Il pensionamento della ISS slitta al 2030

Nel 2024 non siamo ancora in grado di poter conservare un know how nemmeno in ambito aerospace?! Fosse chiuso il programma è condivisibile, ma con una preparazione al parcheggio per me è inaccettabile come obiezione. Hai mesi/anni di tempo per preparare la stazione alle migliori e minime condizioni di conservazione e per fare memorandum di cosa occorre fare, memorandum che sicuramente ci sono già non diversamente dai libri di volo degli aerei e che andrebbero adattati e non fatti da zero. Se poi il segnento russo venisse separato verrebbero anche meno le eventuali traduzioni o sistemi diversi che richiedono gestioni più sofisticate. Per me rimane un’opzione veramente solida, non siamo ai tempi della MIR che cadeva a pezzi ed era veramente obsoleta e con sistemi analogici, la ISS è comunque nata negli anni 2000

Il discorso è uno solo

  1. Soldi: servono (tantissimi) soldi per operare la ISS ora, che è abitata 24/7 e con tutte le manutezioni necessarie fatte periodicamente dagli astronauti (che sì, incidono sui costi, ma servono anchebper mantere viva la ISS). Figuriamoci quando non sarà abitata, a 400km oltre la quota attuale, con tutte le correzioni di fare permanentemente e le riparazioni necessarie (che saranno verosimilmente anche maggiori dato la maggior esposizione alle radiazioni)

Considera che comunque una ISS a 800km è soggetta comunque al decadimento e necessita di un veicolo ad avere il delta v a portarla là

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Ma al di là del valore storico e sentimentale conservare in orbita di parcheggio hardware di 25 e passa anni?

Per farci cosa poi, nel caso “metti che mi serve un domani”?

Spirito da sopraintendenza dei beni culturali?

Il fatto e’ che al contrario di un edificio a terra, questa non si degrada in modo innocuo.

Mantenere il know how è un problema risolto secondo me. In ambito aerospaziale e non esistono oggi innumerevoli sistemi documentali e la grandissima parte della manualistica moderna è digitale.
Archiviare e gestire bene la documentazione è parte di tutti i moderni sistemi di certificazione ISO.
Secondo me è il problema minore.

La vera sfida è, invece, sempre secondo me, mantenere la ISS in “ibernazione”.
E’ una di quelle cose che suona bene sulla carta ma diventa complicato e forse tecnicamente non realizzabile nella pratica.
Tralasciando gli aspetti politico/burocratici della co-gestione e di fatto inseparabilità dei moduli russi da quelli USOS, questi sono alcuni dei punti che mi vengono in mente:

  • andrebbe “spenta” in modo da poter essere riaccesa in un momento futuro non meglio determinato. I sistemi sono stati progettati per questo tipo di modalità?

  • tali sistemi sopravviverebbero in condizioni di efficienza sufficienti a non aggiungere rischio extra la vita degli occupanti?

  • la struttura della ISS tutta, è in grado non cedere anche con ulteriori 20-30 anni di vita?

  • a bordo vi sono propellenti e altri liquidi che sono stabili entro certi limiti di temperatura/condizioni ambientali. Quanto del sistema di generazione potenza deve essere lasciato acceso, e in che modo, perché i serbatoi non si guastino o inizino a perdere, o si corrodano fino a esplodere?

  • in caso di guasti che richiedano tempestivo intervento umano, chi e con quale mezzo sarebbe in grado di salire lassù, e a quali costi, e con quali rischi?

  • chi pagherebbe, e prendendo i soldi da dove, per accertarsi che le risposte alle domande qui sopra siano tutte compatibili con una operatività sicura e utile della “ISS 2.0”?

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Possiamo ragionevolmente ritenere che ISS non verra’ dismessa fino a che non ci saranno una o piu’ stazioni di nuova generazione che la sostituiscono.

Il know how indispensabile e allo stato dell’arte verra’ quindi preservato… Non penso ci sia il pericolo di un “effetto Apollo” dove si sono disimparate per decenni cose essenziali, facendo andare in pensione o cercare altro lavoro a chi sapeva come svolgere funzioni non sostituibiuli. Non c’e’ pericolo che disimpariamo come riciclare le urine o mantenere l’aria respirabile o assemblare moduli nello spazio o fare i docking o i reboost. Semmai lo impareremo molto meglio.

Si parla di dismetterle SS anche e soprattutto perche’ gli ultimi sviluppi abilitano cose migliori. Certo anche per i bisticci politici con la Russia e l’obsolescenza e usura del mezzo.

Ma l’elefante nel negozio di porcellana e’ che un solo lancio SS potra’ avere un volume pressurizzatio paragonabile. E SS e’ gia’ tecnologia provata, quello che abbiamo visto basta per fare stazioni spaziali e per rivoluzionare la presenza umana nello spazio.

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Appunto… non è un capannone che puoi lasciare lì anni senza particolari problemi, è un labirinto di impianti e sistemi fatti per stare accesi ed avere una regolare manutenzione…

Pochi giorni fa il NASA Office of Inspector General ha pubblicato un rapporto sulla sicurezza della ISS fino al 2030.

How will NASA maintain the International Space Station (ISS) to further deep space exploration? As NASA and its partners transition to commercial destinations and prepare to deorbit ISS in 2031, prioritizing crew safety, research, and continuous operations is crucial. See our recommendations to mitigate risks

:scroll: NASA’s Management of Risks to Sustaining ISS Operations through 2030

Sul TIME c’è un breve articolo che segnala che il problema relativo al leak nel segmento russo starebbe peggiorando.

“According to NASA, Roscosmos is confident they will be able to monitor and close the hatch to the Service Module prior to the leak rate reaching an untenable level," the report reads. “However, NASA and Roscosmos have not reached an agreement on the point at which the leak rate is untenable.” […] Yet, the newly-released report states that in April 2024, NASA identified an “increase in the leak rate to its highest level to date.”

Ecco dove era il thread corretto. Lo avevo pubblicato in questo thread, ma grazie per il maggior contesto.

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Avevo anche cercato se la notizia era giù uscita su FA, senza successo ovviamente. :sweat_smile:

Da quel che ho capito non è il GAO ma il NASA Office of Inspector General (OIG) che è un ente interno alla NASA.

Tra l’altro, leggendo su Wiki scopro che sarebbero anche armati.

NASA OIG special agent badges have the blue NASA logo at their center. Each agent carries credentials which set out the agent’s law enforcement authority and contain a one inch by one inch head and shoulders picture of the agent. NASA OIG special agents are armed, have arrest authority and can execute search warrants. They receive their law enforcement training at the U.S. Department of Homeland Security’s in Glynco, Georgia. Their hands-on training at Glynco includes hand-to-hand combat, arrest techniques, small arms and shotgun training, high speed pursuit and skid techniques, water safety, interrogation techniques, surveillance training, and search warrant execution techniques.

Ve ne ho parlato in questo altro topic:

Per la cronaca, nel frattempo i Russi hanno messo delle patch e il leak rate è sceso di nuovo.
Ma comunque PrK potrebbe non essere essenziale alla vita della ISS :wink:

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(Faccio sempre confusione OIG e GAO, sorry)

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Per quanto mi riguarda tenere in vita la ISS oltre il suo tempo si esistenza sarebbe pessimo.
E’ ora di fare altro,di muoversi verso la luna,di concentrarsi sul programma Artemis.
I fondi non sono illimitati,e se lo fossero (o anche fossero solo consistentemente maggiori) piuttosto che tenere in vita una stazione vecchia di trent’anni sarebbe il caso di progettarne una totalmente nuova.
Per me un amministrazione che prendesse la decisione di rinunciare o rallentare Artemis per preservare altri dieci anni la ISS sarebbe dal punto di vista astronautico disastrosa.
Come è stato disastroso cancellare Constellation invece di affidarlo ai privati (con l’attenuante che la ISS allora aveva circa solo dodici anni di vita, ed era in condizioni migliori circa l’usura dei materiali).

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