e’ cosi’ semplice, non si puo’ abbandonare del tutto anche alle possibili collisioni e distacchi non controllati che sarebbero catastrofici. Se la si tiene in orbita va manutenuta il che costa ben piu’ del propellente per alzare il perigeo.
È in arrivo un articolo di AN credo piuttosto ricco di informazioni, pazientate solo che i buoni @revisori passino a togliere gli inevitabili errori di battitura che ho fatto.
E spero potrete trovare tutte le risposte che cercate.
Giusto fare programmazione ma metto lì i miei 5 cent che tra 10 anni ci saranno sufficienti novità in tema astronautico da poter rivedere radicalmente queste scelte, soprattutto in funzione di ciò che sarà diventato realmente starship.
A inizio luglio Jean-Jacques Dordain, ex DG di ESA, e Michael Griffin, ex amministratore della NASA, hanno scritto un appello affinché la ISS invece che deorbitata venga posta in un orbita più alta (800km).
We propose instead to preserve the value of the ISS by placing it into a higher orbit for future generations to decide how best to make use of the 450 tons of hardware already in space. We believe that the ISS will provide the cheapest half-kiloton of in-space resources to which the human race will ever have access.
For example, to move the ISS from its present 400-kilometer altitude to an 800-kilometer altitude circular orbit requires a boost of about 220 meters per second, about the same as required for precise deorbit control. […] For that, the ISS should be left in a condition such that no part of it can explode and create a long-lived debris hazard.
Obviously, further studies must be conducted before those in charge today can make an informed decision. We are not in charge anymore, but our question to the current generation is: since the boost stage must be built anyway, would it not be better to use that stage to place the ISS in a higher orbit for the possible use of a future generation than to destroy it upon reentry?
La lettera - appello è comparsa su SpaceNews.
Secondo Forbes, se Mark Kelly venisse nominato VP - e se Kamala Harris vincesse le elezioni, ovviamente - potrebbe appoggiare questo piano.
Nota l’articolo mi sembra poco solido: non ci sono informazioni sulla posizione di Kelly riguardo al destino della ISS, solo un generico:
“As an astronaut he will have a visceral understanding of how important it is” to safeguard the Station for generations into the future.”
Chi pagherebbe per la gestione e manutenzione della ISS in un’orbita più alta in attesa che le future generazioni decidano “how best to make use of the 450 tons of hardware already in space”?
Visto che scrivono “For that, the ISS should be left in a condition such that no part of it can explode and create a long-lived debris hazard.” immagino che vogliano semplicemente parcheggiarla sperando che non vada in pezzi ma non ho trovato altre informazioni in proposito.
Mettiamo per un momento da parte i costi di riattivazione di un veicolo così complesso lasciato parcheggiato per anni. Abbandolarlo in queste condizioni significherebbe il licenziamento o trasferimento ad altri incarichi di buona parte del personale che ora lo gestisce, e quindi la dispersione solo parzialmente reversibile del patrimonio di conoscenza necessario non solo al funzionamento della ISS, ma anche alla sua sicurezza.